Educazione sessuale a scuola: un tabù non sfatato

educazione sessuale a scuola

L’educazione sessuale a scuola è un tema complesso che in Italia suscita molte polemiche. Vediamo qual è la situazione attuale, quali sono le linee guida internazionali e come si confronta l’Italia con gli altri paesi europei.

L’educazione sessuale nelle scuole italiane: cosa prevede la legge?

In Italia, l’educazione sessuale non è una materia obbligatoria a sé stante. Alcuni aspetti, come l’anatomia genitale, la riproduzione e le malattie sessualmente trasmissibili, vengono trattati all’interno del corso di Scienze. Tuttavia, non esiste un programma nazionale strutturato e completo di educazione sessuale, e la trattazione di questi temi è spesso lasciata alla discrezione delle singole scuole e degli insegnanti.

Il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) non ha emanato linee guida specifiche e vincolanti sull’educazione sessuale, e questo ha portato a una situazione molto frammentata, con alcune scuole che offrono progetti e attività, spesso in collaborazione con associazioni esterne, e altre che non affrontano affatto il tema. La legge 107 del 2015 (“Buona Scuola”) promuove “l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”, ma l’attuazione di questi principi è lasciata all’autonomia delle scuole.

L’Italia è tra i pochi paesi europei, insieme a Bulgaria, Lituania e Polonia, a non avere un programma di educazione sessuale obbligatorio e strutturato a livello nazionale.

Linee guida UNESCO per l’educazione sessuale: un approccio olistico

Secondo l’UNESCO, il sistema scolastico ricopre un ruolo chiave nell’insegnamento dell’educazione sessuale. Nel 2018, l’agenzia delle Nazioni Unite ha pubblicato una versione aggiornata dell’International technical guidance on sexuality education, un documento rivolto alle autorità scolastiche e sanitarie dei paesi membri incaricate per elaborare i programmi di educazione sessuale. La guida sottolineava l’importanza di un approccio olistico e positivo, cioè che tenesse conto degli aspetti cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici della sessualità, e che non si concentrasse solo sui rischi potenziali come le gravidanze indesiderate o le malattie sessualmente trasmissibili.

Un’educazione sessuale completa e basata su evidenze scientifiche dovrebbe includere temi come:

  • Anatomia e fisiologia: conoscenza del corpo umano, degli organi riproduttivi e del loro funzionamento.
  • Sviluppo sessuale e pubertà: informazioni sui cambiamenti fisici ed emotivi che avvengono durante la pubertà.
  • Riproduzione: spiegazione del processo di concepimento, gravidanza e parto.
  • Contraccezione: informazioni sui diversi metodi contraccettivi e sul loro corretto utilizzo.
  • Malattie sessualmente trasmissibili (MST): prevenzione, diagnosi e trattamento delle MST, inclusa l’HIV.
  • Relazioni affettive e sessuali: comunicazione, rispetto, consenso, gestione delle emozioni e dei conflitti.
  • Identità di genere e orientamento sessuale: rispetto per la diversità e lotta contro la discriminazione.
  • Violenza di genere e abusi sessuali: prevenzione, riconoscimento dei segnali di pericolo e ricerca di aiuto.

Il dibattito sull’educazione sessuale in Italia: controversie e posizioni

In Italia, l’educazione sessuale a scuola è un tema controverso, oggetto di dibattito politico e sociale. Da un lato, ci sono coloro che sostengono la necessità di un’educazione sessuale completa e obbligatoria, per fornire ai giovani le informazioni e gli strumenti necessari per vivere la sessualità in modo consapevole e responsabile. Dall’altro lato, ci sono coloro che si oppongono all’educazione sessuale a scuola, ritenendola un’ingerenza nella sfera privata delle famiglie o temendo che possa promuovere comportamenti sessuali precoci o “devianti”.

Non è raro che alcune associazioni cattoliche intervengano nelle scuole con iniziative che promuovono una visione specifica della sessualità, spesso in contrasto con le linee guida internazionali e con i principi di laicità e pluralismo.

Educazione sessuale in Europa: un confronto tra paesi

La situazione dell’educazione sessuale a scuola varia notevolmente tra i diversi paesi europei. Molti paesi, come Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e paesi scandinavi, hanno programmi di educazione sessuale obbligatori e strutturati, che iniziano fin dalla scuola primaria e affrontano una vasta gamma di temi. Altri paesi, come l’Italia, hanno un approccio più frammentario e meno sistematico.

Educazione sessuale: un diritto fondamentale per la salute e il benessere

Chi riceve un’educazione sessuale adeguata sa come utilizzare un preservativo, come evitare malattie sessualmente trasmissibili, dove chiedere aiuto in caso di pericolo e, come mostrano i dati nei vari paesi Europei, evita il rischio di malattie gravi come HIV, ma soprattutto il crearsi di una coscienza più consapevole nei riguardi del sesso, del proprio corpo e della propria identità. L’educazione sessuale è un diritto fondamentale per la salute e il benessere dei giovani, e contribuisce a promuovere relazioni sane, rispettose e responsabili.

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