Comfort food: storia ed esempi

Comfort food

Sentiamo sempre più spesso parlare di comfort food, ma cosa rappresenta per davvero? In quest’articolo scopriamone il significato, la storia e le caratteristiche più comuni. 

Storia del comfort food

Il termine comfort food viene dall’inglese e significa letteralmente cibo del conforto: quest’espressione è molto utilizzata per designare un particolare alimento che risveglia in ogni individuo un valore nostalgico, sentimentale o consolatorio. Questa parola appare, per la prima volta,  nel 1966 all’interno di un articolo scientifico sull’obesità del quotidiano americano The Palm Beach Post in cui viene specificato che gli adulti, immersi in situazioni cariche di stress emotivo e psicologico, sono soliti rifugiarsi in alimenti che danno loro sicurezza e tranquillità o, addirittura, che li trasportano in momenti spensierati e felici del passato. Questo concetto, inoltre, affonda le sue radici all’interno dell’opera Alla Ricerca del Tempo Perduto (1913-1927) di Marcel Proust, in cui l’autore dedica alcune pagine agli effetti emotivi che il cibo offre alle persone.

Gli studi scientifici

Dopo la pubblicazione dell’articolo, il comfort food è divenuto popolare a tal punto che le sue ricerche aumentarono a dismisura. Da allora ci sono stati diversi studi scientifici a sostegno di quanto già detto: esistono, infatti, ingredienti specifici capaci di attivare nel nostro cervello una serie di emozioni in grado di favorire lo svolgimento di azioni quotidiane. Il consumo di cibi ricchi di grassi o zuccheri, ad esempio, attiva il sistema di ricompensa del cervello o, ancora, il consumo di sale provoca una sensazione di relax o appagamento. Altri studi scientifici hanno evidenziato che alla base del comfort food c’è la serotonina, conosciuta come ormone del buonumore, un neurotrasmettitore presente nel sistema nervoso centrale e nel tratto gastrointestinale: a quanto pare è proprio questo che scaturisce in ogni individuo sensazioni di felicità, gratitudine e gioia quando mangiamo qualcosa che ci piace.

Effetti del comfort food

Non è detto, però, che qualsiasi alimento in grado di trasmettere serenità o sollievo sia sano, bisogna anche pensare all’impatto che questi cibi hanno sulla nostra salute fisica. La maggior parte delle cose che mangiamo è ricca di zuccheri, grassi saturi o sale: un consumo eccessivo di quest’ultimi può portare ad una serie di problemi di salute quali sovrappeso, malattie cardiovascolari e tanto altro. Risulta doveroso, quindi, mangiare il nostro comfort food con moderazione, bilanciandone le porzioni e consumandolo solo in momenti necessari, così da ridurre l’impatto sulla nostra salute. 

Esempi di comfort food

Quali sono, quindi, gli alimenti che possiamo definire comfort food? 

  • Pizza, il prodotto gastronomico per eccellenza;
  • Patatine, sia in busta sia al forno;
  • Pasta, principalmente un piatto di carbonara, bolognese o spaghetti al pomodoro;
  • Panino, la maggior parte degli adolescenti è solita mangiare in fast food come Mc Donald’s, KFC o Burger King in cui è possibile consumare panini a base di carne o di pollo;
  • Dolci, come torta al cioccolato o cheesecake.

Fonte dell’immagine in evidenza: Freepik

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