La cucina coreana, si sa, è il paradiso degli spicy lovers. Tra gochujang, kimchi e stufati infuocati, chi ama il piccante trova pane per i suoi denti. Ma se non siete fan di sapori troppo intensi, niente paura: la cucina coreana non piccante ha in serbo un mondo di piatti altrettanto gustosi, ma molto più gentili con il palato! Attraverso la tradizione gastronomica del Paese, infatti, possiamo scoprire pietanze che non andrebbero considerate semplici “alternative” al piccante, ma veri e propri pilastri della cucina nazionale. Si tratta di ricette che, nella maggior parte dei casi, si sono sviluppate ben prima dell’introduzione del peperoncino, arrivato nella penisola solo nel XVII secolo.
Andiamo quindi a scoprire 5 piatti della cucina coreana non piccante!
1. JAPCHAE 잡채
Il termine significa letteralmente “misto di verdure”. Il Japchae è uno dei piatti più iconici della cucina coreana, era originariamente preparato senza vermicelli o carne ed era un piatto riservato alle tavole aristocratiche.
Oggi, invece, si presenta come un piatto a base di noodles di patata dolce, saltati con verdure e carne. Le verdure possono variare, ma solitamente includono carote, spinaci, cipolle e funghi. Per la parte proteica, invece, si utilizza principalmente manzo o, in alcune varianti, maiale.
2. SEOLLEONGTANG 설렁탕
È una delle tante tang, ovvero “zuppe“, tipiche della cucina coreana. L’origine di questa pietanza è oggetto di due possibili teorie: la prima la fa risalire alla dinastia Joseon, quando il re Seongjong ordinò piatti semplici per sfamare il popolo, mentre la seconda, la collega all’invasione mongola del XIII secolo, quando un piatto chiamato Sulen si trasformò nella versione coreana della zuppa.
Il seolleongtang è una zuppa a base di ossa di bue e altri tagli di carne, che vengono cotti a fuoco lento per ore, in modo da estrarre intensamente tutti i sapori. Al termine della cottura, il brodo appare lattiginoso e opaco. Il condimento viene aggiunto a tavola, secondo il gusto del commensale, con pepe, sale, aglio e cipollotti. Il piatto, che include il brodo e i pezzi di carne, viene servito, poi, rigorosamente caldo e accompagnato da riso.
3. BULGOGI 불고기
Questa pietanza, che si fa risalire al periodo dei tre regni, nacque probabilmente a Koguryeo. Come il Japchae, anche il bulgogi era un piatto riservato esclusivamente ai nobili.
Il bulgogi è un piatto a base di sottili fette di manzo marinate in una miscela saporita di salsa di soia, olio di sesamo, zucchero, aglio e zenzero. Dopo aver assorbito tutti i profumi della marinatura, la carne viene cotta rapidamente sulla griglia o in padella, fino a diventare tenera e leggermente caramellata. Il piatto viene infine guarnito con semi di sesamo, che ne esaltano il sapore e aggiungono una nota croccante.
4. MANDU 만두
Si ritiene che questo tipo di pasta ripiena sia stata introdotta in Corea durante il periodo della dinastia Goryeo, grazie all’influenza degli Yuan, la dinastia cinese fondata dai Mongoli, che nel XIII secolo arrivarono a estendere il proprio dominio anche sulla penisola coreana. Nonostante il buddismo, allora religione predominante in Corea, scoraggiasse il consumo di carne, l’arrivo dei Mongoli portò a un allentamento di queste restrizioni, favorendo così la diffusione di piatti a base di carne, come questa particolare pasta ripiena.
I mandu sono dei ravioli coreani che possono essere fritti, cotti al vapore oppure bolliti in brodo. Il ripieno tradizionale è composto da carne di manzo o maiale, mescolata con verdure finemente tritate. Hanno una caratteristica forma a mezzaluna, ma le dimensioni possono variare da regione a regione: si trovano versioni grandi quanto il palmo di una mano o molto più piccole.
5. KIMBAP 김밥
Le origini storiche di quest’altra pietanza iconica della cucina coreana non piccante sono molto dibattute. Alcuni ritengono che il piatto si sia sviluppato a partire dall’usanza coreana, risalente al periodo Joseon, di arrotolare riso e contorni nei fogli d’alga. Altri, invece, ne collegano la nascita all’influenza giapponese durante l’occupazione della penisola (1910–1945).
Il kimbap è un rotolo di riso, avvolto in fogli di alga essiccata e farcito con una varietà di ingredienti. Nella versione classica, una volta arrotolato, viene tagliato a fette spesse per mostrate la farcitura colorata, ma può essere servito anche intero, da gustare a morsi. Mentre il riso viene sempre condito con olio di sesamo e sale, il ripieno, vero protagonista, può variare da luogo a luogo, creando mille versioni adatte a tutti i gusti. Generalmente, la farcitura più comune comprende: uova, carote, spinaci e carne tagliati a striscioline finissime.