È la più grande isola del Mediterraneo ed è anche la più grande regione italiana, presenta un territorio prevalentemente montuoso e collinare, il suo paesaggio è dominato dall’imponente Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa. Tutto questo è la Sicilia.
Ogni turista che ha avuto la fortuna di visitare e conoscere questa straordinaria regione ne rimane profondamente colpito: il suo mare cristallino, le città che preservano gli indelebili segni delle correnti e dei popoli che l’hanno attraversata e vissuta e le irresistibili prelibatezze dei piatti tipici siciliani.
I 3 piatti tipici siciliani più famosi
1. La Caponata
La tradizione culinaria siciliana è tra le più ricche e antiche d’Italia, è il frutto delle varie culture che nel corso dei millenni si sono mescolate in Sicilia. Tra i piatti tipici siciliani maggiormente rappresentativi è doveroso citare la caponata.
La storia della caponata pare essere estremamente legata al significato del termine stesso. Molte scuole di pensiero rinviano il termine caponata alla parola capone, che fa riferimento al pesce prelibato e che veniva preparato in agrodolce intorno al 1700; altre ritengono che possa derivare dai termini latini caupona-cauponium e cauponia che significano rispettivamente “osteria-taverna” e “cibo da taverna”, luoghi in cui i marinai si ritrovavano in seguito a faticose giornate lavorative; altre ancora ritengono che la parola caponata derivi dal greco capto che significa “tagliato”, ad indicare il modo in cui si presenta il piatto.
Fornire una sola ed unica ricetta per la preparazione della caponata è pressoché impossibile, poiché esistono diverse varianti del piatto a seconda delle tradizioni locali. La caponata viene servita in agrodolce, calda o fredda, ha come ingrediente centrale le melanzane fritte, insaporite e accompagnate da salsa di pomodoro, salsa di aceto, zucchero, spezie, aromi, frutta secca, capperi e olive. L’unione di sapori e profumi che rievoca le suggestioni di una splendida terra.
2. Gli Arancini o le Arancine
Un’altra chicca dei piatti tipici salati siciliani è l’arancino, noto anche come arancina. Le origini di questa straordinaria prelibatezza risalgono a Federico II, che in quanto amante della caccia aveva bisogno di un “cibo da asporto”: per questa ragione i cuochi di corte pensarono di appallottolare il riso e friggerlo, così da permettergli di mangiarlo più facilmente. Mentre nel palermitano l’arancina è al femminile per onorare Santa Lucia, la quale salvò la città da una grave carestia, gli arancini messinesi e catanesi sono al maschile e possiedono una forma a punta, rappresentando simbolicamente l’Etna e la forza vulcanica del posto.
La caratteristica principale dell’arancino/a è una crosticina croccante che avvolge un cuore morbido e saporito, ripieno di riso, ragù, piselli, caciocavallo, prosciutto cotto e mozzarella. Inoltre, nella lunga tradizione culinaria siciliana esistono più di 30 varietà di arancini/e e non mancano anche le varietà vegetariane.
3. Il Cannolo
L’origine del cannolo siciliano risale alla dominazione araba, periodo in cui si trattava di un dolce fritto consumato prevalentemente a Carnevale. Questa perla si diffuse in tutta la Sicilia grazie alla fantasia di alcune suore di un monastero di Caltanissetta e venne apprezzato in tutto il mondo con l’emigrazione dei siciliani.
Nonostante i piatti dolci tipici siciliani siano numerosi, il cannolo è il dolce più rappresentativo della pasticceria siciliana: una cialda fritta a forma di tubo, farcita con crema di ricotta di pecora e gocce di cioccolato, spesso decorati con zucchero a velo o granella di frutta secca. Una chicca superlativa, apprezzata e conosciuta in tutto il mondo.
Una cucina, quella siciliana, ricca, sublime e che rispecchia pienamente la tradizione mediterranea.
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