Partite Iva, i regimi agevolati conquistano sempre più professionisti

Il dipartimento delle Finanze ha diffuso i dati sulla diffusione dei regimi agevolati scelti dalle persone fisiche nel corso del 2017, da cui si nota un forte incremento di aperture di regime forfettario al posto di quello ordinario. Il "popolo" delle partite Iva in Italia ha deciso: il regime forfettario è il sistema migliore per la gestione delle propria (piccola) attività. È questo il messaggio più chiaro che arriva dal puntuale aggiornamento realizzato dall’Osservatorio insediato presso il dipartimento delle Finanze, che ha diffuso un report con le informazioni definitive sulle decisioni assunte nel corso dello scorso anno. Le adesioni al regime forfettario I numeri parlano chiaro: più di 182 mila soggetti, su un totale di 512 mila nuove aperture in proprio sia a livello imprenditoriale che professionale registrate nel Paese, hanno optato per il sistema "forfettario", vale a dire più del 35 per cento del totale, a conferma di come il metodo abbia un appeal crescente. Per fare un paragone, nel 2016 questa tipologia rappresentava "solo" il 27 per cento delle nuove posizioni, con un dato quantitativo stimato in 165 mila soggetti. I requisiti L'analisi si sposta dal piano quantitativo a quello qualitativo quando prova a chiarire le motivazioni del successo di questo regime, individuate innanzitutto nelle imposte ridotte di cui beneficia chi è in possesso dei requisiti per beneficiare del sistema agevolato. Come spiega anche l'approfondimento del blog di Danea, tra i requisiti per il regime forfettario 2018, validi dunque anche per questo anno fiscale, c'è innanzitutto il vincolo dei ricavi e compensi, che a seconda della attività esercitata può andare da una soglia di 25 mila fino ai 50 mila euro. Vantaggi e semplificazione In termini pratici, poi, il grande vantaggio principale che funge da calamita per accedere al regime agevolato sono le imposte ridotte, ma non bisogna trascurare gli aspetti legati alla semplificazione degli adempimenti fiscali e burocratici: giusto come citazione veloce, si deve ricordare che i professionisti rientranti in minimi e forfettari non devono compilare gli studi di settore né inviare lo spesometro, né tanto meno sono soggetti allo split payment. Niente obbligo di fatturazione elettronica Proprio nelle ultime settimane, inoltre, durante l'evento Telefisco (organizzato dal Gruppo 24 Ore) è stato possibile appurare che i sistemi agevolati saranno esclusi anche dall’obbligo di fatturazione elettronica tra privati che prende il via nel 2019, anche se invece sono sottoposti regolarmente alle norme che regolano l’e-fattura verso le Pa (e, allo stesso modo, sono obbligati a ricevere il documento digitale in scambi tra privati in qualità di fornitori). Una flat tax Insomma, il sistema si poggia su leve che attraggono i soggetti con Partita Iva, al punto che nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore si è spinto a parlare di "flat tax sui redditi delle persone fisiche", descrivendo i risultati del regime forfettario e, soprattutto, mettendo in relazione il sistema con la sua caratteristica di base, ovvero la presenza di un’imposta sostitutiva del 15 per cento. Un appeal crescente Sempre nello stesso articolo, poi, si invita a non misurare l’appeal del regime forfettario soltanto con le nuove aperture, segnalando le distinzioni con il vecchio regime dei minimi (in quest'ultima tipologia la flat tax è ancora più bassa, fissata al 5 per cento, ma le adesioni sono terminate nel 2016): con il forfettario è infatti possibile anche il "cambio in corsa", ovvero il passaggio durante l'anno da un regime ordinario e semplificato, "in cui comunque si applica l’Irpef ad aliquota progressiva con tanto di addizionali locali, ma anche l’Irap (se c’è il requisito dell’autonoma organizzazione) e l’Iva".

Il dipartimento delle Finanze ha diffuso i dati sulla diffusione dei regimi agevolati scelti dalle persone fisiche nel corso del 2017, da cui si nota un forte incremento di aperture di regime forfettario al posto di quello ordinario.

Il “popolo” delle partite Iva in Italia ha deciso: il regime forfettario è il sistema migliore per la gestione delle propria (piccola) attività. È questo il messaggio più chiaro che arriva dal puntuale aggiornamento realizzato dall’Osservatorio insediato presso il dipartimento delle Finanze, che ha diffuso un report con le informazioni definitive sulle decisioni assunte nel corso dello scorso anno.

