“E se fossi meteopatico?”
Vi è mai capitato di farvi questa domanda? Di sentirvi particolarmente giù di morale durante una giornata grigia e piovosa, o magari di avvertire piccoli dolori e fastidi fisici in concomitanza con il cambio di stagione?
Se si, allora è possibile che il vostro problema sia la meteoropatia: un insieme di disturbi fisici ma soprattutto psichici che si manifestano in concomitanza con particolari condizioni climatiche.
Esser meteoropatico – che vuol dire?
Il termine “meteoropatia” deriva dall’accostamento di due parole greche: μετέωρον (“cosa che avviene in alto“) e πάθος (“passione, malattia“).
Esso sta dunque ad indicare una specifica condizione in cui il soggetto meteoropatico viene fortemente influenzato dall’ambiente esterno e soprattutto dalle condizioni atmosferiche, tanto da percepire gli effetti di questa influenza come veri e propri sintomi: irritabilità, insonnia, debolezza, depressione, apatia.
Ovviamente c’è in ballo una forte componente psicologica ed è per questo motivo che le persone più a rischio sono proprio quelle più deboli da questo punto di vista: chi soffre di ansia o di depressione, chi è sottoposto a stress intenso ma anche alcolisti, tossicodipendenti e così via.
Meteoropatia – cosa ne pensa la scienza?
Non è semplice trovare una spiegazione al fenomeno dal punto di vista scientifico, soprattutto perché, come detto in precedenza, spesso il meteoropatico giunge a questa condizione a causa di molti altri fattori, rendendo lo studio del disturbo molto complesso.
La medicina è arrivata però ad individuare l’ACTH (l’ormone adrenocorticotropo), detto comunemente “ormone dello stress”, che viene naturalmente prodotto in giusta quantità dal nostro corpo.
In occasione di determinate variazioni atmosferiche, però, specialmente nel caso in cui ci sia un abbassamento delle temperature (per questo spesso il meteoropatico viene anche definito soggetto affetto da Depressione invernale), si rileva un picco nella produzione di questo ormone, che diventa causa di nervosismo e di irritabilità.
Sono meteopatico / metereopatico, come posso star meglio?
Parlare di vera e propria cura per il disturbo meteoropatico è forse un’esagerazione. La maggior parte dei farmaci in commercio, infatti, più che curare il malessere, tende ad attenuarne semplicemente i sintomi: è il caso, per esempio, dei sonniferi e degli antidepressivi, che nella maggior parte dei casi fanno più male che bene.
Un’ottima idea sarebbe dunque quella di optare per rimedi naturali, così da ottenere lo stesso effetto “calmante”, senza correre alcun rischio per il nostro organismo: tisane e infusi a base di camomilla, malva, melissa o tè verde sono ottimi per questo scopo.
Attenz , malva, melissa o tè verde sono ottimi per questo scopo.
Attenzione, però, perché spesso il generale cattivo umore del meteoropatico è in parte anche colpa del soggetto stesso. ione, però, perché spesso il generale cattivo umore del meteoropatico è in parte anche colpa del soggetto stesso.
Le emozioni sono inevitabilmente collegate allo stile di vita e al livello di stress. Perciò, prima di giudicarsi un caso disperato ed irrecuperabile, praticamente incapace di affrontare le stagioni fredde, bisognerebbe chiedersi: quanto faccio di positivo per la mia mente ed il mio corpo?
Da qui il consiglio più banale: fare attività fisica in maniera costante ed affiancarla ad un’alimentazione sana ed equilibrata. “L’uomo è ciò che mangia” diceva Feuerbach, e non aveva torto.
Come comportarsi, quindi, nel bel mezzo di una giornata uggiosa? Sbagliatissimo e controproducente rintanarsi in casa rassegnandosi al malumore, non farà altro che peggiorare la situazione. Preferite una passeggiata anche se piove, un bagno caldo, una serata con gli amici, un libro o un buon film: tutto ciò che può essere piacevole, stimolante e rilassante.