Per poter parlare del conflitto tra Azerbaigian e Armenia, è importante sottolineare come le sue origini e i suoi sviluppi siano causati da svariate questioni di natura sociale, politica, religiosa ed economica. Parliamo di un conflitto non molto conosciuto e che crediamo non ci riguardi affatto, quando invece le sue ripercussioni economiche potrebbero farsi sentire in tutta Europa. I due stati coinvolti hanno entrambi una storia martoriata, violenta e difficile: entrambi ex repubbliche sovietiche, nel ventesimo secolo si sono visti strappare ogni diritto di autodeterminazione e di sovranità dall’espansionismo sovietico; questo evento portò all’inizio di disordini, instabilità politiche e conflitti armati nella regione del Caucaso di cui le conseguenze si susseguono ancora oggi
Le diversità dei due popoli
Benché siano due stati geograficamente attaccati, i due popoli sono profondamente diversi tra loro: gli azeri sono musulmani (a maggioranza sciita), vantano dei legami etnici con i turchi e con le antiche tribù iraniche della regione, la lingua azera fa parte della famiglia delle lingue turciche e nella sua storia ha adottato prima l’alfabeto arabo, durante il periodo sovietico fu utilizzato l’alfabeto cirillico e infine oggi viene utilizzato l’alfabeto latino; gli armeni sono diversi in tutto poiché sono di religione cristiana ortodossa, sono di etnia indoeuropea e la lingua armena ha un proprio alfabeto. Questi pochi dati possono farci capire la complessità della regione.
La questione del Nagorno-Karabakh nel conflitto tra Azerbaigian e Armenia
Principale motivo del conflitto tra Azerbaigian e Armenia tra le due nazioni è il Nagorno-Karabakh, una ex provincia autonoma sovietica dove circa il 90% della popolazione era armena ma che, direttamente da Stalin, fu data in consegna alla repubblica sovietica azera. Al collasso dell’URSS, quando Armenia e Azerbaigian riacquisirono la loro indipendenza, dopo decenni di dominio sovietico, questa porzione di territorio rimase dentro i confini della neonata repubblica azera; tuttavia, la popolazione armena al suo interno sin da subito ha mostrato un forte sentimento di attaccamento a Yerevan.
I disordini e le manifestazioni non tardarono ad arrivare e, quando l’esercito azero scagliò un attacco contro la capitale del Karabakh, gli armeni si difesero e vinsero la prima fase di questa lunga guerra rubando all’Azerbaigian sei province confinanti con la regione, e dando purtroppo inizio ad un’escalation militare e politica che dura fino ai giorni nostri. Armenofobia e Azerofobia furono attuate rispettivamente dai due governi scaturendo una sorta di guerra fredda in miniatura sul piano politico, economico e sociale. Il continuo consumo di forze ed energie necessarie a mandare avanti il conflitto impoverì di molto entrambe le nazioni e a pagarne il costo più alto fu la popolazione civile di entrambe le parti. Tantissime persone lasciarono la regione e tantissime persone di nazionalità armena fu costretta a lasciare l’Azerbaigian e viceversa a causa di vere e proprie persecuzioni e crimini di guerra commessi a danno dei civili da entrambi gli eserciti, i quali non erano da soli ma affiancati da eserciti più potenti. La fine della guerra arrivò solamente nel 1994 con il cessate il fuoco da parte del governo azero.
L’ ombra dei giganti sulla regione del Caucaso
Possiamo tranquillamente affermare che la regione del Caucaso è una regione ricchissima di risorse energetiche naturali come il gas e il petrolio presenti particolarmente in Azerbaigian, che oltre ad avere i giacimenti di petrolio in gran parte del suo territorio li possiede anche in una buona porzione del Mar Caspio; il nome stesso della nazione fa riferimento a queste sue grandi riserve di energia in quanto il suo nome significa letteralmente “la terra del fuoco”.
Non è difficile aspettarsi dunque, in un contesto così politicamente instabile, l’intervento delle nazioni più potenti che circondano la regione: in primo luogo Russia e Turchia e in secondo luogo l’Iran, le quali sono già note per essersi intromesse negli affari nazionali dei due stati per sfruttarle a proprio favore nel corso dei decenni. Le grandissime quantità di gas, che l’Azerbaigian vende alla Turchia e a tantissime nazioni europee, rappresentano una minaccia per la dipendenza europea dal gas russo e dunque la stessa Russia dovrà approntare una posizione favorevole od ostile al governo di Baku con il quale però oggi è in maggiore sintonia rispetto alla controparte armena; all’orizzonte vi è quindi un Azerbaigian influenzato dalla Turchia (storico alleato) e dalla Russia, mentre l’Armenia sembra essere sempre più ferita e isolata nello scenario internazionale soprattutto dopo i recenti sviluppi del conflitto (ottobre 2020, inizio seconda guerra del Nagorno Karabakh) che vedono favorito l’Azerbaigian.
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