Le adesioni al regime forfettario

I numeri parlano chiaro: più di 182 mila soggetti, su un totale di 512 mila nuove aperture in proprio sia a livello imprenditoriale che professionale registrate nel Paese, hanno optato per il sistema “forfettario“, vale a dire più del 35 per cento del totale, a conferma di come il metodo abbia un appeal crescente. Per fare un paragone, nel 2016 questa tipologia rappresentava “solo” il 27 per cento delle nuove posizioni, con un dato quantitativo stimato in 165 mila soggetti.

I requisiti

L’analisi si sposta dal piano quantitativo a quello qualitativo quando prova a chiarire le motivazioni del successo di questo regime, individuate innanzitutto nelle imposte ridotte di cui beneficia chi è in possesso dei requisiti per beneficiare del sistema agevolato. Come spiega anche l’approfondimento del blog di Danea, tra i requisiti per il regime forfettario 2018, validi dunque anche per questo anno fiscale, c’è innanzitutto il vincolo dei ricavi e compensi, che a seconda della attività esercitata può andare da una soglia di 25 mila fino ai 50 mila euro.

Vantaggi e semplificazione

In termini pratici, poi, il grande vantaggio principale che funge da calamita per accedere al regime agevolato sono le imposte ridotte, ma non bisogna trascurare gli aspetti legati alla semplificazione degli adempimenti fiscali e burocratici: giusto come citazione veloce, si deve ricordare che i professionisti rientranti in minimi e forfettari non devono compilare gli studi di settore né inviare lo spesometro, né tanto meno sono soggetti allo split payment.

Niente obbligo di fatturazione elettronica

Proprio nelle ultime settimane, inoltre, durante l’evento Telefisco (organizzato dal Gruppo 24 Ore) è stato possibile appurare che i sistemi agevolati saranno esclusi anche dall’obbligo di fatturazione elettronica tra privati che prende il via nel 2019, anche se invece sono sottoposti regolarmente alle norme che regolano l’e-fattura verso le Pa (e, allo stesso modo, sono obbligati a ricevere il documento digitale in scambi tra privati in qualità di fornitori).

Una flat tax

Insomma, il sistema si poggia su leve che attraggono i soggetti con Partita Iva, al punto che nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore si è spinto a parlare di “flat tax sui redditi delle persone fisiche”, descrivendo i risultati del regime forfettario e, soprattutto, mettendo in relazione il sistema con la sua caratteristica di base, ovvero la presenza di un’imposta sostitutiva del 15 per cento.

Un appeal crescente

Sempre nello stesso articolo, poi, si invita a non misurare l’appeal del regime forfettario soltanto con le nuove aperture, segnalando le distinzioni con il vecchio regime dei minimi (in quest’ultima tipologia la flat tax è ancora più bassa, fissata al 5 per cento, ma le adesioni sono terminate nel 2016): con il forfettario è infatti possibile anche il “cambio in corsa”, ovvero il passaggio durante l’anno da un regime ordinario e semplificato, “in cui comunque si applica l’Irpef ad aliquota progressiva con tanto di addizionali locali, ma anche l’Irap (se c’è il requisito dell’autonoma organizzazione) e l’Iva”.

Il “popolo” delle partite Iva in Italia ha deciso: il regime forfettario è il sistema migliore per la gestione della propria (piccola) attività. È questo il messaggio più chiaro che arriva dal puntuale aggiornamento realizzato dall’Osservatorio insediato presso il dipartimento delle Finanze.

Regime forfettario: cos’è, vantaggi, requisiti e come funziona

Cos’è il regime forfettario e a chi si rivolge?

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato, introdotto in Italia per semplificare la gestione fiscale di piccole imprese e professionisti. Si caratterizza per l’applicazione di un’imposta sostitutiva (una “flat tax”) sul reddito, con aliquote ridotte rispetto al regime ordinario (IRPEF).

I numeri parlano chiaro: più di 182 mila soggetti, su un totale di 512 mila nuove aperture in proprio sia a livello imprenditoriale che professionale registrate nel Paese, hanno optato per il sistema “forfettario” (dati 2017, fonte: Dipartimento delle Finanze), a conferma di come il metodo abbia un appeal crescente.

