Il Comune di Stazzema, luogo simbolo della Resistenza e della lotta al nazifascismo, ha promosso una proposta di legge di iniziativa popolare per contrastare la propaganda fascista e nazista in Italia. L’iniziativa, lanciata nel 2020, nasce dalla constatazione di una crescente diffusione di ideologie e comportamenti ispirati al fascismo e al nazismo, sia online che offline, e mira a rafforzare gli strumenti legislativi esistenti per combattere questo fenomeno. In questo articolo analizzeremo il contesto in cui nasce la proposta, i suoi contenuti, l’iter legislativo e l’importanza della mobilitazione popolare.
Il contesto: l’aumento dei rigurgiti neofascisti in Europa e in Italia
La risoluzione del Parlamento Europeo del 2018
La proposta di legge di Stazzema si inserisce in un contesto europeo caratterizzato da una preoccupante crescita di movimenti e ideologie di estrema destra. Già nel 2018, il Parlamento Europeo aveva approvato una risoluzione che denunciava l’“aumento della violenza neofascista in Europa”, evidenziando l’incremento di episodi di odio antisemita, razziale e xenofobo in diversi paesi dell’Unione. I dati mostravano, ad esempio, un raddoppio degli arresti per reati di estremismo di destra in alcuni paesi tra il 2016 e il 2017. Anche la proclamazione dello “stato di emergenza nazismo” da parte del consiglio comunale di Dresda nel 2019 e la profanazione di un cimitero ebraico in Danimarca sono segnali allarmanti.
Episodi di antisemitismo e razzismo in Italia
Cos’è oggi la propaganda politica? Storia, tecniche e fake news
Anche in Italia si sono verificati numerosi episodi che testimoniano la recrudescenza di fenomeni di neofascismo, antisemitismo e razzismo. Tra questi, le minacce e gli insulti rivolti alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, che hanno portato all’assegnazione di una scorta per la sua protezione. Altri episodi significativi sono stati l’esibizione del saluto romano da parte di alcuni consiglieri comunali a Cogoleto e il raduno fascista nel quartiere Tuscolano di Roma nel gennaio 2021, in occasione dell’anniversario della strage di Acca Larenzia.
La proposta di legge di Stazzema: contenuti e obiettivi
Sanzioni più severe per la propaganda fascista e nazista
La proposta di legge, promossa dal Comitato presieduto da Maurizio Verona, sindaco di Stazzema (luogo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema del 1944), mira a introdurre norme più stringenti e sanzioni più severe per chi propaganda idee, simboli e contenuti legati al fascismo e al nazismo. L’obiettivo è quello di punire in modo più efficace comportamenti che, pur non rientrando nei casi previsti dalle leggi vigenti (legge Scelba e legge Mancino), costituiscono comunque una forma di apologia del fascismo e un’offesa alla memoria delle vittime del nazifascismo e ai valori della Costituzione.
Come dichiarato dal Sindaco Verona: ” *Si riaffacciano simboli, parole, atteggiamenti, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato. Non solo. Si fanno largo sentimenti generalizzati di sfiducia, insofferenza, rabbia, che si traducono in atteggiamenti e azioni di intolleranza, discriminazione, violenza verbale. In rete e sui social media, sulle testate giornalistiche, nelle dichiarazioni politiche come nei bar e nelle strade. Principi che credevamo forti e stabili e che ci sembrano in pericolo*.”
Un focus sui nuovi mezzi di propaganda: social network e gadget
La proposta di legge di Stazzema pone particolare attenzione ai nuovi mezzi di diffusione della propaganda fascista e nazista, come i social network e la vendita di gadget e oggetti con simboli e slogan che richiamano quelle ideologie. L’intento è quello di colpire in modo specifico queste forme di propaganda, che spesso sfuggono alle maglie delle leggi attuali. Si legge nell’estratto: “*Chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici. La nostra proposta rispetto alla legge Mancino mira a colpire precisamente determinate fattispecie di reato, configurando così pene certe. Ci sono forme consolidate di propaganda fascista che sono impunite e la proposta di legge le evidenzia*”.
L’iter della proposta di legge e l’importanza della mobilitazione popolare
Anagrafe antifascista e modalità di adesione (informazioni aggiornate)
La proposta di legge è stata depositata in Cassazione il 19 ottobre 2020. Per essere presentata in Parlamento, erano necessarie 50.000 firme, un obiettivo che è stato raggiunto. La raccolta firme si è conclusa il 31 marzo 2021.
Il testo è stato assegnato alla I Commissione Affari Costituzionali il 21 Settembre 2022.
La legge antifascista: un dibattito aperto
La proposta di legge di Stazzema ha suscitato un ampio dibattito pubblico, con pareri favorevoli e contrari. Da un lato, c’è chi sostiene la necessità di rafforzare gli strumenti legislativi per contrastare il neofascismo e la propaganda razzista e antisemita. Dall’altro, c’è chi esprime preoccupazioni per la libertà di espressione e il rischio di limitare il dibattito politico.
Come sottolineato dallo storico Filippo Focardi: “*Nel nostro continente il fenomeno deriva probabilmente da un lato da un disagio sociale causato da problemi economici non ancora adeguatamente risolti dalle politiche Unione Europea; dall’altro dalle reazioni soprattutto degli strati più bassi delle nostre società nei confronti di un’immigrazione che è stata ed è presentata per lo più dai media come un fenomeno pericoloso che mette a rischio gli interessi materiali e la stessa identità delle società europee. Tutto questo ha creato le condizioni perché si affermassero movimenti di estrema destra, che hanno cavalcato queste difficoltà sociali. Si sono così riesumati vecchi demoni legati a un nazionalismo di tipo etnico-culturale intollerante e xenofobo, che va a collidere con i valori costitutivi dell’Unione europea*.”
La senatrice Liliana Segre è stata tra le prime personalità ad aderire alla proposta.
È fondamentale, in ogni caso, continuare a studiare la storia del fascismo e a contrastare con tutti i mezzi disponibili la diffusione di ideologie razziste e di violenze politiche, per difendere i valori di democrazia, libertà e uguaglianza sanciti dalla Costituzione italiana.
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