La cioccolata calda è uno degli elementi immancabili dei pomeriggi invernali, sia da soli che in compagnia, ed è una bevanda apprezzata da secoli. In Europa fu introdotta intorno al 1500, quando Hernán Cortés guidò la guerra per la conquista del Messico e dell’Impero Azteco, governato da Montezuma II. Tornato in Spagna, il condottiero portò con sé dei semi della pianta di cacao e dei resoconti circa il consumo di questo alimento presso la popolazione azteca. Sulla base delle ricerche storiche e archeologiche svolte in seguito, gli studiosi ritengono che il cacao fosse un alimento diffuso e prezioso, a tal punto che i suoi semi erano usati come valuta per gli scambi commerciali. Appunto per questo, il cioccolato veniva consumato solo dalle classi sociali più alte, tra cui l’aristocrazia e i sacerdoti. I resoconti degli altri Conquistadores riportano la grande maestria di cui gli Aztechi erano dotati nella produzione artigianale: erano in grado di produrre cioccolato di diverso colore e sapore, utilizzando gli ingredienti locali, come fiori e spezie, tra cui il pepe di cayenna, che utilizzeremo in questa ricetta per conferire un sapore piccante e aromatico. In questo articolo, scopriremo la ricetta della cioccolata azteca, una bevanda ispirata dalla storia del cioccolato nell’Impero Azteco.
Per la ricetta della cioccolata azteca ci occorrerà quanto segue:
– 450 g di semi di cacao o nibs;
– 2 baccelli di vaniglia;
– 5 cucchiai di miele;
– 1 cucchiaino di pepe di cayenna o peperoncino
Procedimento
Per iniziare la preparazione della ricetta della cioccolata azteca, dobbiamo lavorare con i semi di cacao. Il processo di tostatura che andremo qui a eseguire sarà abbastanza lungo e laborioso. Di conseguenza, se si desidera accorciare i tempi, consigliamo di acquistare direttamente i nibs di cacao, ovvero la parte interna che ha già attraversato la torrefazione ed è priva dei gusci. In caso contrario, impostiamo il forno a 150 °C e poniamo i semi in una teglia, assicurandoci che non si sovrappongano, e cuociamo per cinque minuti. Successivamente abbassiamo la temperatura a 135 °C e continuiamo la tostatura per altri quindici minuti. Trascorso questo tempo, abbassiamo ancora la temperatura a 130 °C e completiamo la tostatura per dieci minuti. A questo punto, possiamo passare alla rimozione dei gusci, che saranno molto friabili e simili al nib, la parte del cacao che dobbiamo ottenere. Questa è la fase più lunga della ricetta della cioccolata azteca.
Una volta ottenuti i nibs, possiamo trasferirli in un robot da cucina. Adesso, dobbiamo frullare. I nibs di cacao hanno già naturalmente al loro interno tutti gli olii necessari per formare una pasta liquida, per cui non è necessario aggiungere nulla; frulliamo ancora, fermandoci di tanto in tanto per permettere al composto di raffreddarsi un po’; proseguiamo in questo modo fino a quando non otterremo la cioccolata liquida. A questo punto possiamo aggiungere il miele, i semi dei baccelli di vaniglia e il pepe di cayenna o peperoncino in polvere. Continuiamo a frullare in modo da permettere a tutti gli ingredienti di amalgamarsi. Adesso, possiamo trasferire la cioccolata liquida in una caraffa e aggiungere a filo acqua o latte bollente, mescolando continuamente. In America Latina, la cioccolata calda, a differenza che in Europa, si prepara con l’acqua e non con il latte. Per un gusto un po’ più corposo, sarà meglio utilizzare il latte, altrimenti l’acqua. Il risultato della ricetta della cioccolata azteca non cambierà. Gli studiosi ritengono che gli Aztechi bevessero la cioccolata a temperatura ambiente, per cui possiamo decidere di aspettare che si freddi o gustarla così com’è.
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