28 gennaio 1958: nascono i mattoncini Lego

28 gennaio 1958: nascono i mattoncini Lego

28 gennaio 1958: nascono i mattoncini Lego.

La Lego, azienda danese produttrice di giocattoli, ormai tra le più famose al mondo, 65 anni fa, il 28 gennaio 1958, mette ufficialmente sul mercato quelli destinati a divenire i mattoncini più amati di tutti i tempi, da adulti e bambini: i mattoncini Lego, noti anche come “costruzioni”.

L’azienda inizia a produrli già a partire dal 1947, ma solo dal 1958 essi assumono forma e caratteristiche che ne costituiscono ancora oggi l’identità.

Ma andiamo ad analizzarne l’excursus storico.

28 gennaio 1958: excursus storico dei mattoncini Lego

In realtà i mattoncini Lego sono protagonisti di una storia complessa e singolare, che affonda le radici a Billund, in Danimarca, nel 1916: Ole Kirk Kristiansen, un falegname danese di Billund, trasforma negli anni la sua piccola impresa familiare in una delle maggiori aziende produttrici di giocattoli al mondo.

Tutto inizia nel 1916, quando Kristiansen apre a Billund una piccola falegnameria, improntata alla costruzione di abitazioni e arredi interni per le fattorie danesi.

Nel 1924 la falegnameria viene distrutta da un incendio fortuito, ma Kristiansen non si perde d’animo, ricostruendone una ancora più grande, ma purtroppo nuovamente distrutta l’anno successivo da un fulmine.

La crisi del 1929 costringe Kristiansen a licenziare tutti i suoi dipendenti e ad ideare un metodo per abbassare i costi di produzione. Così pensa di costruire i suoi prodotti facendone delle miniature, ossia ne riduce le dimensioni, in modo da velocizzare il processo di progettazione e costruzione. Ma Kristiansen ancora non sa che quest’idea potrà rappresentare un giorno l’ispirazione e il successo per la sua nuova attività commerciale, legata alla produzione di giocattoli!

Tuttavia gli affari non vanno proprio a gonfie vele, in quanto le famiglie del posto, risentendo della crisi, non possono permettersi l’acquisto di giocattoli per i propri figli, e il più delle volte pagano il falegname barattando con del cibo.

La perseveranza però non manca a Kristiansen, e a metà degli anni Trenta decide di dedicarsi interamente alla costruzione di giocattoli in legno, e nel 1934 questi cominciano anche ad essere siglati con il nome “Lego”, nato dalle parole danesi leg godt, ossia “gioca bene”.

Un nuovo incendio distrugge nel 1942 ancora la fabbrica, ma Kristiansen, con l’aiuto di prestiti e familiari, la ricostruisce ancora una volta.

Con l’inizio della diffusione della plastica, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Kristiansen decide di introdurla nella propria produzione, accanto al legno. Nasce così il primo giocattolo modulare, ovvero un camion scomponibile, formato da diversi elementi assemblati tra loro a incastro. In seguito, i vari elementi che formano i giocattoli diventeranno veri e propri mattoncini: nel 1947, Kristiansen e suo figlio creano i primi esemplari di mattoncini assemblati in plastica.

Nel 1949 Lego lancia la produzione dei primi mattoncini 2×4 e 2×2, chiamandoli Automatic Binding Bricks: possono essere assemblati e disassemblati fra loro, facendo combaciare le sporgenze rotonde sulla parte superiore con le cavità rettangolari presenti sul fondo.

Negli anni Cinquanta i mattoncini Lego presentano ancora problemi di duttilità: le loro possibilità di collegamento sono limitate e non risultano versatili.

Nel 1955 il figlio di Kristiansen, Godtfred, crea il Sistema Lego, ossia un sistema di giocattoli compatibili e componibili tra loro, utilizzabili senza limiti per creare un intero mondo. I mattoncini Lego divengono dunque un gioco sempre più interessante, adatti a sviluppare la creatività dei bambini, stimolando la loro immaginazione. A tal proposito, il primo esemplare è il Town Plan, una città in miniatura, formato da grandi basi sulle quali i bambini possono costruire le loro città con mattoncini, imparando anche come comportarsi con traffico e segnali stradali.

Nel 1956 i mattoncini Lego giungono in Germania, la capitale del giocattolo e Paese simbolo della conquista del mercato dell’Europa continentale. Qui aprirà infatti una sede locale Lego.

Si giunge al 28 gennaio 1958, data in cui viene depositata la domanda di brevetto per una nuova versione del mattoncino Lego: nascono ufficialmente i mattoncini così come oggi sono conosciuti in tutto il mondo.

Costruiti con cilindri nella parte inferiore, che rendono le costruzioni più stabili, i colori in produzione sono ancora pochi: bianco, rosso, blu e giallo.

Qualche mese dopo la nascita ufficiale dei mattoncini Lego, Ole Kirk Kristiansen muore all’età di 67 anni, e il figlio Godtfred eredita la società.

Nel 1960 un ennesimo incendio colpisce ancora la fabbrica Lego, distruggendo quasi tutto il magazzino di giocattoli in legno. Viene così definitivamente abbandonata la produzione dei giocattoli di tale materiale, per dedicarsi completamente alla produzione di quelli in plastica.

Alla fine del 1960 l’azienda Lego inizia ad espandersi in tutto il mondo, e nel 1961 apre ufficialmente anche la prima sede in Italia, dopo l’inizio della vendita nel 1958, grazie alla D.I.G.A., società di importazione con sede a Milano.

