La maggior parte dei giovani non capisce ciò che legge

La maggior parte dei giovani non capisce ciò che legge

La maggior parte dei giovani, in particolar modo quindicenni, non comprende ciò che legge e non è in grado di spiegarlo o ripeterlo ad alta voce; è quanto è emerso in questi giorni da uno studio effettuato non solo in Italia e che vede protagonisti gli studenti al primo anno delle scuole superiori.
Secondo la denuncia del presidente di Save the Children Italia Claudio Tesauro: la maggior parte degli studenti legge un testo ma senza comprenderne il significato.

Ovviamente quando si parla di “testo scritto” non si fa riferimento solo al testo di letteratura, ma anche a tante altre discipline. Ecco perché il dato che viene fuori è estremamente preoccupante.
Una triste realtà che mette l’accento su una situazione grave emersa studiando i dati registrati durante i test delle prove invalsi.
Secondo quanto si è appreso, la mancata comprensione di un elaborato potrebbe dipendere dalla dispersione scolastica, che vede sempre più ragazzi abbandonati a se stessi.

La maggior parte dei quindicenni non comprende quanto legge

Fondamentale il ruolo della scuola e soprattutto degli educatori chiamati ogni giorno a dare il proprio supporto al sistema scolastico. Affiancare i ragazzi, aiutandoli a dare il meglio, provando a comprendere quali siano eventuali problemi, è quanto viene fatto ogni giorno, soprattutto in alcune realtà piuttosto degradate e quindi implicitamente difficili da gestire.
La situazione è preoccupante soprattutto al Sud, dove nella maggior parte dei casi i problemi scolastici sono collegati ad aspetti di natura economica e quindi di povertà.
La povertà educativa riguarda diverse dimensioni, culturali, scolastiche, sociali, formative che sono in relazione tra loro.

Secondo il Presidente di Save The Children, Claudio Tesauro: “Più di due milioni di giovani, ovvero 1 giovane su cinque fra i 15 e i 29 anni, è fuori da ogni percorso di scuola, formazione e lavoro. In sei regioni, il numero dei ragazzi e delle ragazze Neet ha già superato il numero dei ragazzi, della stessa fascia di età, inseriti nel mondo del lavoro. In Sicilia, Campania, Calabria per 2 giovani occupati ce ne sono altri 3 che sono fuori dal lavoro, dalla formazione e dallo studio”.

La maggior parte dei giovani, per esser precisi, uno studente su venti è in grado di comprendere un testo e rielaborarlo in modo autonomo e cosa ancor più grave non è capace di spiegarlo ad alta voce.
Nella lettura e comprensione di un testo, dalle analisi svolte, è stata delineata la bravura delle donne rispetto agli uomini, ma la percentuale di studenti di prima superiore che non capisce ciò che legge e non è capace di ripeterlo o semplicemente spiegarlo, è troppo alta.

Uno dei consigli da parte di docenti e linguisti è quello di leggere ad alta voce; nonostante ciò, è da sottolineare che molti ragazzi non amano leggere, dunque dovrebbero essere stimolati con letture interessanti o quantomeno conformi e vicine ai gusti di ognuno di loro.
Per quanto concerne la lettura ad alta voce, essa permette a chi legge di ascoltare con le proprie orecchie quello che si legge e così si impara a leggere bene e con tonalità espressiva.
La proposta didattica, benché cambiata nei contenuti, nella sostanza agli occhi di molti allievi rimane invariata.

Secondo linguisti ed insegnanti la capacità di lettura si concretizza in alcuni elementi basilari, tra i quali: motivazione, aspirazione per conoscenze, competenze, interesse per il testo, controllo ed auto-controllo.
Sicuramente la lettura influenza notevolmente la qualità della vita a lungo termine, ed infatti il basso livello delle capacità di comprensione di un testo può influenzare lo sviluppo complessivo degli studenti, può limitare la piena inclusione nella moderna società in continuo cambiamento.
Ecco dunque che la mancata comprensione di un testo rappresenta una vera e propria crisi, si potrebbe dire quasi generalizzata tra gli adolescenti e non solo. Così come ha sottolineato il Presidente Tesauro in Italia esiste “Una crudele ingiustizia generazionale”, che ha colpito tutti, anche i bambini ed in particolare modo i ragazzi tra i 15 e i 16 anni”.

Il problema della comprensione dei testi è una brutta piaga per il Paese, non solo per l’Italia ovviamente, essendo un problema nazionale, non solo per il sistema di istruzione e per lo sviluppo economico, ma per la tenuta democratica della società.
I giovani di oggi saranno coloro sui quali si baserà la realtà di domani e, nonostante possa sembrare un “piccolo problema”, elementi come questo denotano una vera e propria deriva, che con il trascorrere del tempo rischia di causare disagi molto gravi.

 

Immagine in evidenza: Pixabay

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