Così come il fumo, il gioco d’azzardo può tradursi negli individui che ne abusano in una seria malattia psicologica che può trascendere, spesso, verso una vera e propria ossessione. Questa è definita ludopatia, la cui etimologia deriva dall’unione del termine latino ludus, gioco, e dal greco patia, usato nella lingua medica con il significato di malattia. È sul prefissoide latino che possiamo incentrare la nostra attenzione: il gioco d’azzardo e la ludopatia sono, al giorno d’oggi, delle vere e proprie piaghe sociali.
Sin da piccoli, la parola gioco la associamo ad uno svago che ha finalità ricreative, che permette di divertirci da soli o in compagnia di altri individui. Tutti abbiamo giocato da bambini a pallone in un parco o ci siamo svagati, in famiglia o con amici, con un gioco di società o in solitudine con la Playstation. Sono, queste, cose che possono rappresentare un diversivo rispetto alla nostra noiosa routine dove hanno il predominio impegni, lavoro e scuola, fattori che mantengono la nostra giornata impegnata e spesso molto stressante. Quello che quindi definiamo “gioco” svolge, spesso, il ruolo di rifugio dal mondo esterno, un luogo in cui possiamo permettere a noi stessi di rilassarci e svagare la nostra mente.
I problemi sorgono quando, paradossalmente, il gioco non è più un gioco. È il caso della ludopatia.
Cos’è la ludopatia
“Fate il vostro gioco” è sicuramente una delle frasi più udite da un frequentatore assiduo di casinò, uno dei luoghi in cui possiamo trovare l’insieme di attività in cui le persone scommettono denaro o beni di valore su un esito incerto, con la speranza di guadagnare più di quanto si è puntato. Quando il soggetto è dipendente ha una voglia irrefrenabile di cimentarsi in questo tipo di scommesse e mente sugli importi effettivamente puntati; è spesso irascibile quando perde cifre importanti e, nei casi più gravi, può persino arrivare ad utilizzare il denaro che si era promesso di mettere da parte. Questi sono soltanto alcuni esempi di comportamenti tipici di individui affetti dalla ludopatia e dalla dipendenza da gioco d’azzardo.
La questione si complica ulteriormente quando, tramite casinò e siti di scommesse online, chiunque può accedervi in maniera del tutto semplice. In questo caso, i soldi che carichiamo sui conti gioco e che vediamo sullo schermo tendiamo a concepirli come virtuali: non avendoli in mano e non avendo coscienza di quanti soldi effettivamente siano, siamo spinti a giocarli e perderli più rapidamente.
Qual è la relazione tra ludopatia e gioco d’azzardo?
Quello che mantiene sempre viva la voglia di giocare nell’individuo è la chance di vincere o la possibilità di recuperare i soldi persi. In realtà, nella maggior parte dei casi, l’individuo finisce per perderne sempre di più fino a trovarsi in situazioni del tutto spiacevoli. Nei casi più gravi, nonostante egli sia consapevole del fatto che il gioco d’azzardo lo stia portando verso la rovina, il giocatore ha un’irrefrenabile voglia di continuare a provarci. La ludopatia agisce in maniera tremenda: essa porta il malcapitato a trovarsi in uno stato quasi impotente di fronte al gioco d’azzardo, dove egli non può fare a meno di scommettere. Quello che caratterizza la malattia è una totale perdita di controllo che lo porta ad investire più delle proprie possibilità economiche.
Ludopatia e gioco d’azzardo, come combatterli?
Ostacolare la diffusione della ludopatia e del gioco d’azzardo non è semplice: nonostante i vari slogan come “Gioca Responsabilmente” o “Il gioco è vietato ai minori di 18 anni“, sempre più giovani e ragazzi cadono in questa trappola, specialmente in quella dei casinò online: ammaliati dai facili guadagni e dai diversi video di sbancate che possono essere facilmente reperiti sul web, utilizzano i propri risparmi con la speranza o, per meglio dire, con l’illusione di moltiplicarli.
Gli effetti della ludopatia sulla vita dell’individuo e di chi gli sta intorno sono devastanti: sono innumerevoli le storie di persone che avevano tutto e che, a causa di questo “demone”, sono rimaste sole, abbandonate dai propri cari e senza un tetto sulla testa. Il semplice fatto di utilizzare gli spiccioli provenienti dal resto del caffè per acquistare un Gratta e vinci può tranquillamente essere l’inizio di un tunnel da cui, purtroppo, è molto difficile uscire. Ma il gioco vale la candela? È proprio il caso di chiederselo.
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