Nel 1963 il materiale utilizzato per i mattoncini, l’acetato di cellulosa, viene abbandonato a favore della plastica ABS, un composto più stabile, tutt’ora utilizzato. Tale nuovo materiale è atossico, meno soggetto a deformazioni e a perdita di colore, e più resistente al calore, agli acidi e ad altri agenti chimici. I mattoncini prodotti a partire da quest’anno conservano ancora oggi la loro forma e il loro colore originale. Inoltre possono essere collegati con i mattoncini prodotti oggi dalla Lego, garantendo così uno straordinario successo e forte identità sul mercato.

28 gennaio 1958: sviluppi e creazioni Lego

I mattoncini LEGO® Technic sono interessati da costanti sviluppi nel tempo. Colori, l’utilizzo di nuovi materiali, e nel 1964 vengono inclusi per la prima volta nelle confezioni i manuali di istruzioni.

Nel 1966 è la volta del fortunato sistema Treno, e nel 1969 viene ideata la serie Duplo, rivolta ad una platea di bambini più piccini, realizzata con mattoncini di maggiori dimensioni, dunque più sicuri in quanto non ingeribili, e più facilmente incastrabili. Il nuovo sistema è comunque compatibile con quello classico, rendendo possibile ai bambini un graduale passaggio tra i due modelli durante la crescita.

Lego si dedica poi alla serie Primo, dedicata ai neonati, e alla serie Technic, rivolta ai più grandi, costituita da una gran quantità di pezzi meccanici, ingranaggi, motori, sensori, anche programmabile al PC.

La Lego ottiene per decenni vendite record, tanto da garantire intere collezioni dedicate ai grandi film, alle serie e ai videogiochi: si pensi a Lego Harry Potter, Lego Indiana Jones, Lego Batman, Lego Star Wars, Lego Il Signore degli Anelli, Lego Pirati dei Caraibi, fino ai Lego città, ammirabili nei magnifici Store a Londra e a New York.

Il successo dell’azienda le vale nel 1968 la creazione di un Parco interamente a tema Lego e tutto realizzato in mattoncini: è il Parco Legoland a Billund. Lì sorgono elaborati modellini di città in miniatura, interamente costruiti con mattoncini Lego. Il Parco conta ben 12.000 m², crescendo nel ventennio successivo di otto volte la grandezza originale, raggiungendo la media di circa 1 milione di visitatori l’anno.

Nonostante gli alti e bassi aziendali, i deficit e gli eventi imprevedibili, Lego resiste al tempo, alle difficoltà e alle mode, perché a dispetto dell’elettronica e di internet, che avanzano e plasmano, i mattoncini Lego costituiscono ancora oggi un “must” tra i più piccoli, ma non solo, suscitando ancora genuina curiosità e liberando la fantasia.

 

Foto di: Pixabay

A proposito di Emilia Cirillo

Mi chiamo Emilia Cirillo. Ventisettenne napoletana, ma attualmente domiciliata a Mantova per esigenze lavorative. Dal marzo 2015 sono infatti impegnata (con contratti a tempo determinato) come Assistente Amministrativa, in base alle convocazioni effettuate dalle scuole della provincia. Il mio percorso di studi ha un’impronta decisamente umanistica. Diplomata nell’a.s. 2008/2009 presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Pitagora” di Torre Annunziata (NA). Ho conseguito poi la Laurea Triennale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel luglio 2014. In età adolescenziale, nel corso della formazione liceale, ha cominciato a farsi strada in me un crescente interesse per la scrittura, che in quel periodo ha trovato espressione in una brevissima collaborazione al quotidiano “Il Sottosopra” e nella partecipazione alla stesura di articoli per il Giornalino d’Istituto. Ma la prima concreta possibilità di dar voce alle mie idee, opinioni ed emozioni mi è stata offerta due anni fa (novembre 2015) da un periodico dell’Oltrepo mantovano “Album”. Questa collaborazione continua tutt’oggi con articoli pubblicati mensilmente nella sezione “Rubriche”. Gli argomenti da me trattati sono vari e dettati da una calda propensione per la cultura e l’arte soprattutto – espressa nelle sue più soavi e magiche forme della Musica, Danza e Cinema -, e da un’intima introspezione nel trattare determinate tematiche. La seconda (non per importanza) passione è la Danza, studiata e praticata assiduamente per quindici anni, negli stili di danza classica, moderna e contemporanea. Da qui deriva l’amore per la Musica, che, ovunque mi trovi ad ascoltarla (per caso o non), non lascia tregua al cuore e al corpo. Adoro, dunque, l’Opera e il Balletto: quando possibile, colgo l’occasione di seguire qualche famoso Repertorio presso il Teatro San Carlo di Napoli. Ho un’indole fortemente romantica e creativa. Mi ritengo testarda, ma determinata, soprattutto se si tratta di lottare per realizzare i miei sogni e, in generale, ciò in cui credo. Tra i miei vivi interessi si inserisce la possibilità di viaggiare, per conoscere culture e tradizioni sempre nuove e godere dell’estasiante spettacolo dei paesaggi osservati. Dopo la Laurea ho anche frequentato a Napoli un corso finanziato da FormaTemp come “Addetto all’organizzazione di Eventi”. In definitiva, tutto ciò che appartiene all’universo dell’arte e della cultura e alla sfera della creatività e del romanticismo, aggiunge un tassello al mio percorso di crescita e dona gioia e soddisfazione pura alla mia anima. Contentissima di essere stata accolta per collaborare alla Redazione “Eroica Fenice”, spero di poter e saper esserne all’altezza. Spero ancora che un giorno questa passione per la scrittura possa trovare concretezza in ambito propriamente professionale. Intanto Grazie per la possibilità offertami.

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