Eventi Old Money: cosa sono e perché sono un problema

Eventi old money

Da un po’ di mesi è cresciuto l’interesse nei confronti di alcuni eventi di “elite“, chiamati “old money” diffusi in seguito ad un maggiore interesse per l’omonimo stile d’abbigliamento che trae ispirazione dalle vecchie famiglie aristocratiche e borghesi.

Diffusi sempre più anche in Italia, le caratteristiche di questi eventi sono eleganza, esclusività e “modestia”.
I luoghi in cui solitamente si svolgono questi eventi sono dimore storiche, circoli esclusivi e ville private proponendo un’atmosfera sofisticata e con una grossa problematica: la selezione sociale.
Infatti dietro questa eleganza, calici di Dom Perignon e lustrini, si cela una mascherata discriminazione sociale ed esaltazione della “classe borghese”.

Questi eventi sono definiti “old money” perché in contrasto con quelli che sono i nuovi ricchi “Il termine old money si traduce con “vecchi soldi” o “vecchia ricchezza” e si riferisce a una classe sociale di persone ricche che hanno mantenuto la loro ricchezza per diverse generazioni, in contrasto con la “new money” che ha acquisito la propria ricchezza nella propria generazione. In sostanza, l’old money si riferisce alla ricchezza ereditata, a differenza della ricchezza accumulata, una ricchezza non ostentata ma silente.”

Questi eventi hanno anche un dresscode, un “old money style”  caratterizzato da capi quali abiti dal taglio classico, non necessariamente capi griffati ma di buona fattura, sartoriali (almeno idealmente sebbene praticamente non sia spesso così) eleganti ma non vistosi, tutto ciò perché alla base di questo stile c’è il concetto di sobrietà e non ostentazione, un concetto incoerente che rinnega l’ostentazione ma omologa i suoi partecipanti sotto questa facciata del bon ton, rendendo questi eventi “eleganti” a dire di chi li organizza e vi partecipa, ma che in realtà altro non sono che una forma di classismo mascherato da buone maniere e conversazioni pseudo-intellettuali. Alcune locandine di questi eventi recita così:  Location elegante, dresscode, no cafoni, musica italiana…ma non solo, buone maniere, eleganza ed esclusività.

Divertente il fatto che alla base di tali eventi, così come dello stile old money, ci sia il non ostentare (sebbene molte griffe, come Polo Ralph Lauren  e Lacoste abbiano trovato ampio utilizzo in questo stile) un non ostentare però quasi fasullo osservabile dalle location, dagli abiti, liste d’invitati selezionatissimi, conversazioni che ruotano attorno ad uno status, la stessa esistenza di questi eventi è una forma d’ostentazione, in quanto l’eleganza si basa sull’understatement ed eventi del genere sono solo un modo per ostentare in maniera velata, una problematica diventa ancora più grave perché arrogante nella sua falsità, nella sua fasulla modestia.

Le problematiche principali dell’old money

1.Il rafforzamento delle discriminazioni sociali  

Partiamo dall’inizio, tali eventi sono pensati per pochi, vengono venduti come momenti di cultura e di semplice riunione di persone ben educate ma in realtà sono creati in maniera consapevole o non, per escludere.

Il prezzo d’entrata non è solo economico ma anche culturale e sociale, in quanto il “no cafoni” che si trova spesso sulle locandine è una scusa per costruire delle barriere sociali che escludono chi non ha avuto accesso agli stessi strumenti culturali o possibilità economiche. Il buon gusto e l’educazione non dovrebbero diventare dei motivi per creare delle barriere sociali e discriminare gli altri, ma spesso, come in questi casi, lo diventa.

La normalità con cui tramite gli eventi old money si rafforzano delle disuguaglianze sociali già non indifferenti è davvero sconcertante. Dresscode e location chic normalizzano ancora di più la differenza tra chi ha e chi non ha, chi non ha avuto possibilità, chi non è nato privilegiato.

2.L’utilizzo di questi eventi per trovare persone uguali e non uscire dalla comfort zone

Un’altra grossa problematica è la selezione relazionale per interesse, infatti questi eventi non sono un semplice momento di svago ma delle vere e proprie vetrine sociali, si partecipa non solo per passare una serata piacevole ma per stringere alleanze tra persone simili, per fidanzarsi con una “persona di successo”, per mantenere o accrescere il proprio status di privilegiati, l’affetto e i legami autentici passano in secondo piano, dando importanza a delle prime impressioni spesso fittizie.

3.L’emulazione

Spesso questi eventi creano in alcune persone che non fanno parte di quell’ambiente, ma che riescono ad accedervi in qualche modo, l’idea che la vera eleganza, che il vero successo sociale segua i dictact di eventi del genere,  indossando abiti che imitano l’eleganza old money e che attraverso una malsana emulazione alimentano ancora di più la cultura della diversità; piuttosto che vivere la propria vita essendo se stessi, si lasciano condizionare cercando di mascherare con finte griffe e spese spesso difficili da sostenere uno stile di vita che non gli appartiene.

4.La trasmissione di un idea tossica del successo 

Questi eventi suggeriscono che non sei lì perché non sei all’altezza degli altri partecipanti, perché non vali abbastanza, non ti sei impegnato abbastanza, una logica distorta che non tiene in considerazione di quanto, a volte, per alcune persone sia difficile anche solo accedere a cure mediche o all’istruzione, non solo evitando persone diverse da loro attraverso una selezione elitaria delle proprie amicizie e relazioni, ma anche senza fare nulla per aiutare queste persone che potrebbero essere aiutate grazie ad un po’ di interesse da parte di chi è nato privilegiato

Fonte immagine in evidenza: Pexels.

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