Il diritto allo studio si scontra con una crisi abitativa senza precedenti. A Napoli e Milano, come in molte altre città universitarie italiane, il caro affitti, alimentato da un boom turistico incontrollato, sta rendendo la vita impossibile per gli studenti fuorisede. Trovare una stanza a un prezzo sostenibile è diventata un’impresa, tra annunci per case da incubo e una speculazione che trasforma un diritto in un privilegio per pochi. Le proteste, come quella delle tende al Politecnico di Milano, sono il simbolo di un’emergenza che non può più essere ignorata.
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Le cause della crisi: turistificazione e affitti brevi
Il problema ha radici profonde. Come evidenziato già nel 2022 dall’allora Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in un documento su un boom turistico senza precedenti, il mercato è stato stravolto. Questo ha favorito l’esplosione delle OTA (Online Travel Agencies) e di piattaforme come Airbnb. Per i proprietari, affittare ai turisti per brevi periodi è diventato molto più redditizio e meno rischioso rispetto a un contratto di locazione a lungo termine per studenti o famiglie. La normativa sulla cedolare secca per gli affitti brevi ha ulteriormente incentivato questa tendenza, sottraendo migliaia di alloggi al mercato residenziale e scatenando una vera e propria “turistificazione” dei centri urbani.
Caro affitti: i prezzi medi nelle città universitarie
Questa situazione ha portato i prezzi a livelli insostenibili. Secondo i dati più recenti, la situazione è critica in tutta Italia, come evidenziato dai report di settore di portali come Immobiliare.it.
| Caro affitti: i prezzi medi per una stanza singola | Prezzo medio mensile (dati 2023-2024) |
|---|---|
| Milano | Circa 630 € |
| Bologna | Circa 485 € |
| Roma | Circa 465 € |
| Firenze | Circa 435 € |
| Napoli | Circa 340 € |
La protesta delle tende: la storia di Ilaria Lamera a Milano
A Milano la situazione è diventata ingestibile, con affitti che partono da 600-700€ per singole o monolocali con soluzioni abitative al limite della decenza. Il 2 maggio 2023, una studentessa del Politecnico di Milano, Ilaria Lamera, stufa di una vita da pendolare insostenibile, ha dato vita a una protesta simbolo: ha piantato una tenda davanti alla sua università. Il suo gesto ha acceso i riflettori nazionali e internazionali sulla crisi, scatenando un’ondata di solidarietà e proteste simili in altre città. La sua richiesta era semplice: trovare una stanza senza dover pagare cifre esorbitanti o intermediari. La protesta ha anche suscitato reazioni polemiche, come quella del vicedirettore de “Il Giornale”, Nicola Porro, che ha accusato gli studenti di “vittimismo”. Una posizione duramente criticata, che evidenzia la distanza tra chi vive il problema e chi lo osserva da una posizione di privilegio.
Case da incubo: le storie dei fuorisede a Napoli
Anche se i prezzi sono inferiori a Milano, trovare una sistemazione dignitosa a Napoli è diventato un incubo. Intervistando alcuni studenti dell’Università L’Orientale emergono situazioni tragicomiche. Nel mio caso, mi sono trasferita nel 2022 e ho convissuto con muffa, buio e blatte; nella ricerca di una nuova casa, mi sono imbattuta in locatori che aumentavano di 50€ l’affitto se chiedevo un contratto registrato o che proponevano stanze senza finestre. Manuel T. si è ritrovato a vivere per un anno su una brandina in cucina. Gaia C. ha scoperto che la casa che aveva bloccato era in vendita. Manuela G. e Giuliana L. hanno vissuto in una casa per 4 persone in cui ne erano state stipate 5, con una stanza senza finestre. Queste sono solo alcune delle terribili esperienze che testimoniano una realtà diffusa.
Quando il diritto allo studio diventa un privilegio
Questa situazione mina le fondamenta del diritto allo studio, un principio fondamentale garantito dalla nostra Costituzione e ribadito da istituzioni come il Ministero dell’Università e della Ricerca. Se le città universitarie diventano accessibili solo a chi può permettersi affitti da capogiro, l’istruzione superiore cessa di essere un’opportunità per tutti e regredisce a un privilegio per i più fortunati. Senza un intervento normativo per regolamentare gli affitti brevi e un serio investimento in studentati pubblici, il rischio è la desertificazione culturale delle nostre metropoli, trasformate in parchi a tema per turisti, a discapito delle future generazioni.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 28/09/2025

