Passeggiando per le strade delle grandi città Europee e Americane è possibile notare dei curiosi mosaici raffiguranti i personaggi di alcuni videogiochi degli anni ’80, in particolare Space Invaders.
Si tratta di un progetto internazionale dell’artista anonimo Invader, uno street artist francese della cui vita non si conoscono molti dettagli, se non che è nato a Parigi nel 1969 e che si è diplomato presso la prestigiosa École des beaux-arts della capitale. Sul suo sito web ufficiale si definisce come un “UFA”, ovvero un artista libero non identificato, giocando con la sigla per descrivere gli UFO (“unidentified flying object”). L’utilizzo di uno pseudonimo e la scelta di comparire in pubblico utilizzando sempre una maschera, permettono all’artista di mantenere nascosta la propria identità e di visitare le sue stesse esposizioni senza essere riconosciuto. Nel 1998 ha avviato il suo progetto su larga scala che prende il nome di Space Invaders, una vera e propria invasione di mosaici colorati che si nascondono tra le strade di Parigi e di decine di città nel resto del Mondo, creando una caccia al tesoro tra i suoi seguaci più appassionati.
Cosa sono gli Space Invarders?
Gli Space Invaders sono dei mosaici composti da piccole piastrelle colorate quadrate disposte sul muro al fine di formare i personaggi dello storico videogioco arcade Space Invaders del 1978 sviluppato da Tomohiro Nishikado, da cui prende il nome l’intero progetto dell’artista. Il tema è quello dell’invasione aliena e il gioco consiste nell’abbattere con un cannone mobile che si muove orizzontalmente tutti gli alieni che pian piano si avvicinano alla Terra. Pur ispirandosi all’estetica “pixelata” tipica dei primi videogiochi, i personaggi rappresentati dall’artista Invader non derivano solo ed esclusivamente dalla prima generazione di videogame, anzi, Invader è stato capace di idearne dei nuovi prendendo ispirazione dalla cultura pop e dai luoghi da lui visitati. Attualmente sono 83 i territori invasi dalle creature dell’artista e 4116 i suoi mosaici sparsi per il mondo. Più di un terzo si trova a Parigi e soltanto due in Italia, in particolare a Roma e Ravenna.
In cosa consiste il progetto?
Come l’artista stesso spiega sul suo sito web, lo scopo del progetto Space Invaders è di liberare l’arte dai suoi abituali alienatori, come musei o istituzioni, ma anche di liberare questi storici alieni tentacolari dagli schermi dei videogiochi e portarli nel mondo fisico. L’obiettivo di Invader è di riempiere le città con la sua arte e di aumentare il suo punteggio invadendo continuamente nuovi spazi, proprio come le navicelle aliene invadevano lo spazio del videogioco.
Grazie ai suoi mosaici sparsi per il Mondo Invader ha riscosso grande successo sia sui social, dove sono in molti a condividere le foto degli Invaders collezionati in giro per il Mondo, che nelle gallerie d’arte, dove spesso vengono esposte le copie di alcuni mosaici. Nel 2014 l’artista ha anche lanciato un’app gratuita per smartphone chiamata Flash Invaders, dove i giocatori hanno la missione di individuare i vari mosaici sparsi per le città in una caccia al tesoro internazionale, inquadrarli e guadagnare punti, al fine di collezionare quanti più Invaders possibili.
Fonte immagine: Edward Betts, Wikipedia