Il cibo popolare: una vera identità!

Il cibo popolare: una vera identità!

Una delle componenti della civiltà è la cultura, che è definita come l’insieme delle caratteristiche spirituali, materiali, intellettuali ed emotive. Essi caratterizzano una particolare società o gruppo sociale, e comprende anche le arti, la letteratura e gli stili di vita. Quindi, il cibo popolare di ogni popolo è parte integrante sia dello stile di vita che della civiltà stessa.

Il cibo popolare è uno degli elementi presi in considerazione, quando i turisti scelgono la meta delle loro vacanze. Alcuni paesi godono di un’eccellente reputazione in termini di identità alimentare. I piatti popolari sono la prima cosa che piace provare a chi si trasferisce in un nuovo paese come turista o residente. La preparazione del cibo popolare è una fonte di reddito significativa, soprattutto quelli preparati rapidamente, a basso costo e presente nei ristoranti non costosi.

Il rapporto tra cibo e identità è antico e i libri di storia sono pieni di riferimenti al cibo popolare per quasi tutte le nazioni. Il cibo in molte religioni fa parte di rituali religiosi sacri, praticati dai loro seguaci, o diventa oggetto di disposizioni legislative lecite e vietate. Nel corso della storia, le nazioni sono state creative nella preparazione del loro cibo popolare al punto che va oltre il semplice sostentamento e diventa una sorta di arte.

Inoltre, fornisce molte opportunità di lavoro e apre la strada a molti giovani, per chi vuole svolgere il proprio lavoro senza costi elevati. Per di più, consente alle donne di lavorare nel campo della cucina dei pasti locali, secondo le varie necessità delle varie regioni. Molte cooperative femminili preservano il patrimonio antico delle ricette (come avviene in Italia dove si continua a produrre diversi oli e tipi di pasta), come l’Olio di Argan nel Marocco , la fabbricazione del Maftoul in Palestina e del Jameed in Giordania.

Il cibo popolare è un patrimonio di valore inestimabile

Le nazioni ereditano i metodi di cottura e di servizio del cibo, così come succede per le loro canzoni, i vestiti, la lingua, il modo di vivere, i proverbi e le arti popolari. Alcuni villaggi e città palestinesi si distinguono per la specializzazione di alcuni alimenti tipici e poiché sono creativi anche nel modo in cui sono preparati, diventano una delle loro caratteristiche che li distingue dal resto delle regioni e delle città del mondo. Spesso a queste regioni viene associato anche il nome del tipico cibo popolare di quella regione, per esempio: Nabulsi Kunafa, Khalili Malban, torte Qaddas, Qattin Silwad e tanti altri.

In Giordania, anche il Mansaf e Rashouf si distinguono per la loro ricetta caratteristica, mentre la Libia si distingue per il Bazin, BaklavaOsban e il Couscous, l’Egitto per Koshari, l’Arabia Saudita per Mandi e Saudi  Kabsa, e il Libano con Tabouleh , Kibbeh e Manakish

Ad esempio, il Falafel è un pasto popolare sia in Egitto, Sudan, Giordania, Siria, Palestina e Libano; mentre in Iraq, Arabia Saudita e Yemen è chiamato Bajiya. Si dice che furono proprio i copti egiziani a inventarlo come alimento che prendeva il posto della carne nei giorni di digiuno e, secondo l’interpretazione linguistica, la parola stessa è copta, composta da tre parti: “fa”, “la” e “fl”, che significa con molti fagioli.
Cioè, non significa che il cibo popolare sia un pasto economico e sia solo limitato ai quartieri a basso reddito: piuttosto, si può trovare nei quartieri popolari, ma anche in quelli della classe media e della classe elevata, oltre che a molti grandi hotel e centri commerciali.

Dopo l’Egitto, la Giordania è forse il paese arabo che consuma più Falafel rispetto alle altre popolazioni ed il numero dei ristoranti di Falafel ad Amman raggiunge circa 10.000. Secondo i dati del Dipartimento di Statistica Generale, in Giordania si consumano 1,1 miliardi di pezzi di Falafel e ogni anno si consumano 72,29 milioni di piatti di hummus e di fagioli.

Per quanto riguarda la Palestina, nonostante l’assenza di statistiche sulle quantità consumate quotidianamente, queste non saranno di certo lontane dalla percentuale consumata dai giordani.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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