Il fenomeno della prostituzione in India è un tema ricorrente nel discourse dell’equità sociale del subcontinente. Come in ogni paese, anche in India è diffusa la pratica della prostituzione, e questo non ci sorprende. Più complesso, invece, è l’intrecciarsi di fattori culturali, religiosi e socio-economici per quanto riguarda la prostituzione rurale femminile.
La prostituzione rurale in India
L’evoluzione della prostituzione nelle zone rurali ha subito un corso diverso da quella urbana, a causa delle forti influenze da parte delle tradizioni locali e dei sistemi castali, che nelle campagne sono ancora molto interiorizzati e rimarcati nella gente.
In particolare, la prostituzione tocca a giovani donne e ragazze spesso di casta Dalit, i cosiddetti “Intoccabili”. La pratica dell’intoccabilità è stata ufficialmente bandita in India nella seconda metà del XX secolo, ma ancora viene utilizzata; per non menzionare che lo stigma sociale verso le caste inferiori è forte. Queste donne Dalit spesso entrano a far parte del sistema Devadasi, un sistema dove giovani donne vengono inaugurate e “dedicate” a divinità, per le quali devono anche attuare pratiche sessuali. Secondo il passaggio familiare queste donne, che spesso sono in realtà ragazze minorenni, vengono relegate a tutti gli effetti a delle sex worker, come tradizione intergenerazionale, mentre i membri maschili della stessa famiglia diventano dei protettori.
Sorprende sapere che questo ancora accade ma spesso sono giovani ragazze, figlie di altre sex worker, a lavorare al posto delle madri, date le quasi inesistenti vie d’uscita da questo sistema.

Queste pratiche sono ancora attive in India da parte di diverse tribù, in particolare nella zona meridionale del subcontinente come Karnataka e Andhra Pradesh, ma anche Rajasthan, Haryana e Madhya Pradesh. Le comunità meridionali che si possono menzionare sono le Nat nell’Uttar Pradesh o le Benchahada nel Rajasthan.
Prostituzione in India: le vere ragioni, e le conseguenze
Cosa può spingere questa pratica se non la grande povertà rurale? La domanda è più che lecita e, infatti, la più opprimente delle ragioni è naturalmente quella economica. La prostituzione diventa una via ancora più scelta quando le donne del villaggio perdono il proprio compagno e si trovano vedove.
L’altra ragione è la mancanza di istruzione nei villaggi: appartenere alla casta dalit rende, oltre tutto, arduo entrare nei livelli più elevati di istruzioni: così le opportunità lavorative e salariali diminuiscono drasticamente. Nell’istruzione di terzo grado, ci sono stati casi di inequità verso i Dalit e le conseguenze sono state anche suicidi.
La conseguenza della povertà e la mancanza di lavoro porta molte persone di cattiva fede a recarsi nei villaggi e adulre, se non ingannare, giovani ragazze che finiscono in una tratta di traffico umano e prostituzione. Le malattie sessualmente trasmissibili trovano terreno fertile in questi individui che non hanno alcuna forma di protezione e salvaguardia.
La doppia discriminazione: inferiore e pure sex worker
Le donne che finiscono, inesorabilmente, in questo giro malavitoso subiscono una doppia stigmatizzazione: la prima riguarda la loro posizione castale inferiore, la seconda riguarda il loro mestiere. Queste donne vengono isolate nelle comunità, c’è pochissimo riconoscimento governativo nei loro confronti e i servizi a loro offerti sono quasi inesistenti. Il loro lavoro non viene considerato di fatto un lavoro.
Questo determina un ciclo indissolubile che viene tramandato alle figlie delle donne dei villaggi.
Le risposte legislative e le risposte locali
Il governo ha cercato di sopperire al problema con diverse manovre:
- Immoral Traffic Act del 1956;
- Codice Penale Indiano: vengono menzionate disposizione contro la tratta di essere umani;
- Leggi contro il sistema Devadasi nelle zone rurali del sud.
Tuttavia, l’applicazione effettiva delle disposizioni e la loro efficacia nelle campagna è ancora debole.
Oltre ai programmi governativi, non meno importanti sono le associazione non governative, gruppi intenti a creare gruppi di supporto economico per le altre donne, a reintegrare le donne nella comunità e a dare cure e assistenza sanitaria. Alcuni esempi sono: Apne Aap Women, Prajwala, Sanlaap.