Alberto Angela riceve una laurea honoris causa alla Federico II

Alberto Angela

Alberto Angela, il divulgatore televisivo più amato dagli italiani, riceve una laurea honoris causa in Geologia e Geologia applicata.

Alberto Angela, il  famoso divulgatore televisivo italiano protagonista di programmi come Ulisse-Il piacere della scoperta, Passaggio a Nord-Ovest e Meraviglie (e autore di molti libri come Una giornata nell’antica Roma, Impero. Viaggio nell’Impero romano seguendo una moneta e La trilogia di Nerone), riceve una laurea honoris causa in Geologia e Geologia applicata per volontà dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Si tratta della quarta laurea di questo tipo ottenuta dal figlio di Piero Angela dopo quella in Comunicazione del patrimonio culturale dell’Università di Palermo, in Archeologia dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e in Filosofia dell’Università degli studi del Piemonte orientale. 

Il riconoscimento è avvenuto il giorno 5 giugno, durante un grande evento (svoltosi nell’Aula Magna Storica nella sede a Corso Umberto) che ha visto, tra i partecipanti, anche il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il primo cittadino di Bacoli Josi Gerardo della Ragione, il Direttore del Museo Archeologico nazionale di Napoli Paolo Giulierini, il Direttore del Parco archeologico degli Scavi di Pompei Gabriel Zuchtriegel, il Rettore dell’ateneo federiciano Matteo Lorito, il Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse Vincenzo Morra, il professore di Paleontologia e Paleoecologia Pasquale Raia e il noto scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni. 

Alberto Angela
Fonte foto: Salvatore Iaconis per Eroica Fenice
Alberto Angela
Fonte foto: Salvatore Iaconis per Eroica Fenice

Le parole del rettore Matteo Lorito per omaggiare il lavoro divulgativo di Alberto Angela

Il rettore Matteo Lorito, dopo aver fatto riferimento all’ottocentenario della nascita dell’università campana (previsto per il giugno 2024),  ha introdotto l’evento con le seguenti parole:

«[…] il dottor Alberto Angela, una personalità che ha raggiunto traguardi professionali importanti e riconosciuti a livello globale […], ma che ha dimostrato di saper interpretare e raccontare la nostra comunità, i nostri ambienti e soprattutto i nostri patrimoni. Proposto per la laurea honoris causa, si è reso disponibile a venire qui oggi nel giorno dell’anniversario della nostra fondazione e di questo gliene siamo molto grati. Pare si sia definito un paleontologo prestato alla divulgazione, temo sia un prestito a vita, anzi, auspichiamo così.  [F. L.] Laporte definiva la paleontologia come la scienza che studia i viventi del passato, in particolare la loro origine ed evoluzione, ambiente. Pensate ad un paleontologo in grado di tradurre le voci del passato organico e inorganico della Terra in una voce comprensibile. Immaginiamo che la tecnologia possa fornirci una navicella dalle pareti trasparenti, in grado di trasportare  gruppi di persone indietro nel tempo, o nello spazio remoto, o nelle profondità dell’oceano, o nel mondo del micro e del nano. Ed essa richiede (proprio come quegli autobus turistici che girano nelle nostre città d’arte) l’accompagnamento di un professionista in grado di spiegare ciò che si osserva, utilizzando la più attuale conoscenza scientifica. Realizzando, per i fortunati passeggeri, un’emozionante esperienza conoscitiva […], una sorta di chaperon culturale in grado di farci apprezzare le meraviglie del nostro passato e la poesia della nostra natura, composta spesso, […], davanti ad un telescopio o un microscopio. Credo che la risposta alla domanda: “Da chi vorreste essere accompagnati?” sia pressoché unanime. Ma come si diventa un grande divulgatore scientifico? Su questo, illuminanti sono le parole del compianto Piero Angela che scrive: “La divulgazione deve fare i conti con questi due problemi che richiedono competenza e immaginazione; cioè, da un lato comprendere nel modo giusto le cose, interpretandole correttamente per trasferirle in un diverso linguaggio, dall’altro non solo essere chiari ma anche non noiosi, pur mantenendo integro il messaggio. Non bisogna aver paura di essere divertenti, anzi, l’umorismo è un compagno di strada dell’intelligenza […]. Per queste ragioni, paradossalmente, si può dire che è più difficile essere facili, […] la chiarezza e la semplicità sono scomode perché non solo richiedono talento, ma anche perché (quando si è costretti ad essere chiari) non si può barare[…]”.»

