«Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto» questa citazione tratta da Walden ovvero vita nei boschi dello scrittore americano Henry David Thoreau racchiude perfettamente il concetto alla base del film di Paolo Goglio, che detiene il primato come film interamente girato con la cosiddetta tecnica “selfie”.
CLIC – 10 giorni guidato dal vento di Paolo Goglio, la trama
Il titolo (“Condividi, Iscriviti, Like, Contattami”) è l’acronimo dello slogan ripetuto da Paolo, regista, attore ed (in)influencer combattuto dal desiderio di evadere da un sistema fasullo e dall’ipocrisia dei rapporti umani che, in cerca di quiete interiore intraprende un viaggio di 10 giorni lungo i paesaggi naturali della Danimarca, lasciando che sia il vento a decidere le varie tappe. Ma, nonostante le premesse, Paolo è perennemente armato del suo smartphone, pronto a registrare qualsiasi evento e a condividerlo con i suoi followers, cercando un approccio che catalizzi su di lui l’attenzione del volubile pubblico del web.
CLIC – 10 giorni guidato dal vento, la regia
Proiettato per la prima volta all’Anteo di Milano il 12 dicembre del 2018, il film spicca subito per la singolare decisione di realizzare l’intero lungometraggio seguendo la regola del selfie. La coraggiosa scelta registica si rivela più che adatta, andando a supporto sia della narrazione che dell’ideologia con cui nasce il progetto. Come si può intuire dal titolo, l’opera esprime non solo il disagio di una società dove le interazioni sono ormai governate dalla tecnologia, ma sopratutto l’ossessione di voler condividere ogni istante ed ogni pensiero, convinti che in questo modo non andranno persi.
Anche l’assenza di altri personaggi di rilievo all’interno della storia combacia perfettamente con il concetto che è alla base del selfie, dando così allo spettatore la possibilità di osservare il protagonista in atteggiamenti che sono probabilmente quelli della maggioranza degli utenti social in relazione al proprio profilo: costruiti e studiati con attenzione. Nonostante ciò non mancano i momenti più leggeri, in particolare la sequenza in cui Paolo prova e riprova il saluto da rivolgere ai suoi fan, ricreando in chiave comica la scena del cult Taxi Driver con Robert De Niro allo specchio. Grande importanza assumono anche gli ampi paesaggi incontaminati, che fungono non solo come invito metaforico ad ampliare i propri orizzonti, ma anche come cornice dei monologhi interiori del protagonista. D’altronde non poteva essere altrimenti dato che il film è stato prodotto da Amore con il Mondo, associazione fondata dallo stesso Paolo Goglio, con il fine di valorizzare il patrimonio ambientale e di favorire il reinserimento dell’individuo in un contesto sociale e naturale. Perfettamente in linea con il pensiero dell’associazione, il film è stato realizzato da volontari e appassionati, dando la possibilità anche a chi non aveva esperienza di partecipare alla sua realizzazione.