30 agosto 1972: nasce la star Cameron Diaz

30 agosto 1972

Il 30 agosto 1972 è nata Cameron Diaz, la strepitosa attrice e modella statunitense.  

30 agosto 1972: chi è Cameron Diaz? 

Cameron Diaz è nata il 30 agosto 1972 a San Diego, California. La sua famiglia, tuttavia, ha origini internazionali; il padre, infatti, ha origini cubane, mentre la madre Billy Early, scozzesi-irlandesi e tedesche.  

Il suo multiculturalismo, infatti, si è riflesso nei primi passi che ha compiuto nel mondo dello spettacolo, dall’America, al Giappone, a Parigi. 

La sua carriera come modella comincia all’età di diciassette anni, al termine degli studi proseguiti alla Long Beach Polytechnic High School, l’agenzia Elite Model Management, quando la rivista Seventeen Magazine segna il suo debutto sulla copertina nel 1990. 

Fu proprio questo il trampolino di lancio per l’attrice che solo quattro anni dopo fu scelta per interpretare Tina nel film The Mask – Da zero a mito, accanto alla star Jim Carrey, a cui seguono Il matrimonio del mio migliore amico e Tutti pazzi per Mary. 

The Mask – Da zero a mito 

The Mask – Da zero a mito è un film comico diretto da Chuck Russell, la cui trama viene tratta dall’omonimo personaggio dei fumetti creato nel 1989 da John Arcudi e Doug Mahnke. 

La debuttante star del 30 agosto 1972 interpetra Tina Carlyle, che recandosi in banca dal timido impiegato Stanley Ipkiss, famigerato Jim Carrey, richiede di aprire un conto. Tale gesto si rivela essere, invece, frutto della volontà di filmare l’interno della banca in modo da architettare una rapina.  

Quando quest’ultimo troverà una maschera raffigurante Loki, il dio dell’inganno, che lo doterà di straordinari poteri, la sua vita cambierà per sempre. 

Per la Diaz, la strada per ottenere tale ruolo non fu tuttavia spianata, al contrario i registi si rivelarono sgomenti dinnanzi alla scelta di sostituire l’iniziale candidatura di Anna Nicole Smith, e con essa Melissa Moore, Christina Applegate, Gwyneth Paltrow e Uma Thurman, con tale modella di soli ventidue anni con nessun grado di esperienza nel mondo della recitazione. È per tale motivo che ella dovette sostenere ben dodici provini di cui solo l’ultimo fu decisivo, e si tenne ben sette giorni prima l’inizio delle riprese. 

In particolare è da menzionare il regista Chuck Russell, che insistette per avere la Diaz in tale ruolo al punto da minacciare di abbandonare le riprese del film. 

La stessa Vanessa Williams, candidata per il ruolo, decise comunque di registrare una delle canzoni della pellicola: You would be my baby. 

Il ruolo di Tina Carlyle ha indubbiamente permesso all’attrice americana classe 30 agosto 1972 di anticipare alcune tra le mode più in del tempo. 
Ad esempio, il vestito rosso indossato all’inizio del film è considerato una versione riadattata dell’iconico abito di Gigi Hadid x Jacquemus nella sfilata Fall 2020, e lo stesso vale per l’abito lungo a righe bianche e nere che l’attrice indossato nelle ultime scene: esso ricorda l’outfit di Alexander McQueen autunno inverno 2017 e di Olivier Rousteing x Balmain per la collezione pre fall 2024. 

Insomma, è sicuro che Cameron Diaz ha creato una vera e propria icona. 

Il matrimonio del mio migliore amico 

Il matrimonio del mio migliore amico è un film del 1997 diretto da P.J.Hogan, che vede come protagonista Julia Roberts, la quale deve affrontare la decisione del migliore amico, Dermont Mulroney, di sposare Kimberly Wallace, per l’appunto, Cameron Diaz.  

La storia si incentrerà sui tentativi della prima di ostacolare la riuscita di tale unione, dettata dall’amore provato verso il suo storico amico con il quale fu stretto un patto tanti anni prima: se all’età di ventotto anni nessuno dei due avesse accanto un partner per la vita, si sarebbero sposati l’uno con l’altro. 

Agli oscar del 1998 tale film conquistò la nomination per migliore colonna sonora, per miglior film musicale o commedia, migliore attore non protagonista per Rupert Everett, migliore attrice per Julia Roberts e la nomination per migliore attrice non protagonista per Cameron Diaz. 

Tutti pazzi per Mary 

Tutti pazzi per Mary è un film romance-comedy del 1998 diretto da Bobby Farrelly, e che vede come protagonista la star del 30 agosto 1972, Cameron Diaz, che interpetra Mary Jensen, insieme all’attore statunitense Ben Stiller, nei panni di Ted Stroehmann.  

