28 giugno 1919: viene firmato il trattato di Versailles

28 giugno 1919

Il 28 giugno 1919 è passato alla storia per la firma del trattato di Versailles tra le potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale e la Germania.

Le armi sono scariche da oltre sette mesi. Gli edifici hanno smesso di tremare. Dopo quattro lunghi anni si è conclusa la Prima Guerra Mondiale, che ha portato via con sé quindici milioni di persone, tra civili e militari. A Parigi viene convocata una conferenza di pace per ridefinire gli equilibri del nuovo ordine globale. Vi partecipano esclusivamente i vincitori del conflitto, i quali impongono ai vinti – le potenze centrali – una serie di trattati, minacciando la ripresa delle ostilità in caso di opposizione. Il 28 giugno 1919 viene firmato da 44 Stati il trattato di Versailles, che disciplina in particolare i dettagli della pace imposta alla Germania. “Questa non è una pace, è un armistizio per vent’anni”, dirà con lungimiranza l’anno successivo Ferdinand Foch, un generale francese. A Berlino, così come agli altri stati sconfitti, vengono imposte delle condizioni umilianti, che si riveleranno un incredibile conduttore del malcontento sociale, fino a favorire l’ascesa degli ultranazionalismi. Con il patto di Versailles stipulato il 28 giugno 1919, la Germania viene mutilata territorialmente a favore di Belgio, Cecoslovacchia, Francia. Sotto l’autorità polacca finiscono la Prussia occidentale e la Slesia superiore, con Danzica dichiarata città libera sotto la protezione della Società delle Nazioni, un’organizzazione internazionale (considerata l’antenata delle Nazioni Unite) che viene fondata proprio il 28 giugno 1919 per prevenire future guerre e migliorare il benessere degli individui. L’articolo 119 del trattato impone alla Germania lo smantellamento dell’impero coloniale, con i territori extranazionali che non ottengono l’indipendenza ma finiscono sotto il controllo (tramite i cosiddetti mandati) di Giappone, Cina, Regno Unito, Belgio e Francia. Parigi spinge per costringere Berlino a riparazioni economiche sostanzialmente impossibili: la Germania viene così individuata come la responsabile dello scoppio della Prima Guerra Mondiale nonché dei danni provocati dal conflitto e obbligata a pagare un totale di 6,6 miliardi di sterline. La vendetta della Francia – mossa dal desiderio di un’Europa con lei e non più con la Germania al centro – prende il sopravvento e infierisce sulla situazione economica di Berlino non prevedendo alcun piano di ripresa per il paese; la Renania, una delle regioni industriali più produttive, viene inoltre occupata dalle truppe parigine. Da un punto di vista militare, il trattato firmato il 28 giugno 1919 impone alla Germania un limite di 100 mila unità per le forze armate, il divieto di creare un settore aeronautico e l’obbligo di una dotazione navale non superiore alle 10 mila tonnellate. 

Licenza immagine: Wikimedia Commons

A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Toscano

Commenta