Vantaggi del regime forfettario: imposte ridotte e semplificazioni

I principali vantaggi del regime forfettario sono:

  • Imposta sostitutiva ridotta: un’aliquota fissa (attualmente al 5% o al 15%, a seconda dei casi) sostituisce IRPEF, addizionali regionali e comunali, e IRAP.
  • Semplificazione degli adempimenti fiscali: i contribuenti forfettari sono esonerati da molti obblighi contabili e dichiarativi (es. studi di settore, spesometro).
  • Esclusione dall’IVA: le operazioni effettuate dai contribuenti forfettari non sono soggette a IVA.
  • Niente obbligo di fatturazione elettronica: i contribuenti forfettari non sono obbligati alla fatturazione elettronica B2B (tra privati), ma solo verso la Pubblica Amministrazione (PA).

Requisiti per accedere al regime forfettario

Per accedere al regime forfettario, è necessario rispettare determinati requisiti, tra cui:

  • Limite di ricavi/compensi: non superare una determinata soglia annuale, che varia a seconda del codice ATECO dell’attività svolta (per il 2024, la soglia è di 85.000 euro per tutte le attività).
  • Spese per lavoro dipendente/accessorio: non superare un determinato limite (attualmente 20.000 euro lordi).
  • Beni strumentali: non possedere beni strumentali di valore superiore a un determinato limite (attualmente 20.000 euro).
  • Altri requisiti: *verificare eventuali cause di esclusione specifiche*.

Come spiega anche l’approfondimento del blog di Danea, è fondamentale verificare attentamente il possesso di tutti i requisiti prima di optare per il regime forfettario.

Regime forfettario vs regime dei minimi e regime ordinario

È importante distinguere il regime forfettario da altri regimi fiscali:

  • Regime dei minimi (non più in vigore): prevedeva un’imposta sostitutiva ancora più bassa (5%), ma con requisiti più stringenti e una durata limitata. Non è più possibile aderire a questo regime dal 2016.
  • Regime ordinario: il regime fiscale “standard”, con applicazione dell’IRPEF a scaglioni, addizionali, IVA e IRAP (se dovuta). È più complesso dal punto di vista contabile e dichiarativo, ma può essere più conveniente per chi ha costi deducibili elevati.
  • Regime semplificato: *un regime intermedio, con alcune semplificazioni rispetto all’ordinario, ma comunque più complesso del forfettario*.

Con il forfettario è infatti possibile anche il “cambio in corsa”, ovvero il passaggio durante l’anno da un regime ordinario e semplificato.

Fatturazione elettronica e regime forfettario: cosa c’è da sapere

I contribuenti in regime forfettario non sono obbligati alla fatturazione elettronica tra privati (B2B), ma sono tenuti a emettere fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione (PA). Sono inoltre obbligati a ricevere fatture elettroniche dai fornitori.

Regime forfettario: la scelta conveniente per la tua attività

Il regime forfettario si conferma una scelta vantaggiosa per molti professionisti e piccole imprese, grazie alla sua semplicità e alla tassazione agevolata. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i requisiti e le proprie specifiche esigenze prima di optare per questo regime.

Altri articoli da non perdere
Raffaele Petrellese, tra gli under 30 più influenti del 2021
Raffaele petrellese

Tra gli under 30 più influenti per il 2022 (con riferimento al '21) nella lista firmata Forbes Italia c’è Raffaele Petrellese, Scopri di più

Sportello psicologi S.P.UN.TO: intervista agli ideatori
Sportello Psicologi

Sportello Psicologi UNiti sul TerritoriO! S.P.UN.TO è un’iniziativa che unisce le professionalità di un gruppo di giovani psicologi decisi a Scopri di più

Winterdays al McDonald’s: una psicosi contemporanea
winterdays al mcdonald's

Winterdays al McDonald's: panini a 3 euro e psicosi contemporanea Nella giornata di giovedì 30 novembre 2023 si è verificato Scopri di più

Storie della buonanotte per bambine ribelli, censura in Turchia
Storie della buonanotte per bambine ribelli

"Storie della buonanotte per bambine ribelli", delle autrici italiane Elena Favilli e Francesca Cavallo, è vietato ai minorenni in Turchia Scopri di più

Legge Antifascista Stazzema: contro la propaganda nazifascista
legge

Il Comune di Stazzema, luogo simbolo della Resistenza e della lotta al nazifascismo, ha promosso una proposta di legge di Scopri di più

Technoblade: youtuber icona della lotta al cancro
Technoblade

Nella data di oggi ricade l’anniversario della tragica scomparsa di Technoblade, youtuber americano conosciuto per i suoi gameplay di Minecraft. Scopri di più

A proposito di Redazione Eroica Fenice

Vedi tutti gli articoli di Redazione Eroica Fenice

Commenta