Bambini soldato in Messico: allarme a Guerrero

Bambini soldato in Messico: emergenza o tattica?

In una zona dimenticata dalla legge del Messico occidentale, bambini di pochi anni imbracciano le armi contro la criminalità organizzata. Vengono arruolati in gruppi di vigilanti, che da anni combattono i cartelli della droga nel disgraziato stato di Guerrero.

I bambini soldato in Messico partecipano a cerimonie di iniziazione all’interno delle quali giovani in uniforme e armati di fucile eseguono manovre in stile militare. Indossano berretti e fazzoletti legati al collo che coprono i loro volti. I più grandi sono armati di fucili, mentre quelli sotto i 12 anni impugnano bastoni e pistole giocattolo. 

Queste immagini diffuse dalla stampa hanno suscitato forte indignazione in tutto il Paese, condannando l’azione come una grave violazione dei diritti umani. Secondo il leader di uno di questi gruppi, armare i bambini trasformandoli in soldato è stata una scelta obbligata a causa della totale assenza delle istituzioni sul territorio del Messico.

I piccoli soldati, che partono da un’età di sei anni fino ad arrivare a quindici, difendono la regione dalle bande criminali locali che controllano le rotte del traffico di droga ed estorcono denaro alle imprese.

I commenti delle istituzioni

Rifiutiamo fermamente il coinvolgimento dei minori in compiti di sicurezza che mettono a rischio il loro sviluppo, la loro integrità fisica e la vita“, ha detto in una conferenza stampa Ramón Navarrete Magdaleno, presidente della Commissione per i diritti umani di Guerrero. Secondo le associazioni internazionali che si occupano di diritti umani, reclutare bambini di età inferiore ai 15 anni in un gruppo armato è un crimine di guerra. Ciononostante questa pratica non è molto diffusa in America Latina, sebbene gruppi di guerriglieri come le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, meglio conosciute come FARC, fossero noti da tempo per impiegare bambini soldato. L’ONU ha istituito nel 2002 una giornata finalizzata alla sensibilizzazione della questione. Il 12 febbraio, infatti, è il “Red Hand Day“, Giornata mondiale contro lo sfruttamento dei minori costretti a combattere e sacrificati in conflitti annosi.

Bambini soldato: realtà o finzione?

Alcuni studiosi hanno ipotizzato che il reclutamento di bambini soldato in Messico all’interno di gruppi armati possa essere una tattica utilizzata dai vigilanti per attirare l’attenzione dei media e delle istituzioni sulla vicenda al fine di trovare una soluzione alla crescente violenza nella regione.

Non credo che queste persone siano seriamente intenzionate a coinvolgere bambini così piccoli nella difesa la città rischiando persino la vita“, ha detto Chris Kyle, un antropologo esperto della regione Guerrero.

L’anno scorso, infatti, questa ipotetica “tattica” ha dato i risultati sperati. In seguito alla pubblicazioni di immagini raffiguranti bambini armati con fucili giocattolo, il governo di Andrés Manuel López Obrador è stato costretto a reagire all’allarme internazionale.

Fonte immagine: english.elpais.com

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A proposito di Cinzia Esposito

Classe ’96 e studentessa magistrale in Corporate communication e media all’Università di Salerno. Vengo da una di quelle periferie di Napoli dove si pensa che anche le giornate di sole vadano meritate, perché nessuno ti regala niente. Per passione scrivo della realtà che mi circonda sperando che da grande (no, non lo sono ancora) possa diventare il mio lavoro.

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