Possiamo considerare il periodo medievale come un periodo ricco di cambiamenti profondi sia politici, sia sociali, sia religiosi in Europa. Due erano le istituzioni più importanti, definite anche come poteri universali, le quali erano strettamente legate tra di loro da rapporti di dipendenza reciproca e costituivano così una sorta di bilancia: da un lato c’era la Chiesa e dall’altro lo Stato, che nel Medioevo sono i protagonisti di questi cambiamenti.
I poteri universali: Chiesa e Impero in equilibrio instabile
Già dal primo millennio, la Chiesa assunse un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni, poiché era in grado non solo di trovare il favore dei fedeli, ma anche di influenzarne le decisioni, scatenando così un effetto domino: l’interesse della Chiesa partiva dall’ambito spirituale e si legava anche a quello politico. Proprio per questo, il potere religioso della Chiesa si trasforma in potere politico quando effettivamente inizia a giocare un ruolo importante nelle questioni politiche e/o governative. Bisogna ricordare che, per quanto fosse importante, la Chiesa non aveva nessun esercito pronto a difenderla.
La teocrazia: quando potere politico e religioso si fondono
È proprio da qui che si instaurano dei rapporti di dipendenza reciproca tra Chiesa e Stato nel Medioevo: lo Stato cercava l’appoggio della Chiesa, poiché riconosceva la sua influenza nei cittadini, ma anche per legittimare il proprio potere; in cambio di ciò, alla Chiesa veniva garantita non solo protezione militare, ma anche supporto finanziario. Queste relazioni interconnesse portano alla nascita di un nuovo sistema politico, la teocrazia, ovvero dove il potere politico e religioso procedevano di pari passo, o meglio, dove il potere politico era subordinato a quello religioso.
Conflitti e compromessi: la lotta per le investiture
Ma non è tutto oro quel che luccica: entrambi i pesi della bilancia nutrivano delle proprie ambizioni che talvolta portavano a dei conflitti d’interesse, poiché era divenuto sempre più difficile stabilire l’esatto confine tra le loro sfere d’influenza.
Gregorio VII contro Enrico IV: lo scontro per il potere
Tra questi conflitti, ricordiamo quello tra papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV nel 1075, noto come la “Lotta per le Investiture“: entrambi volevano il diritto di nominare e investire i vescovi e altri funzionari ecclesiastici. Questo conflitto, che vide scomuniche e deposizioni, fu l’emblema della tensione tra i due poteri universali.
L’accordo di Worms: una tregua difficile
La “Lotta per le investiture” durò per diversi anni, fino al 1122 con l’accordo di Worms, con il quale si trovò un punto d’incontro: al Papa veniva garantito il diritto di nominare i vescovi, ma l’imperatore si occupava della loro investitura formale, ovvero della concessione dei benefici feudali legati alla carica ecclesiastica.
La Riforma protestante: una frattura nell’unità religiosa e politica
Diversi secoli dopo, il legame tra Chiesa e Stato nel Medioevo verrà messo di nuovo in difficoltà a causa del Movimento di Riforma protestante nel XVI secolo, che vede come protagonista non solo la figura di Martin Lutero, ma anche quella di Giovanni Calvino. Questa Riforma aveva contestato l’autorità della Chiesa cattolica, portando allo stesso tempo la nascita di Chiese protestanti indipendenti, separando anche il potere religioso da quello statale.
Martin Lutero, Giovanni Calvino e la nascita delle Chiese protestanti
Per quanto lo Stato, in particolar modo l’Impero, si fosse impegnato a far conciliare entrambe le fazioni, non ci era riuscito: adesso le istituzioni politiche potevano anche decidere di allontanarsi dalla Chiesa di Roma.
Enrico VIII e la separazione dalla Chiesa di Roma
Così come accade con Enrico VIII Tudor, che, per motivi sia politici sia personali, decise di separarsi dalla Chiesa cattolica e di fondare la Chiesa anglicana, ponendosi a capo di essa.
L’eredità del rapporto tra Chiesa e Stato nel Medioevo
In conclusione, possiamo dire che se da un lato la Chiesa ha sicuramente rivestito un ruolo importante, sia dal punto di vista culturale che politico, dall’altro lo Stato ha sempre cercato di inseguire le proprie ambizioni, talvolta scontrandosi con la Chiesa stessa ed eventualmente allontanandosene. Il rapporto tra Chiesa e Stato nel Medioevo è stato caratterizzato da un intricato equilibrio di potere e fede, un equilibrio che ha segnato profondamente la storia dell’Europa e che ha lasciato un’eredità duratura, visibile ancora oggi nelle istituzioni e nella cultura del continente.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia