Il praeceptor amoris Ovidio, controcorrente rispetto alla letteratura elegiaca latina, è uno tra gli autori più noti della tradizione: tra le tematiche trattate nelle sue opere, quella dell’amore è un pilastro fondante della sua poetica. In questo articolo parleremo dei temi trattati e delle tipicità delle opere di Ovidio tali da consacrarlo come magister amoris.
Chi é il praeceptor amoris Ovidio?
Publio Ovidio Nasone, illustre poeta romano, è tra i principali esponenti della poesia elegiaca e diviene un autore di estrema rilevanza tale da essere ripreso, nelle tematiche e nello stile, da numerosi scrittori futuri. Si ispirano ad Ovidio molti letterati italiani tra cui Dante, Petrarca e Boccaccio. Per comprendere la sua posizione di praeceptor amoris bisogna analizzare nel dettaglio le sue opere dense di questi temi.
Temi ovidiani
Analizzando in particolare la tematica amorosa, è necessario soffermarsi su alcuni scritti più importanti, tra cui gli Amores e le Heroides. Gli Amores, strutturati in tre libri, comprendono tutti i motivi ormai consolidati nella tradizione elegiaca, a cominciare dal titolo, ripreso dall’opera dell’iniziatore del genere a Roma, Cornelio Gallo. L’opera segue lo stile e le convenzioni dell’elegia amorosa: il poeta è asservito alla domina, soffre atrocemente per le sue infedeltà, è geloso degli altri ammiratori e contrappone la vita militare alla vita amorosa. Ma c’è da fare un’osservazione: Ovidio non soffre drammaticamente come accade per esempio con Catullo e mantiene sempre un certo distacco intellettuale. Ovidio vede l’amore come un gioco e questa concezione amorosa si traduce e si esplica in un ribaltamento degli atteggiamenti e dei temi tradizionali. Ovidio, infatti, giunge ad amare anche due donne contemporaneamente, chiede all’amata non di essergli fedele ma di nascondergli i tradimenti affinché lui possa fingere di non sapere. Ovidio non vive l’amore come esperienza totalizzante, ma guarda al sentimento amoroso con ironia. Dopo gli Amores pubblica le Heroides, quindici epistole elegiache di eroine ai loro amanti, a cui anni dopo aggiungerà altre sei lettere. Fondamentali sono le opere didascaliche d’amore: l’Ars amatoria, i Medicamina faciei femineae , i Remedia amoris.
Cosa si intende per praeceptor amoris?
Tramite l’Ars amatoria, il poeta si pone come praeceptor amoris. Qui assume i moduli e le forme dell’epica didascalica di Lucrezio e Virgilio, ma sostituisce all’esametro il distico e alla serietà di intenti il lusus galante e frivolo dell’insegnamento dell’arte erotica. L’opera è divisa in tre libri: nel primo, Ovidio, da praeceptor amoris, insegna agli uomini le strategie per conquistare le donne; nel secondo offre consigli su come conservare l’amore; il terzo è invece dedicato alle donne, come sorta di risarcimento, perché esse possano sapere come comportarsi per competere con uomini già prima istruiti. Il praeceptor amoris si rivolge al lettore per insegnargli a recitare il ruolo dell’amante elegiaco (servitium amoris e militia amoris) L’amore è un gioco raffinato proprio del mondo galante della nuova società urbana alla quale il poeta gode di appartenere, in forte contrasto con l’appello del principe alla moralità arcaica dei costumi. L’Ars, in cui espone a pieno la sua volontà d’essere praeceptor amoris, è arricchita da un’opera sulle ricette utili alla preparazione di cosmetici, i Medicamina faciei femineae, di cui abbiamo solo i primi cento versi. Il ciclo didascalico giunge a conclusione con i Remedia amoris, un componimento di 814 versi in cui il poeta-maestro insegna a liberarsi dall’amore, qualora esso diventi una passione seria paragonabile ad una malattia.
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