Al giorno d’oggi, il numero di persone affette da disturbi alimentari è in costante aumento. Questi disturbi solitamente iniziano a manifestarsi durante il periodo adolescenziale, anche se non sono pochi i casi in cui si iniziano a sviluppare problematiche legate all’alimentazione durante l’età adulta; inoltre, tendono a colpire maggiormente il sesso femminile. In una società che propone modelli di bellezza irrealistici e spesso inarrivabili crescono l’ansia e il disagio psicologico che sono tra le prime cause dei disturbi del comportamento alimentare. Nonostante i disturbi alimentari più conosciuti siano l’anoressia e la bulimia, ne esistono anche altri tipi meno conosciuti e altrettanto insidiosi, come l’anginofobia. In questo articolo vedremo cos’è l’anginofobia, quali sono i suoi sintomi e le sue cause principali.
Significato di anginofobia
La parola anginofobia è composta dai termini “angino” e “fobia“. “Angino” dal latino angere, significa soffocare o strozzare, mentre “fobia” ha origine dal greco phobos, che significa paura o terrore. Questo disturbo, quindi, affligge le persone che hanno una paura irrazionale di soffocare o strozzarsi, sensazione che si manifesta in modo più marcato durante i pasti. A differenza dei disturbi alimentari più comuni, generalmente, l’anginofobia non è associata a una paura di ingrassare, al rifiuto del proprio corpo o a un’ossessione per il conteggio delle calorie. Al contrario, ciò che rende questa condizione particolarmente frustrante è il desiderio di mangiare, che però va a scontrarsi con la paura crescente di soffocare a causa di un boccone. Questo timore costante fa sì che il semplice atto di mangiare diventi un momento pieno di ansia e disagio che porta chi ne soffre a sviluppare un sentimento di astio verso il cibo stesso, che diventa gradualmente un vero e proprio incubo quotidiano.
Le cause
Comprendere quali siano le cause dell’anginofobia è fondamentale per affrontarla in maniera efficace, sia dal punto di vista psicologico che medico. Infatti, l’anginofobia può derivare da diverse cause, che potrebbero anche essere interconnesse. Questo disturbo può avere origine da un episodio traumatico, come un precedente soffocamento che ha portato notevole spavento e quindi, per difesa, la mente sviluppa un timore irrazionale legato alla deglutizione. L’anginofobia può essere associata anche a stati ansiosi. In questi casi, la paura irrazionale di soffocare deriva da un bisogno di controllo che non può essere completamente soddisfatto: questo senso di impotenza alimenta ulteriormente le sensazioni di ansia e disagio. In altri casi, le cause possono essere legate a condizioni mediche, come ad esempio infezioni alla gola o casi di forte reflusso gastroesofageo.
Le conseguenze
L’anginofobia può avere gravi conseguenze sia sul piano fisico che su quello psicologico. Uno degli effetti più evidenti è un dimagrimento improvviso, infatti la paura di soffocare porta chi ne soffre a mangiare il meno possibile e a evitare determinati alimenti considerati a rischio, come il grasso del prosciutto, formaggi filanti o carne con nervature. Chi soffre di anginofobia preferisce ingerire cibi morbidi, liquidi o facilmente deglutibili. Mangiare diventa uno dei momenti più stressanti e dolorosi della giornata e, anche di fronte a un pasto semplice, la deglutizione può risultare difficile, perciò si tende a masticare quanto più possibile. A causa della crescente ansia, chi soffre di anginofobia arriva persino a sputare il cibo e ad avere comportamenti a tavola non consoni. Per questo motivo si evitano spesso situazioni sociali legate al cibo, come cene fuori casa, pranzi di lavoro o momenti conviviali con amici e familiari. Questo isolamento alimentare può influire negativamente sulla vita sociale e si è costretti ad evitare momenti di condivisione come un pranzo tra amici. Di conseguenza, si tende a stare soli e ad isolarsi dagli altri.
Come affrontare questo disturbo?
Le conseguenze dell’anginofobia, sia fisiche che relazionali, possono influire profondamente sulla qualità della vita di chi ne soffre. È, perciò, fondamentale intraprendere un intervento terapeutico mirato. Questo disturbo alimentare può essere affrontato con il supporto di uno psicoterapeuta, capace di esplorare le cause profonde del disturbo e sviluppare strategie per superarlo. Attraverso un percorso graduale, è possibile recuperare un rapporto sereno con il cibo.
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