Alfred de Vigny: vita e opere del poeta romantico francese

Vigny

Alfred de Vigny fu scrittore, poeta e drammaturgo francese di famiglia aristocratica. Facendo parte della nobiltà francese, la Rivoluzione minò la sua condizione.

Biografia di Alfred de Vigny: dalla nobiltà alla Rivoluzione

Vigny nacque nel 1797 e cominciò a scrivere versi a metà Ottocento. La sua vita fu segnata da eventi storici importanti, come la Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, che influenzarono profondamente il suo pensiero e la sua opera.

Le opere di Alfred de Vigny: tra poesia, prosa e teatro

La poesia fu sicuramente il genere a cui Alfred de Vigny si dedicò maggiormente, ma non va dimenticata l’opera in prosa, per esempio Cinq-Mars del 1826, un romanzo storico ispirato alle vicende di Enrico di Cinq-Mars che organizzò un complotto per destituire Richelieu. Vigny lavorò con Emile Deschamps per una produzione di Romeo e Giulietta e nel 1829, rielaborò Le More de Venise.

I “Poèmes antiques et modernes”: la prima raccolta poetica

La prima raccolta poetica apparve nel 1822 con il titolo Poèmes, modificato con la successiva edizione del 1826 in Poèmes antiques et modernes a cui aggiunse una serie di singolari componimenti, tra cui “Moïse”, “Le Déluge” e “La Fille de Jephté”.

“Cinq-Mars”: il romanzo storico di Alfred de Vigny

Come accennato in precedenza, Alfred de Vigny si dedicò anche alla prosa storica, scrivendo il romanzo Cinq-Mars, pubblicato nel 1826. L’opera, ambientata nel XVII secolo, narra la storia del marchese di Cinq-Mars e della sua congiura contro il cardinale Richelieu.

Il teatro di Alfred de Vigny: “Chatterton” e le collaborazioni con Emile Deschamps

Come anticipato con la collaborazione con Deschamps, Vigny sperimenta anche il teatro e, infatti, trionfa con Chatterton, rappresentato per la prima volta nel 1835, che fa di lui uno dei principali scrittori romantici. L’opera racconta la tragica storia del giovane poeta inglese Thomas Chatterton, morto suicida a soli 17 anni.

“Servitude et grandeur militaires”: l’esperienza militare di Alfred de Vigny

Sempre nel 1835 pubblica Servitude et grandeur militaires, un’opera in prosa in cui rievoca la sua lunga esperienza di soldato, riflettendo sulla condizione militare e sui valori dell’onore e del dovere.

La poetica di Alfred de Vigny: pessimismo, stoicismo e il valore del simbolo

La sua vita non fu felice: la morte della madre fu una ferita insanabile e quando ruppe i rapporti con l’attrice Marie Dorval, preferì ritirarsi dal mondo conducendo una vita da eremita. In questo periodo però compone Le Destinées, pubblicato postumo nel 1864, che traducono a pieno la sua sofferenza. La sua figura è da associare, in parte, alla grande «littérature engagée». Non a caso, Vigny si impegna in società e in ambito politico, essendo favorevole alla rivoluzione del 1848. La sua poetica è caratterizzata dalla sua esperienza personale e dalla sua meditazione filosofica. A differenza di altri poeti romantici, Vigny poco si abbandona al lirismo, preferendo elaborazioni circa le sue riflessioni donando loro una forma concreta attraverso le symbole.

La solitudine dell’uomo e la critica al progresso in Alfred de Vigny

Ne risulta una poesia che mette in campo un pensiero astratto sotto l’aspetto di un oggetto e questo utilizzo della simbologia conferisce ai suoi versi universalità e un rythme captivant. La sua poesia veicola una concezione pessimista dell’esistenza, in cui l’uomo si scontra con le sue debolezze e aspirazioni. Il punto di partenza di questo combat intérieur è la tragique solitude de l’homme. L’uomo è solo e sofferente e ne emerge anche una concezione negativa del progresso. Il poeta sostiene che quest’ultimo abbia distrutto l’uomo. Vigny non si sente amato e niente può consolarlo, anche la natura appare indifferente e Dio lo abbandona.

“La mort du loup”: la sofferenza come destino

Dunque Vigny è, a ragion veduta, definito un incompreso, la sua poesia diviene emblema di uno stoicismo feroce. Un componimento emblematico attraverso il quale è possibile leggere la posizione del poeta di fronte al dolore dell’uomo, può essere «La mort du loup» in cui il lupo diviene il simbolo dell’uomo che, con eroismo, accetta il suo destino di sofferenza.

La donna come intermediario tra uomo e natura

Inoltre, lo scrittore afferma che «la poesie est la perle de la pensée». Sceglie la perla come simbolo della poesia perché essa è pura e resta tale nonostante tutto. In questa concezione negativa del mondo e pessimistica della vita, l’unico intermediario positivo tra l’uomo e la natura è la donna.

Alfred de Vigny e la “littérature engagée”

Come accennato in precedenza, Alfred de Vigny può essere considerato un esponente della “littérature engagée”, ovvero di quella letteratura che si impegna socialmente e politicamente. Vigny, infatti, partecipò attivamente alla vita politica del suo tempo e sostenne la rivoluzione del 1848. La sua opera riflette il suo impegno civile e la sua volontà di denunciare le ingiustizie e le contraddizioni della società.

L’eredità di Alfred de Vigny: fortuna critica e influenza sulla letteratura

Alfred de Vigny è considerato uno dei maggiori poeti del Romanticismo francese. La sua opera ha avuto una grande influenza sulla letteratura successiva, in particolare sui poeti simbolisti come Baudelaire e Mallarmé, che ne hanno apprezzato la profondità di pensiero, la forza espressiva e l’uso sapiente del simbolo. Ancora oggi, la poesia di Vigny è oggetto di studio e di ammirazione per la sua capacità di indagare i grandi temi dell’esistenza umana, come la solitudine, il dolore, la morte e il rapporto tra l’uomo e la natura.

Fonte immagine: Pixabay

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