Ricorre oggi, 9 novembre, l’anniversario della caduta del muro di Berlino. Ripercorriamo insieme i passi di quest’evento storico che tutti noi sicuramente ricorderemo.
Muro di Berlino: il contesto storico
Tra il 1961 e il 1968 Berlino fu divisa da una barriera di cemento che separava fisicamente la città in due zone. I Sovietici avevano costruito questo muro per isolare la zona di Berlino Ovest, sotto il controllo occidentale, dalla zona di Berlino Est, sotto il controllo Orientale. In questo modo si tentò di impedire ai cittadini della Repubblica Democratica Tedesca (Germania est) di accedere alla Repubblica Federale Tedesca (Germania ovest).
Sul piano economico la Germania ovest visse negli anni ’50 un vero e proprio boom; la parte orientale, invece, faceva più fatica a riprendersi dalla guerra per le pesanti richieste economiche fatte dall’Unione Sovietica per riparare i danni subiti durante il conflitto mondiale e per la mancanza di aiuti paragonabili a quelli che riceveva la parte occidentale. Più “i due Paesi” si stabilizzavano a livello politico, più si facevano sentire le differenze per quanto riguarda lo standard di vita. Per tutti gli anni ’50 le persone fuggivano dall’Est verso l’Ovest sperando in un futuro più redditizio e più libero.
Costruzione della striscia della morte
Il 13 agosto del 1961, le autorità della Germania dell’Est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino Est e Berlino Ovest, iniziando a costruire un muro che attraversava tutta la città e che divideva famiglie, posti di lavoro, scuole e università. I soldati ricevettero l’ordine di sparare a tutti quelli che avessero tentato di scavalcare quel muro che fu circondato di mine anti-uomo e filo spinato ed alimentato da corrente elettrica ad alta tensione. Il muro divenne così la “striscia della morte” simbolo della Guerra Fredda. Negli anni ’60 e ’70 la Repubblica Democratica Tedesca diventò una nazione economicamente più forte e i tedeschi cominciarono a rassegnarsi alla divisione. Nel 1985 però, con l’elezione di Mikhail Gorbachev, la situazione cominciò a cambiare. Gorbachev fece intendere ai dirigenti comunisti che bisognava intraprendere la strada delle riforme politiche e della trasformazione economica. I dirigenti della Repubblica Democratica Tedesca iniziarono a mostrare una certa resistenza nei confronti di tali cambiamenti.
La caduta del muro di Berlino
Gli abitanti della Repubblica Democratica Tedesca protestarono scendendo nelle piazze, continuando a manifestare in numerosi scontri contro le riforme. La prima misura adottata dal nuovo governo fu l’apertura della frontiera con la Germania Ovest. Il 9 novembre i berlinesi iniziarono ad abbattere il muro che per quasi trent’anni aveva diviso non solo la Germania ma anche il mondo occidentale da quello orientale. Nel marzo del 1990, le prime elezioni libere nella Repubblica Democratica Tedesca conferirono la vittoria ai sostenitori della riunificazione, che venne sancita il 3 ottobre 1990, ridando a Berlino il suo ruolo di capitale.
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