Alberto Angela
Fonte foto: Salvatore Iaconis per Eroica Fenice

Una lectio magistralis tra storia antica, archeologia, letteratura latina, mitologia, paleoantropologia, geologia ed ecologia

Dopo gli interventi dei docenti Morra e Raia, l’archeologo e paleontologo figlio di Piero Angela ha deliziato il pubblico presente in sala con una lectio magistralis interdisciplinare coinvolgendo archeologia, geologia, vulcanologia, paleoantropologia e storia della Campania dell’Età classica. Egli ha narrato la storia del primo insediamento umano in Campania registrato dagli studiosi, ossia le Ciampate del Diavolo a Tora e Piccilli (in provincia di Caserta).

La pianura fertile aveva attratto diverse popolazioni straniere. I Greci si insediarono a Cuma per poi fondare Neapolis\Napoli, mentre gli Etruschi si espansero fino al nord del casertano. Secondo il parere del dottor Angela, il suolo campano era ricco anche di tufo giallo, la pietra che aveva permesso di costruire le mura greche oggigiorno visibili a Piazza Bellini. Da esse sarebbe poi partita la nascita del capoluogo campano. In seguito, Alberto Angela ha illustrato la storia e le caratteristiche dei tre famosi vulcani campani: i Campi Flegrei a Pozzuoli, il monte Ipomeo a Ischia e il complesso Vesuvio-Monte Somma. Quando i Romani fondarono la città di Pompei, essi non temevano nulla. Pur conoscendo vulcani come l’Etna o lo Stromboli, i nuovi insediati non credevano che quel “grosso monte ricco di vegetazione” (che dominava una pianura fertilissima) avrebbe rappresentato una minaccia per la loro sicurezza:

«Dietro c’è sempre un dramma. Quando si va a Pompei e si vedono persone, i resti delle vittime nel momento in cui la vita lascia il corpo, in un momento drammatico, secondo me bisognerebbe avere rispetto. Ma, […], vi fa capire come questo luogo sia una sorta di metafora. […] . In fondo, Pompei, la Campania e il Golfo rappresentano, se ci pensate, una metafora perfetta del nostro mondo, in cui possiamo avere tanto e costruire tanto, possiamo lasciare un’immagine, un’impronta del nostro mondo; in un attimo, tutto può sparire. La geologia e le conoscenze del passato ci aiutano a capire il futuro e ad organizzare il presente. Proprio adesso che abbiamo questa nuova sfida e i ragazzi (che adesso sono all’università o stanno per entrare), e i bambini (che stanno a scuola) saranno loro a dover affrontare questo problema, queste tematiche. Io voglio solo dire una cosa: la sola soluzione per il nostro futuro si trova dentro le aule universitarie, i dottorati e la ricerca (che deve costituire un volano per il mondo dell’industria), ma anche la vita quotidiana deve riuscire a indirizzare questo nostro vascello e trovare la rotta giusta per passare in questa tempesta. […] Io vorrei ricordare che la Terra andrà sempre avanti, […] ci sono state tante estinzioni, ma siamo noi a scendere dal treno. Il treno continuerà con altre forme […]. Noi vogliamo continuare a stare su questo magnifico vascello e […] la migliore chiave (la bussola che ci può portare fuori questa tempesta) si trova sui banchi dell’università: […] la curiosità dei ragazzi, che imparando troveranno le soluzioni per il nostro futuro.»

Fonte immagine in evidenza: foto di Salvatore Iaconis per Eroica Fenice

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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