La pellicola ruota attorno alle attenzioni verso tale giovane, che viene presentata come la ragazza dei sogni di Ted, il quale il giorno del ballo della scuola vive un imbarazzante incidente che passa alla storia come una delle scene più iconiche del film: trovandosi in bagno rischia di provocarsi un grave danno alle parti intime nel momento in cui alza la zip dei suoi pantaloni.  

Una curiosità, a tal proposito, è che tale scena rappresenta il frutto di un vero accaduto, vissuto in prima persona dai genitori dei fratelli Farrelly, che si trovarono costretti ad aiutare un giovane nelle stesse condizioni durante una festa in casa. 

I figli ancora ricordano: quando i nostri genitori ci informarono sull’accaduto, noi cominciammo a ridere come pazzi

Altra scena iconica è la hair gel, con il quale l’attrice del 30 agosto 1972 si presenta al pubblico con un’iconica t-shirt rossa e il ciuffo all’insù. Tale dinamica è stata ripresa dalla stessa Cameron Diaz, che a ventiquattro anni di distanza l’ha ricreata postandone un video sui social. 

La trama, così, a seguito dell’appuntamento saltato, compie un salto temporale a tredici anni dopo, quando Ted deciderà di ingaggiare un detective per ritrovare il suo amore perduto.  

Tale pellicola ha ricevuto due candidature per i Golden Globe Awards del 1999 e altrettante otto, con quattro premi vinti, per gli MTV Movie Awards dello stesso anno.  

Tutti pazzi per Mary è stato prodotto con un budget di ventitré milioni di dollari, incassandone quasi trentasette in tutto il mondo. 

Inoltre, il film, porta all’attrice americana i primi riconoscimenti: ella vince il New York Film Critics Circle Award e l’MTV Movie Award come migliore performance femminile, che la porta alla sua prima nomination ai Golden Globe.  

È così che piano piano il ruolo di Cameron Diaz nel mondo del cinema diventa sempre più rilevante, arrivando a vincere il BAFTA per il suo ruolo in Essere John Malkovich del 1999, pellicola di genere drammatico.
I fan descrivono la Diaz come «irriconoscibile», grazie al suo carattere forte e deciso in un genere diverso, mai sperimentato fino a quel momento.
 

Lo stesso accade per Ogni maledetta domenica, che la vede al fianco di Al Pacino.  

L’ascesa, infatti, continua fino a Charlie’s Angels, che guadagnerà ben 260 milioni di dollari al botteghino, e che le permetterà di far parte di un indimenticabile trio formato da Drew Barrymore e Lucy Liu.  

Ancora, sono da ricordare Gangs of New York di Martin Scorsese, In Her Shoes, l’Amore non va in vacanza, Sex Tape, Il procuratore, in cui troviamo Brad Pitt, e l’incredibile lavoro svolto dalla star del 30 agosto 1972 per il doppiaggio della principessa Fiona nella trilogia di Shrek. 
 
È così che Cameron Diaz riceverà una stella della Hollywood Walk of Fame.  

Ella, nonostante tali successi, ha deciso di lasciare la carriera dello spettacolo nel 2014 per dedicarsi alla vita privata. Ciò l’ha portata alla pubblicazione di The Body Book, in cui l’attrice di origini canadesi offre al pubblico un ventaglio di idee riguardanti la salute, il fitness e l’alimentazione.  

Anni dopo ella ha dichiarato: Non mi manca recitare. Ho dato al pubblico più della metà della mia vita; sento che adesso è arrivato il momento di prendermi del tempo per me stessa e riorganizzarmi.  

Ed è così che la Diaz, insieme al marito Benji Madden, ha dichiarato la nascita della prima figlia, Raddix Madden, e qualche anno dopo del figlio Cardinal. 

L’attrice del 30 agosto 1972, durante un’intervista per il Tonight Show with Jimmy Fallon, descrive l’essere mamma come: la cosa migliore che mi sia mai capitata nella vita

Fonte Immagine Articolo “30 agosto 1972: nasce la star holliwoodyana Cameron Diaz: Wikipedia

A proposito di Marianna Piroddi

Classe 1998, nata e cresciuta a Napoli. Da sempre amante della scrittura, sento di aver vissuto in più mondi: dalla musica, all’arte, fino ad arrivare al cinema, alle serie tv e ai libri. Tutti estremamente importanti per la realizzazione della mia persona, senza la quale non avrei potuto viaggiare e vivere più vite simultaneamente. Da poco laureata magistrale in Relazioni Internazionali presso l’Università la Sapienza di Roma.

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