Si è spento lo scorso 3 agosto, all’età di 83 anni, l’attore statunitense Mark Margolis, noto soprattutto per aver interpretato Tìo Hector Salamanca nelle serie televisive di Vince Gilligan Breaking Bad e Better Call Saul. L’uomo era ricoverato al Mount Sinai Hospital di New York: al suo fianco, al momento della morte, vi erano la moglie Jacqueline e il figlio Morgan, che ha spiegato che il padre stesse lottando contro una breve malattia. Diamo un ultimo saluto a questo attore di immenso talento, che lo ha portato ad interpretare uno dei personaggi più iconici nella storia della televisione, ripercorrendo brevemente la sua carriera.
Non solo Hector Salamanca
Sebbene il nome di Mark Margolis venga associato, da parte del grande pubblico, principalmente al suo ruolo in Breaking Bad, l’attore vanta di una carriera cinematografica di tutto rispetto: sono più di 70, infatti, i crediti cinematografici da lui ottenuti in cinquant’anni di attività. Nato nel 1939 a Filadelfia, Margolis ha studiato recitazione presso il prestigioso Actor Studios, per poi muovere i primi passi nella sua carriera attoriale interpretando alcuni ruoli secondari. È nel 1983, però, che l’attore diviene noto al grande pubblico attraverso l’interpretazione del killer boliviano Alberto nella nota pellicola gangster Scarface di Brian de Palma. Nonostante la notorietà acquisita, Mark Margolis ha definito se stesso come attore operaio, dichiarando in un’intervista di aver avuto la necessità di accettare una proposta di lavoro nel settore immobiliare, altrimenti non sarebbe riuscito a tirare avanti.
Margolis ha continuato, contemporaneamente, a recitare, prendendo parte a diversi film e serie televisive, interpretando spesso personaggi ispanici o italo-americani: tra i titoli a cui ha preso parte, ricordiamo i noti film Ace Ventura – L’acchiappanimali (1994), Requiem for a Dream (2000), Hannibal (2001), Black Swan (2010) e la serie televisiva American Horror Story.
Breaking Bad e il successo globale
È, però, con il ruolo di Hector Salamanca nella serie televisiva Breaking Bad – ripreso, il seguito, in Better Call Saul – che Mark Margolis ha raggiunto l’apice del suo successo. Introdotto nella seconda stagione, Tìo Hector ci viene presentato come capostipite della famiglia dei Salamanca, pericolosi narcotrafficanti del cartello, nonché nemico giurato di Gus Fring. Rimasto immobile su una sedia a rotelle a seguito di un’ischemia cerebrale, Hector non è in grado di muoversi, né di parlare: apparentemente, l’unico modo che ha per comunicare è esprimersi attraverso il ding-ding di un campanello, installato sulla sua sedia a rotelle. Ciò che maggiormente colpisce lo spettatore, però, è il modo in cui Hector, nonostante sia muto e immobile, riesca a incutere timore e risultare incredibilmente comunicativo attraverso il suo sguardo: utilizzando quasi esclusivamente i suoi occhi, Margolis è riuscito a far sì che Hector Salamanca diventasse uno dei villain più memorabili del piccolo schermo, senza dire una parola. Al momento del provino, l’attore si è presentato sul set senza conoscere nulla della serie a cui intendeva prendere parte, se non l’episodio in cui sarebbe dovuto apparire. Stando ad alcune sue dichiarazioni, non era neanche particolarmente entusiasta di prestare il volto ad un personaggio spregevole come Hector, un uomo sanguinario, dispotico e incapace di provare pietà e empatia. Eppure, col senno di poi, si può dire ne sia valsa davvero la pena: non solo per i milioni di fan, che hanno potuto godere di un’interpretazione magistrale, ma anche per lo stesso attore. Margolis ha definito, infatti, Breaking Bad come la migliore esperienza della sua vita in ambito televisivo, lodandone in particolar modo l’ambientazione e il cast, con cui ha stretto un ottimo legame.
L’ultimo saluto a Mark Margolis dal cast di Breaking Bad
Gli ex colleghi di Margolis, che con lui hanno condiviso il set di Breaking Bad e quello di Better Call Saul, si sono uniti ai fan e ai familiari nel dare un ultimo, emozionante saluto all’attore, ricordandolo anche come un grande amico e una persona assai piacevole, a dispetto del personaggio che lo ha reso noto. «Mark Margolis was a really good actor and a lovely human being. Fun and engaging off the set, and (in the case of Breaking Bad and Your Honor) intimidating and frightening on set. His quiet energy belied his mischievous nature and curious mind… And he loved sharing a good joke.», scrive Bryan Cranston, interprete di Walter White, sui suoi profili social.
«You made me laugh, made me cry doubled over with laughter, but more than anything you made me think. Always honest, always true. I will miss you. We made great music together. I am grateful to have had time with you.»: queste le parole di Giancarlo Esposito, che nell’universo di Breaking Bad presta il volto al personaggio di Gus Fring, acerrimo nemico di Hector.
Parole di stima e affetto nei confronti dell’attore sono state condivise anche sull’account Instagram ufficiale di Breaking Bad: «We join millions of fans in mourning the passing of the immensely talented Mark Margolis, who – with his eyes, a bell, and very few words – turned Hector Salamanca into one of the most unforgettable characters in the history of television. He will be missed.».
Immagine in evidenza: episodio 3×04 – Better Call Saul