Il boicottaggio alle celebrità: Blockout 2024

il boicottaggio alle celebrità

Ils n’ont pas de pain? Qu’ils mangent de la brioche!” è la famosa frase di Maria Antonietta, regina francese simbolo di opulenza e di sfarzo pronunciata durante uno dei momenti più bui della storia francese: la Rivoluzione del 1789. Il popolo protestava e scendeva in piazza per la carestia, chiedendo di avere cibo, del pane, a questa richiesta si racconta che la regina avesse detto in modo ironico “Non hanno il pane? Lasciate che mangino la torta”, un alimento di classe e qualità che solo i nobili potevano permettersi. Cosa c’entra tutto questo con il Met Gala, la questione palestinese e il boicottaggio alle celebrità?   Il boicotta

Blockout: in cosa consiste il boicottaggio alle celebrità

Tutto inizia per un TikTok, un video di 15 secondi, filmato dall’influencer e modella Hayley Baylee in cui utilizza un suono con in sottofondo la celebre frase (tradotta in inglese) di Maria AntoniettaLet them eat cake”: vestita di tutto punto riprendendo lo stile della regina francese e con uno sfondo di persone “normali” alle sue spalle sembra quasi si voglia sottolineare il divario tra ricchi privilegiati e gente del “popolo”. Il Met Gala, esistente dal 1948, è un evento newyorkese di moda all’insegna dello sfarzo, dello sfoggio di ricchezze, abiti dal costo esorbitante e fotografi in ogni angolo dell’evento. Quest’anno il Gala è stato particolarmente osteggiato soprattutto per la sua tempistica, il Met infatti si è tenuto contemporaneamente all’attacco israeliano via terra nell’ultimo pezzo di terra dove i civili palestinesi si stavano rifugiando: Rafah, al confine con l’Egitto. Tutto ciò non solo è stato ritenuto imbarazzante per la tempistica, ma anche per lo stile di vita delle celebrità, che non usano la loro influenza per far luce su questioni come quella palestinese o le guerre del Sudan e del Congo, ma vivono nel loro lusso, ignorando problemi urgenti e di gran portata. Il video dell’influencer è stato solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la Tiktoker si è scusata dicendo di essere una persona come le altre, inviata solo per intervistare le celebrità presenti al Met Gala sottolineando di averlo guardato poi alla tv sul suo divano come una normalissima persona, nonostante i suoi quasi 10 milioni di followers (ormai in calo). Ciò non è bastato agli utenti del social che si sono organizzati in un movimento di boicottaggio di massa “BlockOut 2024” per tutte le celebrità presenti al Met Gala (e non solo) che non si sono espresse sulla questione palestinese, non utilizzando la loro fama nel modo corretto.

Tra i nomi delle celebrità che stanno perdendo milioni di followers e venendo bloccate in massa figurano quelli di Kim e Khloe Kardashian, Kylie e Kendall Jenner, Selena Gomez, Taylor Swift, Elon Musk, Lana del Rey, Doja Cat, Justin Bieber, Lizzo e tanti altri ancora, compresi marchi famosi: Pepsi, Coca-Cola, KFC ecc. La Generazione Z cerca di far sentire la propria voce, perde la sua stima per celebrità che sono sempre state viste come intoccabili ed eteree, cercando di togliere loro potere, per far luce anche sul fatto che la loro ricchezza derivi dall’influenza che loro stessi gli hanno dato. Il senso di questo boicottaggio è quello di limitare gli account raggiungibili dai creator, i cui contenuti quindi raggiungeranno milioni di persone in meno. 2024Il boicottaggio alle celebrità

Il tema dell’evento di quest’anno non ha certo aiutato a tenere a freno gli animi delle persone: The Garden of Time di J.G. Ballard, una storia sulla bellezza e sul suo essere effimera; infatti, abiti delicati e quasi impossibili da indossare per la fragilità hanno sfilato sulla passerella. Leggendo la storia si può intuire come sia presente anche una lotta di classe tra i protagonisti, dei nobili che vivono nel loro lusso con il potere di fermare il tempo grazie ai loro magici fiori, e il popolo, che alla fine del breve racconto arriverà sulla collina armato terminando quell’idillio senza tempo. Questa ricchezza, milioni e milioni di dollari spesi in abiti e uno stile di vita sfarzoso, ha contribuito a creare più divergenze che unione, continuando ad allontanare il mondo delle celebrità, un tempo idoli, dalle persone più umili e senza privilegi.

Oltre all’iniziativa di BlockOut, che sta andando avanti e sta portando celebrità a parlare delle vicende tragiche a cui stiamo assistendo, sono numerosi i video su  Tiktok che raffigurano gli abiti sfarzosi delle celebrità al Met, intervallati da video raffiguranti i bombardamenti a Gaza, delle case distrutte, scene violente, con in sottofondo la canzone della colonna sonora del film “Hunger Games”. Il divario tra ricchezza e povertà, felicità e sofferenza ha portato tante persone ad associare la strana coincidenza temporale tra gli avvenimenti tragici della guerra e il lussuoso evento alle vicende del distopico Hunger Games. Nel film infatti troviamo da una parte i ricchi di Capitol City, privilegiati, con uno stile di vita sfarzoso e opulento, e i 12 distretti, più e meno poveri, fino ad arrivare all’ultimo, il più miserabile e disagiato. I suddetti video ci trasportano in una realtà che sembra distopica, ma che è quella in cui stiamo vivendo, è ciò che sta accadendo sul nostro stesso pianeta mentre svolgiamo quelle che sono le nostre azioni abituali: milioni di persone sono morte e stanno morendo, ed è questo il momento di schierarsi per stare dalla giusta parte della storia. Il boicottaggio alle celebrità

Fonte immagine: Wikipedia 

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