Silenzio Napoletano è il titolo del nuovo libro di Sergio Siano, Fotoreporter del Mattino e autore di molti libri. Il volume, edito da Intra Moenia, è stato scritto in collaborazione vanta collaborazioni importanti ed una prefazione di Pietro Treccagnoli e interventi di Vittorio del Tufo, vicedirettore del Mattino, amico storico e coautore della rubrica l’”Uovo di Virgilio”. Il volume, presentato nella Sala Catasti dell’Archivio di Stato, con introduzione della direttrice Candida Carrino, ha coinvolto il pubblico attraverso i racconti, le immagini in anteprima proiettate in loop e le testimonianze di coloro che hanno collaborato a questo prezioso volume. Immagini che toccano il profondo dell’anima, scorci – anche se la parola non rende giustizia – catturati da angolazioni decise dopo attente riflessioni e luoghi che non sono attualmente visitabili dal pubblico. Tutto è avvolto nel silenzio e nella pace dell’anima. Sfogliare questo libro è come immergersi in una passeggiata all’alba, nella pace più assoluta di una città apparentemente dormiente.
Silenzio Napoletano, il libro di Sergio Siano all’Archivio di Stato
Nell’introdurre Silenzio Napoletano, Candida Carrino ha raccontato di quando l’Archivio di Stato non era ancora situato nell’edificio del Monastero dei SS. Severino e Sossio, quando l’unico suono che scandiva il silenzio era il voltare delle pagine di libri e pergamene nelle ore di studio dei monaci e anche lì, il rumore era diverso: libri e carte erano tutti così vari da produrre ognuno un suono tutto suo. La Dottoressa Carrino sta lottando per ottenere l’apertura dal lato di via S. Biagio dei librai, in modo da poter accogliere i visitatori nel piccolo chiostro che induce spontaneamente al silenzio, il tema principale del volume, a cui seguirà, a marzo, una nuova pubblicazione dedicata ai quartieri spagnoli. Nella ricerca di una tregua dal dolore e dal frastuono, dagli affanni della città, il libro Silenzio Napoletano è il frutto della particolare capacità di Sergio Siano di andare oltre il già visto, come lui stesso ci racconta:
«Questo è un libro a cui tengo moltissimo e nasce da una mia esigenza personale e tuttavia condivisibile e condivisa con tante persone perché chiunque ha bisogno di un po’ di silenzio, di stare in silenzio, per poter pensare meglio e anche agire meglio. Inoltre questo libro dà l’occasione di conoscere luoghi poco conosciuti al publico come Villa Bandini, ai Colli Aminei, sede dell’Inail. La villa è praticamente invisibile dalla strada ma grazie all’Inail e alle sue iniziative ha l’occasione di essere vista, visitata e conosciuta. Poi ci sono altri luoghi praticamente inaccessibili come i Sotterramei di San Martino che per certi motivi sono chiusi al pubblico, o anche La scala segreta della Regina Giovanna al Maschio Angioino, ma lì ci sono delle valide ragioni: la scala è pericolante. Con questo libro ho l’opportunità di mostrare quei luoghi inaccessibili e condividerne la bellezza, oltre a voler offrire alternative ai percorsi affollati della città: le colline di Napoli, i sentieri sconosciuti e abbandonati, posti segreti che, se non percorsi, rischiano di essere dimenticati.»
Il libro vanta molte collaborazioni, come Pamela Palomba e Carlo Leggieri, archeologo e responsabile del Progetto Celanapoli che guida i turisti nella necropoli ellenistica, a conferma della forte componente greca della città che permane nonostante le numerose dominazioni straniere. Francesca Siano, figlia di Sergio, ha contribuito al volume con un testo molto intenso sulla città, intesa come Partenope, dea e sirena che accoglie, ammalia e trascina giù nelle profondità delle sue viscere dalle quali è difficile riemergere, sempre che lo si voglia. Il testo di Francesca è stato letto dalla scrittrice Titti Marrone. A Francesca e Luisa, le sue figlie, Sergio Siano ha dedicato questo volume che si conclude con una citazione di Salvator Rosa, a cui è dedicata la strada che si snoda da via Pessina e dove si trova una minuscola Partenope, quasi mai notata dai passanti ma non sfuggita all’occhio esperto del fotoreporter. La citazione, Aut tace, aut loquere meliora silentio, ovvero Taci se non puoi migliorare il silenzio, Salvator Rosa invita al silenzio come soluzione per placare gli animi dei napoletani, in particolare, che spesso esprimono troppo rumorosamente problemi e disagi, con lamentele da Calimero. Silenzio Napoletano è edito da Intramoenia e disponibile sui maggiori shop online dell’editoria.
Si ringrazia Sergio Siano per l’invito, Fotografie di Mauro Palumbo.