La cattedrale di Notre Dame è un imponente edificio di stile gotico costruito su iniziativa dell’allora vescovo di Parigi Maurice de Sully: i lavori ebbero inizio nel 1163 e terminarono poco meno di un secolo dopo, nel 1250. Il 15 aprile 2019 è un giorno che i francesi, in particolare, e il mondo cattolico in generale non dimenticheranno mai, visto che è in questa data che si è consumato il tragico incendio divampato all’interno della cattedrale gotica, principale luogo di culto di Parigi, e che ha portato alla distruzione di due terzi del tetto, della guglia in legno e al collasso di alcune volte. Cinque anni più tardi ha avuto luogo la rinascita della cattedrale di Notre Dame.
Cosa ha provocato il vasto incendio?
Per ciò che concerne le cause, scartata la pista dolosa durante le fasi preliminari dell’inchiesta, si ritiene che la causa scatenante sia legata ad un guasto elettrico provocato da alcune impalcature installate nel sottotetto. Queste, infatti, avrebbero danneggiato il sistema di controllo delle campane, causando l’iniziale cortocircuito e il successivo incendio. Nel corso dei secoli sono stati diversi i restauri a cui la cattedrale è stata sottoposta per via dei danni inflittile durante guerre e sommosse, ma nessuno di questi è lontanamente paragonabile all’immenso lavoro di ristrutturazione che ha generato la sua rinascita cinque anni dopo il tragico incidente che l’ha vista parzialmente perire tra le fiamme.
Le personalità di spicco presenti alla riapertura
Le porte della cattedrale di Notre Dame sono state ufficialmente riaperte all’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich nella serata di sabato 7 dicembre 2024. Ad affiancarlo in questa emozionante celebrazione solenne erano presenti il presidente francese Emmanuel Macron, sua moglie Brigitte Trogneux e la sindaca di Parigi Anne Hidalgo. I politici transalpini non sono stati, però, i soli ad aver preso parte a questa trionfale cerimonia. Infatti, decine di politici provenienti da ogni parte del globo hanno accettato l’invito di presenziare ad un evento ufficiale di tale portata: tra questi possiamo citare l’attuale presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, che insieme al nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno preso parte alla manifestazione in rappresentanza del nostro Paese. Ma, oltre a loro, altri insigni rappresentanti politici presenti a Parigi sono stati anche il neo-eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen.
I ringraziamenti del presidente Macron e il sermone dell’arcivescovo Ulrich
Durante la cerimonia Macron e i suoi illustri ospiti hanno riservato una standing ovation ai vigili del fuoco che in quella sciagurata sera misero la loro vita a repentaglio per salvare la cattedrale parigina divorata dalle fiamme. Dopodiché, il presidente francese ha preso parola per esprimere tutta la sua più profonda riconoscenza a chiunque, sostenendo la causa, abbia collaborato a ricostruire Notre Dame.
Il sermone, durato un’ora e mezza e tenuto dall’arcivescovo Ulrich, è stato seguito dal suo invito ad entrare all’interno del maestoso edificio gotico – invito esteso a tutti, non credenti compresi. La cerimonia si è, infine, conclusa con i rintocchi delle campane, che hanno scandito la fine dell’omelia, ed il canto dell’inno nazionale francese, intonato dal coro dell’esercito.
È così che, cinque anni più tardi, grazie all’instancabile aiuto profuso da oltre 2000 professionisti tra operai, scultori, architetti ed artigiani e alla magnanimità di donatori privati che hanno contribuito economicamente, ognuno in base alle proprie possibilità, al restauro dell’imponente edificio gotico, è avvenuta la rinascita della cattedrale di Notre Dame e l’edificio gotico è ritornato ai fasti del suo splendore originario.
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