L’Iran delle contraddizioni: nasce il – Tinder di Stato –

L'Iran delle contraddizioni: nasce il "Tinder di Stato"

Lanciata nel luglio scorso, l’app di dating dello Stato punta a invertire i dati riguardanti la fertilità e il matrimonio. Uno slancio di modernità nel paese delle contraddizioni.

Accade davvero di rado che dal Medio Oriente arrivino notizie che si distanzino dalle travagliate vicende politiche che da anni lo colpiscono. Di certo, del popolo iraniano nello specifico e della condizione delle donne nel Paese si conosce poco, ma le poche storie che leggiamo lo dipingono come lo stato delle contraddizioni. Quello che è accaduto nelle scorse settimane ne è la prova. 

L’Iran ha creato un’app di incontri – una sorta di “Tinder di Stato” per favorire un aumento del tasso di fertilità. Questo dato, infatti, ha subito un forte calo, soprattutto a causa di alfabetizzazione e l’urbanizzazione del territorio.

A marzo scorso il Parlamento iraniano (in arabo, Majlis) ha approvato una legge per “la crescita della popolazione e il sostegno alle famiglie”. Questa prevede maggiori opportunità educative per le studentesse madri, un miglioramento dell’assistenza prenatale e incentivi finanziari per le coppie sposate che scelgono di avere due o più bambini. La legge proposta restringe ulteriormente le condizioni per l’aborto, già limitato da una legge del 2005 che lo consentiva solo prima dei quattro mesi di gestazione e solo se la vita della donna era a rischio o se il feto non era vitale o cresceva in modo anomalo.

Al momento della stampa la legge è in attesa dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Guardiani per garantire che le disposizioni siano compatibili con la legge islamica e la Costituzione.

La nascita in Iran del Tinder di Stato

Il Tebyan Cultural and Information Center, fondato nel 2001, è un’organizzazione approvata dal governo coinvolta in numerose iniziative a favore della famiglia. Secondo un’indagine da loro svolta, su una popolazione totale di 86 milioni, ci sono circa 13 milioni di single iraniani di età compresa tra 18 e 25 anni. Questo dato ha favorito la nascita – nel luglio del 2021 – di Hamdam, un’app di incontri che mira a invertire la tendenza non solo del tasso di fertilità, ma anche del crollo dei matrimoni e l’aumento di divorzi. L’Iran, insomma, ha dato vita a una sorta di Tinder del matrimonio: Hamdam, infatti, si traduce dal farsi proprio con “compagno di vita“. L’obiettivo dell’Iran è che nascano matrimoni tra giovani duraturi e soprattutto informati. Secondo la tradizione, infatti, i matrimoni venivano organizzati dai padri di famiglia secondo accordi d’interesse. Il portavoce del Parlamento Mohammad Baqer Qalibaf ha presentato la piattaforma durante una conferenza stampa, nella quale ha anche chiarito che l’app è totalmente compatibile con l’Islam tradizionale e i valori della famiglia.

Come funziona

Nel presentare Hamdam, Tebyan Cultural and Information Center e il Parlamento hanno spiegato che la piattaforma si presenta come più di un sito di incontri. Attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, l’app trova corrispondenze solo per scapoli che cercano un matrimonio duraturo e un coniuge single. Quest’elaborato processo di matchmaking prevede una serie di step. I partecipanti fanno richiesta e, prima di iniziare a cercare, è necessario completare un test psicologico sul sito. Poi c’è un processo di screening con le caratteristiche personali caricate al fine di abbinare i tratti della personalità, i punti di vista e gli interessi. Curioso sapere che Hamdam non consente di caricare foto personali. “Abbiamo valutato che la foto non è una buona ragione per rifiutare o accettare nessuno… Ciò che si ottiene in un incontro faccia a faccia è molto più completo di una fotografia senz’anima”, ha spiegato il portavoce del Parlamento. Una volta trovata la corrispondenza, Hamdam presenta le famiglie con la presenza di consulenti di servizio, i quali assisteranno la coppia per quattro anni successivi il matrimonio.

L’Iran delle contraddizioni: Hamdam si, Tinder no

Nonostante questa svolta di modernità data dal lancio dell’app, l’Iran continua a restare il paese delle contraddizioni. Ne sono un esempio le altre app di appuntamenti che non sono state autorizzate dallo stato e per questo vengono considerate illegali. Non solo. La libertà delle donne di scegliere autonomamente il proprio marito si scontra con l’impossibilità di poter viaggiare da sola senza il consenso di quest’ultimo. Così come si scontra l’impossibilità di protestare, di non indossare il velo, di fare carriera. Ma sicuramente anche le più grandi rivoluzioni iniziano con piccoli passi. 

Fonte immagine: leganerd.com

A proposito di Cinzia Esposito

Classe ’96 e studentessa magistrale in Corporate communication e media all’Università di Salerno. Vengo da una di quelle periferie di Napoli dove si pensa che anche le giornate di sole vadano meritate, perché nessuno ti regala niente. Per passione scrivo della realtà che mi circonda sperando che da grande (no, non lo sono ancora) possa diventare il mio lavoro.

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