Cos’è il pH: fra acidi, basi e soluzioni

Cos’è il pH: fra acidi, basi e soluzioni

pH: cos’è, come si misura e la sua importanza nel corpo umano

Con la notazione chimica di pH si indica la grandezza di misura dell’acidità e della basicità di una soluzione acquosa. Il pH, quindi, è un valore fondamentale per comprendere le caratteristiche chimiche di una soluzione e, come vedremo, assume un ruolo di primaria importanza anche nel contesto biologico, influenzando il funzionamento del nostro organismo e il nostro benessere. Ma cos’è esattamente il pH e come viene misurato? E perché è così importante per la nostra salute?

Definizione di pH: la misura dell’acidità e basicità

Il pH esprime, precisamente, l’attività degli ioni d’idrogeno (H+) in una soluzione acquosa. Maggiore è la concentrazione di ioni idrogeno, minore sarà il valore del pH e più acida sarà la soluzione. Al contrario, una minore concentrazione di ioni idrogeno, e quindi una maggiore concentrazione di ioni idrossido (OH-), corrisponde a un pH più alto e a una soluzione più basica.

La scala del pH: soluzioni acide, basiche e neutre

La scala del pH è una scala logaritmica che va da 0 a 14. Un valore di pH pari a 7 indica una soluzione neutra, come l’acqua pura a 25°C. Valori di pH inferiori a 7 indicano soluzioni acide, mentre valori di pH superiori a 7 indicano soluzioni basiche (o alcaline). Ad esempio, il succo di limone ha un pH acido (circa 2), mentre la candeggina ha un pH basico (circa 12).

Il calcolo del pH: la formula pH= -log [H+] e il piaccametro

Il pH è rappresentato dalla formula pH= -log [H+], dove [H+] rappresenta la concentrazione molare degli ioni idrogeno. Per misurare il pH di una soluzione si utilizza uno strumento chiamato potenziometro, comunemente noto come “piaccametro” o pHmetro. Questo strumento misura la differenza di potenziale elettrico tra un elettrodo di riferimento e un elettrodo sensibile agli ioni idrogeno, fornendo una lettura precisa del valore di pH. Il motivo per cui il numero 7 diviene numero di riferimento per la distinzione e il calcolo del pH delle soluzioni risiede nel fatto che si prende come riferimento il prodotto ionico dell’acqua (che nella sostanza acquosa pura presenta bilanciamento della concentrazione degli ioni di idrogeno con la concentrazione degli ioni di idrossido): [H+] = 10-7.

L’importanza del pH nel corpo umano: equilibrio acido-base

La misurazione del pH risulta di fondamentale importanza, essendo la potenza d’idrogeno responsabile di varie attività macrocellulari e cellulari, anche nella conoscenza medica dell’uomo e nella farmacologia. Il mantenimento di un corretto equilibrio acido-base è essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo. Il pH, infatti, influenza l’attività degli enzimi, la struttura delle proteine e numerosi altri processi biochimici fondamentali per la vita.

I valori del pH nel corpo umano: differenze tra organi e tessuti

Nell’uomo il pH non è uguale in valore unitario, ciò vuol dire che in base alla regione dei corpo da studiare, la concentrazione degli ioni è diversa, in seguito alla pluralità dei processi biologici e chimici che avvengono all’interno delle cellule umane. Il pH, infatti, varia a seconda dell’organo o del tessuto considerato. Ad esempio, la pelle ha un pH che oscilla fra valori acidi e valori neutri (circa 5.5), fondamentale per mantenere la sua funzione di barriera protettiva. Il sangue ha un pH leggermente alcalino (tra 7.35 e 7.45), e anche piccole variazioni possono avere conseguenze significative per la salute. Anche i tessuti dell’organismo, in condizioni di salute, presentano un pH leggermente alcalino.

Alterazioni del pH: acidosi e alcalosi metabolica

Inoltre, il pH risulta essere variabile da individuo a individuo poiché suscettibile a fenomeni tanto endogeni quanto esogeni; il calcolo e la valutazione del pH, quindi, in alcuni casi è cosa assolutamente e strettamente personale, in altri casi si può ragionare per grandi linee e per gruppi. Quando dall’analisi potenziometrica il pH, in un determinato soggetto e per un periodo più o meno variabile, differisce dai valori di riferimento, si parla di alterazione di pH e, rispetto al valore di riferimento, quel determinato ambiente biochimico risulterà ad alterazione acida o basica, a seconda dell’alterazione (minore o maggiore del valore preso come riferimento). Al fine del proprio corretto funzionamento, l’organismo attua meccanismi automatici di equilibrio acido-base che è necessario per la salute umana: squilibri in tal senso, si diceva, portano a problemi di salute di varia intensità. Se si altera il valore di 7,4 del pH ematico, si possono verificare condizioni patologiche gravi, quali l’acidosi metabolica e l’alcalosi metabolica, entrambe nocumento per la salute umana e potenzialmente ferali. L’acidosi si verifica quando il pH del sangue scende al di sotto di 7.35, mentre l’alcalosi quando sale al di sopra di 7.45.

Il pH delle emozioni: come gli stati d’animo influenzano l’equilibrio acido-base

Cos’è il pH delle emozioni? Partendo dalla definizione di acido – sostanza che, dissociandosi, fornisce ioni idrogeno, oppure che è capace di aumentare la concentrazione degli ioni di idrogeno – e dalla definizione di base – sostanza che, dissociandosi, fornisce ioni idrossile, oppure che è capace di aumentare la concentrazione degli ioni idrossile – si vuole offrire una riflessione particolare su quello che può essere definito il “pH delle emozioni“. Ad ogni emozione, in pratica, corrisponde una determinata risposta chimico-organica nel nostro corpo. Esiste un legame tra il nostro stato emotivo e l’equilibrio acido-base del nostro organismo. Le emozioni, infatti, possono influenzare il pH del nostro corpo, in particolare quello del sangue.

Emozioni positive e pH alcalino: gioia, amore e serenità

Emozioni positive quali gioia, amore, serenità permettono al pH ematico di mantenersi su livelli benefici per l’organismo, favorendo uno stato di benessere generale. Quando siamo felici e rilassati, il nostro corpo tende a mantenere un pH leggermente alcalino, ottimale per il funzionamento di tutti i sistemi.

Emozioni negative e pH acido: ansia, tristezza e stress

Al contrario, emozioni negative quali ansia, tristezza, paura, stanchezza generano acidità con effetti spiacevoli, poco salutari e pericolosi per il benessere fisico e psichico, nocumento per il benessere dell’organismo e del corretto funzionamento metabolico. Lo stress cronico, in particolare, può portare a una condizione di acidosi metabolica, con conseguenze negative sulla salute. È importante, quindi, prendersi cura del proprio benessere emotivo per mantenere un equilibrio acido-base ottimale e favorire uno stato di salute generale.

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A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Giornalista pubblicista. Contatti: [email protected] [email protected]

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