Quanto spendiamo ogni anno per la lotta alle zanzare nei mesi più caldi? Esistono modalità di prevenzione meno brutali, nocive e dispendiose per contrastarne la presenza tra cui annoverare anche app antizanzare e dispositivi innovativi.
In un mondo sconvolto dal surriscaldamento globale e dall’aumento costante della temperatura stagionale, è sempre più difficile relegare il periodo di vita e attività più intenso delle zanzare ai mesi estivi. La lotta contro le zanzare inizia dalla primavera, caratterizzata da climi e un certo grado di umidità che permettono largamente la loro riproduzione. In Italia già da marzo, mese che vede l’alternarsi di piogge, temperature superiori ai 10° (temperatura minima per la deposizione delle uova) e la durata del fotoperiodo attorno alle 12 ore, si avverte una moderata presenza di zanzare contro le quali è opportuno adottare le prime pratiche di prevenzione. Da giugno ad agosto c’è il picco dell’attività delle zanzare, con temperature che superano i 25 gradi e che consentono una diminuzione drastica della durata del ciclo larvale, quindi la moltiplicazione di esemplari circolanti.
Inoltre, essendo un circolo, più hanno la possibilità di pungerci, più si riproducono. L’adozione di pratiche di prevenzione, se non altro nel proprio ambiente domestico, può dunque ridurre la loro presenza in spazi circoscritti nei periodi più intensi quali luglio e agosto.
Oltre alle pratiche più comuni di prevenzione e accortezze quali la presenza di zanzariere, l’evitamento di ristagni d’acqua attorno le abitazioni, zampironi o metodi naturali fai da te, i più preferiscono affidarsi a app antizanzare e dispositivi creati ad hoc per difendersi dalle fastidiose punture delle zanzare che irritano la pelle o, nei casi peggiori, dalle trasmissioni di malattie.
Di seguito si riportano due tipologie di rimedi che non implicano l’utilizzo di prodotti nocivi per l’ambiente o la morte diretta dell’animale, quanto la prevenzione: una nota app antizanzare e dispositivi ad ultrasuoni
App antizanzare Mosquito Alert
Se è di innovazione che parliamo, non si può non menzionare l’app Mosquito Alert. L’app antizanzare prevede azioni di citizien science: una collaborazione attiva tra cittadini, ricercatori e amministrazioni. In cooperazione per la creazione di Mosquito Alert vi è l’Istituto superiore di sanità, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, il Muse, Museo delle Scienze di Trento e il Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell’Università di Bologna. Lo scopo dell’app è l’identificazione di aree specifiche invase dalle zanzare di diversa specie.
Come funziona? Dopo aver scaricato l’app gratuita, l’user ha il compito di segnalare la presenza di zanzare o di luoghi che potenzialmente le attraggono, attraverso indicazioni locative e fotografie più dettagliate possibile. Le segnalazioni congiunte sono utili in più sensi: i cittadini si aiutano a vicenda circa quali zone evitare o quelle in cui adottare più precauzioni; in più, le segnalazioni vengono analizzate da esperti entomologi per scopi di ricerca e incentivazione delle eventuali disinfestazioni.
Mosquito app, finisce così per generare una community basata sull’aiuto reciproco, la ricerca scientifica e la collaborazione con le amministrazioni.
Repellente ad ultrasuoni
Tra le diverse proposte di app antizanzare e dispositivi, degno di nota è il dispositivo repellente ad ultrasuoni. La nuova tecnologia degli ultrasuoni ha molti vantaggi, specie nell’ambiente domestico. Un dispositivo del genere attrae i più poiché consente di evitare la dispersione di prodotti chimici e nocivi in casa, specie per i bambini. Gli ultrasuoni vengono emanati da un apparecchio collegato alla corrente elettrica e sono percepibili esclusivamente dalle zanzare e da altri insetti o ratti infastidendoli e allontanandoli, per cui, non producono alcun tipo di rumore, neanche per le orecchie degli animali domestici. Le tipologie più richieste sembrerebbero avere recensioni molto positive in virtù del fatto che possono coprire aree molto ampie, anche attorno ai 120 metri quadri. Tuttavia, averne uno per stanza sembrerebbe essere la soluzione vincente. La principale accortezza da avere è posizionarlo in un’area non coperta da mobili, armadi o troppo vicina ad altre pareti che non consentirebbero la penetrazione dell’ultrasuono e tenerli ad una altezza minima di 30 cm dal pavimento per evitare che i tappeti possano agire da materiale fonoassorbente, così come accadrebbe con le tende.
Disponibile all’acquisto anche una versione portatile ricaricabile sotto forma di bracciale. Una soluzione che sembrerebbe allettante, sebbene le recensioni per quest’ultimo dispositivo appaiano inferiori rispetto al dispositivo fisso domestico.
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