Le farine di insetto sono un’alternativa valida?

Le farine di insetto sono una valida alternativa?

Farine di insetto, una reale alternativa alimentare?

Non a tutti è nota l’esistenza di insetti edibili. In realtà, al tal proposito persino la FAO suggerisce l’introduzione di questa fonte proteica, sotto forma di insetti o farine di insetto, nell’alimentazione. C’è un vero e proprio termine scientifico, l’entomofagia, che designa la pratica di assumere e consumare insetti commestibili.

Qualcuno potrebbe storcere il naso e gridare all’illegalità. Non è così, tant’è vero che leggi recenti, in Europa hanno legalizzato la vendita e il consumo di prodotti derivati dall’utilizzo di farina di grillo. Quando si parla di “farine di insetti” ci si riferisce a della farine composte da animali disidratati e poi polverizzati attraverso dei processi meccanici. Durante il processo lo scarto è pari al nulla, di fatto tutto il corpo dell’animale diventa farina.

Farina di insetto: pro e contro

L’inserimento degli insetti (come il grillo) nei piani alimentari di tutti i giorni è oggetto di discussioni e diatribe da decine di anni ma è soprattutto nell’ultimo decennio che sono stati fatti dei progressi in materia. Non è un meccanismo semplice: ogni qualvolta che si vuole introdurre un nuovo alimento, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) è obbligata a condurre molteplici e infinite analisi e valutazioni del rischio sui nuovi alimenti; dopo averne verificato l’assenza di rischi, si presenta la proposta all’Unione Europea affinché quest’ultima ne rilasci l’autorizzazione per l’introduzione, la vendita e il consumo. 

Erroneamente la maggior parte degli individui è inconsapevole del fatto che, seppure in quantità ridotte, mangia insetti per buona parte della propria esistenza. Basti considerare il grano macinato per produrre la farina che presenta al suo interno piccoli parassiti, chiaramente, polverizzati con tutto il resto. Lo stesso discorso lo si può applicare alla verdura e alla frutta fresca che talvolta ci importa ad ingerire inconsapevolmente delle larve. Tutto ciò è previsto dall’EFSA che assicura la sicurezza del consumo di questi alimenti, la quale non viene, pertanto, compressa. 

Come ogni nuova proposta, essa presenta sia dei pro che dei contro. Sicuramente bisogna riconoscere nelle farine di insetto, come dimostrato da varie analisi, una valida alternativa per ottenere alimenti proteici a basso impatto ambientale: di fatto, a differenza dei classici allevamenti di suini o bovini, gli allevamenti di insetti necessitano di minore energia e di minori quantità di acqua producendo, di conseguenza, minori quantità di gas serra, ovvero i principali responsabili del riscaldamento globale. Per contro, le analisi e le ricerche condotte ad oggi sono limitate ed insufficienti a sancirne una totale sicurezza. Inoltre, sono inesistenti le informazioni utili ad indicare come conservare farina di insetto e le esigue informazioni impediscono di avere un quadro chiaro circa gli effettivi valori nutrizionali di queste farine.

Pertanto, il cammino è avviato e, con non poche speranze, ulteriori e future ricerche porteranno alla dissoluzione di tutti i dubbi che ancora oggi rendono il consumo della farina di insetto quasi nullo.

Farina di grillo in cucina: pro, contro, sapore, allergie e ricette

Fonte immagine: Pixabay.

 

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A proposito di Mangiacapre Giulia

Sono Mangiacapre Giulia, ho 23 anni e sono laureata in Lingue, letterature e culture moderne europee presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II". Attualmente sono laureanda presso l'Università degli studi di Napoli "L'Orientale".

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