La cucina è uno dei tanti luoghi in cui le culture dei diversi popoli si incontrano e dal cui incontro scaturisce un affresco di culture. La cucina fusion è un tipo di cucina che combina in maniera esplicita i sapori e gli elementi di diverse tradizioni culinarie. In questo articolo andremo a vedere come questo tipo di cucina riesca ad unire diversi sapori e diverse tradizioni culinarie.
Cucina fusion: un mix di sapori e tradizioni culinarie
Il processo della cucina fusion è naturalmente influenzato dalla globalizzazione: la costante e sempre più continua interconnessione di culture, popoli, tradizioni, mode ha fatto sì che anche le varie cucine del mondo diventassero sempre più interconnesse. Un esempio di cucina fusion la possiamo trovare quando vediamo quei sushi fatti con prodotti tipici italiani: ad esempio un nighiri che invece del pesce ha una fetta di soppressata o di capocollo. Ancora, un altro esempio di cucina fusion lo troviamo proprio nella pizza con l’ananas tanto odiata dagli italiani, che ci piaccia o no.
Possiamo in sostanza distinguere tre diversi tipi di cucina fusion: il primo tipo è quello costituito da piatti che si compongono di ingredienti tipici di diverse culture. Abbiamo visto prima l’esempio del sushi: quello è un esempio del primo tipo di questa cucina.
Il secondo tipo di cucina fusion è costituito invece dalla pratica di affiancare piatti di aree del mondo diverse ma comunque sentite come in correlazione: ad esempio, basti pensare ai numerosi ristoranti giapponesi in Italia che propongono non solo piatti tipici della cucina giapponese (come il sushi), ma anche piatti tipici della cucina cinese (ad esempio anatra agli agrumi o gli involtini primavera). Questo accostamento viene fatto in maniera spesso erronea, ma vengono associate aree che sono geograficamente molto vicine e quindi da osservatori esterni tendiamo a vedere una correlazione tra queste due culture. Un altro esempio di questo secondo tipo di cucina fusion è il “Tex-Mex”: deriva dall’unione della cucina texana e messicana e in questa cucina rientrano piatti come chili con carne, burritos, ecc.
Il terzo ed ultimo tipo di cucina fusion è invece costituito da cucine che si “adattano” alle tendenze locali dei luoghi in cui sorgono. Prendiamo ad esempio il sushi: un ristorante giapponese che apre in Europa usa un ingrediente come il formaggio spalmabile, che in Giappone non si usa assolutamente. Questo perché agli europei piace così, e quindi un ristoratore giapponese tende a adattarsi. Un altro esempio può essere quello di una pizzeria aperta in America da un italiano: quest’ultimo cercherà sicuramente di adattarsi cucinando una pizza non proprio italiana e con ingredienti che non vengono usati in Italia, come il nostro temutissimo ananas oppure salumi tipici americani.
Come abbiamo visto, quindi, il concetto di cucina fusion è molto più esteso di come si tende a pensare, e nel mondo globalizzato di oggi è quasi impossibile non inserire nemmeno un po’ di un’altra cultura in un piatto tradizionale.
Fonte immagine: Pixabay