Come mai i tatuaggi sono diventati un fenomeno di massa? E cosa comportano i tatuaggi alla salute dell’uomo? Quanto si rischia, effettivamente, quando uno si decide a tatuarsi?
Sebbene la pratica del tatuaggio sia molto antica, le motivazioni psicologiche che spingono le persone a dipingere qualcosa di indelebile sulla propria pelle sono rimaste immutate, anche se si sono adattate ai tempi. Le motivazioni sono varie, infatti, i tatuaggi possono essere simboli sessuali, comunicare l’identità di una persona, segnalare l’appartenenza a un gruppo e celebrano il rito di passaggio. Da un punto di vista generale, la pratica si forma effettuando punture superficiali con lo scopo di introdurre sostanze coloranti nella ferita. Ma quanto è consigliabile tutto ciò? La salute non è da sottovalutare, quando si parla di tatuaggi. Per tatuarsi rispettando il nostro corpo, bisogna seguire determinate norme, tra la quali: andare in uno studio di tatuatori, utilizzare un’attrezzatura adeguata e sicura, fare particolare attenzione alla pulizia e all’igiene, quindi inserirsi in un ambiente assolutamente sterile.
Tatuaggi e salute: quali sono le dovute precauzioni?
Ecco alcune precauzioni da seguire: eliminare la pellicola di medicazione dopo 24 ore (questo varia anche dal tipo di tatuaggio e dalla zona interessata); applicare una crema antibiotica sulla pelle tatuata per facilitare la guarigione; mantenere pulita l’area tatuata; utilizzare acqua e sapone e maneggiare con cura. Per asciugare, bisogna tamponare la pelle invece di strofinarla, per poi usare una crema specifica, per il trattamento del tatuaggio, consigliata dal tatuatore. Bisogna evitare l’esposizione alla luce del sole, per almeno due settimane successive al tatuaggio. Non bisogna toccare la crosta, e in questo modo si eviteranno rischi di infezione e formazione di cicatrici. Se c’è il minimo dubbio di un possibile infezione, è consigliabile contattare il medico.
Siccome la realizzazione di un tatuaggio richiede la rottura dell’integrità fornita dalla barriera cutanea, la procedura è associata a rischi per la salute, come infezioni, reazioni allergiche e altre complicazioni, oltre ad essere naturalmente più o meno dolorosa durante il processo di disegno.
Scopriamo i rischi del tatuaggio
Tra i rischi più comuni, troviamo: in primis, reazioni allergiche, infatti, l’inchiostro del tatuaggio, in particolare l’inchiostro rosso, può causare una reazione allergica cutanea, provocando un’eruzione cutanea pruriginosa sull’area tatuata. Le reazioni allergiche possono verificarsi anche anni dopo essersi tatuati. Una reazione allergica simile può manifestarsi anche con l’inchiostro temporaneo; patologie infettive (se gli strumenti utilizzati per creare il tatuaggio sono contaminati da sangue infetto, c’è il rischio di contrarre diverse malattie trasmissibili); infezione della pelle; granulomi (questi sono piccoli noduli si formano sotto la pelle come prova della risposta immunitaria del corpo a ciò che è considerato estraneo); cicatrici e cheloidi, che possono formarsi durante la trazione e la possibile rimozione; e infine, complicazioni durante un eventuale risonanza magnetica. In rari casi, i pazienti riferiscono gonfiore e bruciore del tatuaggio dopo una risonanza magnetica. Se si verifica una delle condizioni sopra descritte, si consiglia di consultare un dermatologo specialista o il proprio medico di famiglia.
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