Menù di Capodanno a Napoli, ovvero cosa prevede il cenone di Capodanno napoletano
L’arrivo dell’anno nuovo è sicuramente uno dei momenti più attesi da grandi e piccini, e il Capodanno a Napoli, come ogni altra festività importante (vedi il cenone di Natale), si festeggia con pasti abbondanti, non solo di cibo ma anche e soprattutto di particolari simbologie, come la smorfia, da tenere a mente in vista dell’anno nuovo.
Come da tradizione napoletana, le famiglie si riuniscono la sera della vigilia di Capodanno per il “cenone” e successivamente il primo giorno dell’anno per un pranzo, sempre in compagnia dei propri cari.
L’antipasto del cenone di Capodanno a Napoli
La tavola partenopea si veste a festa per il Capodanno, un momento carico di significato e tradizione. L’antipasto è il primo passo di un viaggio sensoriale che celebra la ricchezza del mare e della cucina napoletana. Qui, non si può pensare a un singolo piatto, ma a un vero e proprio banchetto di specialità, pensato per coccolare e sorprendere gli ospiti.
La varietà di frutti di mare
Si inizia con le ostriche, che rappresentano un simbolo di eleganza e raffinatezza. La loro freschezza viene esaltata da un semplice spruzzo di limone, che ne amplifica il sapore, richiamando il profumo del mare. Le vongole, protagoniste indiscusse nella tradizione culinaria napoletana, vengono spesso servite in un sugo delicato, magari accompagnate da crostini di pane, per permettere di gustare ogni goccia del condimento.
Il salmone marinato offre un tocco di modernità: affettato sottilmente e accompagnato da aghi di rosmarino e pepe rosa, diventa un antipasto leggero e aromatico. Non possono mancare le tartine, che fungono da base per una serie di guarnizioni, unendo diversi sapori del mare. Ogni morso racconta una storia, coinvolgendo con semplicità ma ricchezza di gusto.
Accanto a queste prelibatezze, si fanno strada i cannolicchi, dal sapore dolce e dalla carne tenera, perfetti per essere gustati sia crudi che cotti. La tavola è poi impreziosita da un assortimento di insalate di mare, un tripudio di colori e sapori che uniscono ingredienti freschi come polpo, calamari e gamberi, conditi con limone, olio extravergine d’oliva e prezzemolo. La freschezza degli ingredienti, unita alla maestria della preparazione, crea un antipasto capace di catturare l’attenzione e stimolare l’appetito.
I primi piatti
Dopo aver deliziato il palato con l’antipasto, si passa ai primi piatti del menù di Capodanno a Napoli, anch’essi intrisi di cultura e tradizione. La passione dei napoletani per la cucina emerge completamente nei vermicelli con frutti di mare, un piatto in cui la pasta si sposa perfettamente con un mix di cozze, vongole, gamberi e calamari. La preparazione richiede attenzione e tempo, per garantire che ogni elemento sia cucinato alla perfezione.
Le linguine all’astice, invece, rappresentano un’arte culinaria più elaborata. L’astice, con le sue carni tenere e saporite, viene cotto insieme a pomodorini freschi e aromi, creando un piatto che è un inno alla generosità del mare. Ogni forchettata di pasta cattura il sapore dolce e intenso dell’astice, avvolto in un sugo che invita a un bis.
Non possiamo dimenticare gli spaghetti alle vongole (o ai lupini), un piatto regina della cucina napoletana. Qui, la semplicità degli ingredienti diventa un valore aggiunto: pasta, vongole fresche, aglio, olio e prezzemolo si uniscono in un abbraccio perfetto, dove ogni sapore si armonizza senza sopraffarsi. È un piatto che racconta storie di mare, tradizione e convivialità.
I secondi piatti del cenone di Capodanno napoletano, quello dell’ultimo dell’anno
Con i primi piatti già ben digeriti, si procede verso i secondi, che richiamano subito l’attenzione. La frittura di pesce, che include gamberi, calamari, baccalà e paranza, è un’attesa esplosione di sapori e colori. Ogni pezzo è impanato e fritto a regola d’arte, creando una crosticina dorata che racchiude all’interno la delicatezza del pesce. È un vero e proprio rituale, poiché la frittura viene spesso servita direttamente in grandi vassoi, permettendo a tutti di servire la propria porzione preferita.
Il capitone, o il baccalà, trova un posto d’onore nel menù, spesso preparato “in bianco” con olive e pomodorini. Questo piatto non è solo un semplice secondo; è un legame con la storia e le tradizioni marinare della città. La carne del capitone, che si scioglie in bocca, si accompagna bene a contorni leggeri come l’insalata di rinforzo, ricca di cavolfiore, peperoni e olive, un altro simbolo di ricchezza della cucina napoletana.
Frutta e dessert
La frutta rappresenta una transizione dolce verso i dessert del cenone di Capodanno napoletano. La frutta secca, le famose ciociole, come noci, mandorle e datteri, è presente su ogni tavola, ma la vera protagonista è la frutta fresca. I mandarini, serviti con la loro buccia, non solo deliziano il palato, ma contribuiscono anche a un momento di convivialità durante il gioco della tombola. Qui, la buccia diventa strumento di festa, sottolineando la dimensione ludica delle celebrazioni napoletane.
A mezzanotte, la tradizione reclama la presenza dell’uva, simbolo di buon auspicio. Secondo gli usi, mangiare dodici chicchi di uva porta fortuna, un gesto che rappresenta la speranza di prosperità per l’anno nuovo. Accanto a questi rituali, non può mancare il cotechino con lenticchie, che racchiude in sé significati scaramantici profondamente radicati nella cultura popolare; le lenticchie sono considerate portafortuna, simbolo di abbondanza e prosperità. Per quanto riguarda i dolci, non possono mancare i dolci tipici di Natale: roccocò, struffoli, susamielli e mustaccioli.
I vini del menù di Capodanno a Napoli
La scelta dei vini è fondamentale in un cenone di Capodanno napoletano. I vini campani rappresentano la scelta ottimale per accompagnare le diverse portate. Si può optare per un Fiano di Avellino, dal profumo fruttato e minerale, che si sposa magnificamente con il pesce. Il Greco di Tufo, con il suo carattere deciso e la freschezza, è ideale per la frittura di pesce, mentre un Lacryma Christi potrebbe esaltare i sapori delle linguine all’astice.
Non dimentichiamo il vino spumante, che durante il brindisi di mezzanotte diventa una tradizione irrinunciabile. Scegliere un metodo classico o ancestrale, arricchisce il momento con bollicine che danzano nei calici, rendendo il brindisi un momento di pura magia. L’atto di stappare la bottiglia, l’impatto del tappo che salta, il rumore delle bollicine: ogni dettaglio contribuisce a creare un’atmosfera di festa e speranza.
Immagine di copertina per l’articolo sul menù di Capodanno a Napoli: Pixabay