26 giugno 1945: viene firmata la Carta delle Nazioni Unite

26 giugno 1945: viene firmata la Carta delle Nazioni Unite

Il 26 giugno 1945 venne firmata a San Francisco la Carta delle Nazioni Unite, ovvero il trattato istitutivo dell’omonima organizzazione internazionale. A prendere parte alla cerimonia – preceduta da un’apposita conferenza durata due mesi –  furono i rappresentanti di cinquanta Paesi membri. Si trattava di Stati alleati, che al tramonto della Seconda Guerra Mondiale decisero di istituire un organismo che perseguisse il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, lo sviluppo tra le nazioni di relazioni amichevoli fondate sul rispetto e sul principio dell’eguaglianza dei diritti e dell’auto-determinazione dei popolila cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali, il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Per arrivare a tali sintesi risultò cruciale la brutalità della Seconda Guerra Mondiale, che al suo termine conterà più di 54 milioni di vittime, tra civili e militari. Non a caso, nel preambolo della Carta ONU, “i popoli delle Nazioni Unite” si dicono “decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità.
Il trattato multilaterale aperto il 26 giugno 1945 entrò in vigore il 24 ottobre dello stesso anno, a seguito della ratifica avvenuta dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza: Unione Sovietica, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Cina. La ratifica dell’Italia arrivò soltanto dodici anni dopo, con la legge 17 agosto 1957, n. 848
Il Consiglio di Sicurezza è stato immaginato dalle parti come il massimo organo delle Nazioni Unite, formato, appunto, da cinque membri permanenti – dotati di un assai discusso potere di veto capace di bloccare le risoluzioni vincolanti – e dieci ulteriori membri eletti ogni due anni dall’Assemblea Generale, che raccoglie invece i rappresentanti di tutti i Paesi ONU, oggi diventati 193, a distanza di ottant’anni dalla nascita dell’organizzazione e a seguito del lungo e sanguinoso processo di decolonizzazione.
Le Nazioni Unite hanno raccolto l’eredità della Società delle Nazioni, anch’essa nata nel 1919 dall’orrore bellico – in questo caso il conflitto di riferimento è la Prima Guerra Mondiale – con l’obiettivo di accrescere il benessere degli individui. Obiettivo che fallì miseramente quando il vento del nazifascismo soffiò forte sul destino del mondo. 

Oggi l’ONU si ritrova, più che mai, a dover difendere la propria credibilità, alla luce dei tanti conflitti accesi nel mondo e delle violenze perpetrate. L’incapacità di proporre soluzioni e lavorare per ripristinare la giustizia pesano come macigni sull’immagine delle Nazioni Unite. Le uniche risoluzioni vincolanti per i Paesi membri sono adottate dal Consiglio di Sicurezza, il cui corretto funzionamento – a difesa degli scopi universalistici enunciati nella Carta del 26 giugno 1945 e non a sostegno di interessi particolaristici – è minato dal potere di veto. Ciò è stato visto negli ultimi mesi con gli Stati Uniti che, a più riprese, hanno fatto ricorso al veto per bloccare delle risoluzioni contro il cessate il fuoco a Gaza, dove Israele, in poco più di 8 mesi, ha ucciso oltre 37 mila persone, di cui circa 15 mila bambini.

Licenza immagine: Flickr – Creative Commons 

A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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