Le malattie veneree, o IST (infezioni sessualmente trasmesse), rappresentano un vasto gruppo di malattie particolarmente diffuse in tutto il mondo e che richiedono, generalmente, ingenti risorse finanziarie per le cure.
Le malattie veneree possono essere trasmesse attraverso il sangue, ad esempio in contatto con ferite aperte e sanguinanti, oppure dalla madre al proprio figlio durante il parto, l’allattamento o in corso di gravidanza. Infatti, a differenza di quanto si possa credere, le malattie veneree non possono essere trasmesse attraverso colpi di tosse, non si acquisiscono nei mezzi pubblici e nemmeno attraverso l’utilizzo delle toilette.
I sintomi più frequenti delle malattie veneree sono i seguenti:
- Dolore pelvico;
- Dolore e/o sanguinamento durante o dopo i rapporti sessuali;
- Secrezioni inusuali dei genitali;
- Comparsa di lesioni a livello dei genitali, dell’ano o della bocca;
- Disuria (dolore durante l’emissione di urina).
Per evitare un peggioramento dei sintomi delle malattie veneree e per prevenire possibili complicanze, è necessario una rapida diagnosi. Per la maggior parte dei casi, le malattie veneree sono curabili, ma se non vengono trattate nella maniera corretta queste possono causare gravi complicanze, come sterilità, sviluppo di tumori e problemi durante la gravidanza.
Vediamo di seguito quali sono le 4 malattie veneree più comuni
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Sifilide
La sifilide può essere trasmessa attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale e attraverso il sangue, ma come la maggior parte delle malattie veneree, può anche essere trasmessa da madre a figlio nelle diverse fasi della gravidanza. Lo sviluppo della sifilide prevede un processo diviso in diverse fasi. Nello stadio primario un’ulcera può comparire sui genitali, sull’ano o in bocca ed è di colore rosso scuro e di forma tondeggiante, dura al tatto. Nello stadio secondario, si presentano sulla pelle macchie rosate di forma varia che interessano prima il tronco e poi gli arti. In questa fase è possibile riscontrare anche febbre, dolori ossei e mal di gola. Nello stadio latente (che può durare fino a due anni) i sintomi sono assenti ma il soggetto è ancora malato. Lo stadio tardivo, invece, si presenta dopo molti anni dal contagio solo se, come la maggior parte delle malattie veneree, non è stata trattata correttamente e può interessare qualsiasi organo. Le forme più gravi sono quelle legate al sistema nervoso o all’apparato cardiovascolare, mentre quelle più lievi riguardano la cute.
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Gonorrea
La gonorrea fa parte di quelle malattie veneree causate da un batterio, in questo caso la Neisseria gonorrhoeae. Anche la gonorrea si trasmette attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale o durante il parto. Secondo le analisi, più della metà delle donne e meno per gli uomini non presentano sintomi quando contraggono l’infezione. Comunque, quando rilevabili, i sintomi appaiono dopo 1-7 giorni dall’infezione. La manifestazione clinica principale della gonorrea è un’uretrite con secrezioni abbondanti, difficoltà a urinare e per le donne anche dolore durante o dopo il parto. Quando la gonorrea è trasmessa attraverso un rapporto anale, essa è solitamente asintomatica, oppure in alcuni casi può presentarsi con una proctite sintomatica (dolore anale, sanguinamento e dolori intestinali). Se invece la gonorrea viene trasmessa attraverso un rapporto orale, questa infetta la gola e può provocare faringite. Se non viene trattata in maniera corretta col tempo può provocare delle gravi conseguenze (come d’altronde accade per tutte le malattie veneree). Nelle donne può provocare endometrite, salpingite, annessite e addirittura sterilità. Una delle complicanze, invece, tipiche dell’uomo è l’epididimite, ovvero un’infiammazione acuta dell’epididimo, che se non trattata può causare infertilità.
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Clamidia
Anche la clamidia è una di quelle malattie veneree causate da un batterio, in questo caso parliamo di Clamidia Trachomatis. Quest’infezione riguarda prevalentemente le donne, ma non esclude totalmente gli uomini. Generalmente è asintomatica o caratterizzata da lievi sintomi, come irritazione vaginale, dolore a livello pelvico e perdite ematiche vaginali. Tuttavia, se l’infezione progredisce abbiamo un aggravamento dei sintomi, con dolori addominali, febbre, nausea e diarrea. Inoltre potrebbero essere intaccate le tube e le ovaie, portando ad una diminuzione della funzione degli organi riproduttivi con rischio di infertilità. A causa della sua natura silenziosa, la clamidia, tra le malattie veneree più comuni, viene spesso sottovalutata, ma appunto, i rischi possono essere davvero importanti.
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Herpes genitale
Ultima della rassegna delle principali malattie veneree, l’herpes genitale è un’infezione dovuta all’Herpes simplex virus (HSV) e ne esistono di due tipi, di tipo 1 (HSV-1) e di tipo 2 (HSV-2). Si tratta di un virus molto comune ed estremamente diffuso a livello globale. Una volta contratto, il virus resta latente nell’organismo per tutta la vita e in caso di difese immunitarie deboli, potrebbe riattivarsi. L’HSV-1 è responsabile dell’herpes labiale, anche se negli ultimi anni un numero sempre maggiore di casi di infezioni genitali è attribuito a questo tipo di virus. L’HSV-2 aumenta il rischio di contrarre il virus HIV. Nella maggior parte dei casi, l’Herpes genitale non presenta particolari sintomi. Quando sintomatico, solitamente si presenta all’inizio con prurito, bruciore e dolore nella zona genitale, con comparsa di vescicole, febbre e malessere generale. Col passare dei giorni, di solito le vescicole si trasformano in ulcere che scompaiono dopo pochi giorni. Le recidive del virus sono di solito meno gravi della prima infezione e durano di meno. Le complicanze sono in genere associate all’HSV-2 e si manifestano nei soggetti immunodepressi.
Fonte immagine dell’articolo Malattie veneree, le 4 più comuni: Wikipedia