Edizione 2024 di Più libri più liberi: il successo oltre le polemiche

Edizione 2024 di Più libri più liberi

Domenica 8 dicembre si è conclusa l’edizione 2024 di Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria di Roma, con un’affluenza straordinaria, sold-out agli incontri culturali e vendite stabili per gli editori.

Più libri più liberi si riconferma essere l’evento di riferimento per il panorama editoriale italiano e il principale appuntamento culturale della Capitale. «Più libri più liberi è prima di tutto una grande festa» – ha commentato Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Associazione Italiana Editori – « Dedicata a chi i libri li legge, a chi li fa, a chi li scrive e quindi, a farla breve, a tutti quelli che amano i libri».

Edizione 2024: eventi da tutto esaurito

Il successo della manifestazione lo si deve alla varietà e alla qualità degli incontri, in totale 1200 gli ospiti, tra italiani e internazionali, e 700 gli appuntamenti di questa edizione 2024, per offrire diverse misure del mondo e ampi sguardi sui meccanismi dell’editoria e del giornalismo.

Tra gli eventi più seguiti abbiamo le presentazioni dei libri: La donna che fugge (Sellerio), di Alicia Giménez-Bartlett, per la prima volta ospite alla fiera; L’Africa non è un paese (Iperborea) del giornalista britannico di origine nigeriana Dipo Faloyin, per combattere gli stereotipi superficiali con cui l’Occidente è solito guardare al suo continente d’origine; Narcotopia (Adelphi) del pluripremiato giornalista e scrittore Patrick Winn in dialogo con Roberto Saviano e per concludere Romanzo russo (Sellerio) di Alessandro Barbero, libro del 1998 ora rivestito di blu. Quest’ultimo incontro, insieme alla presentazione di Racconti di Sebastopoli di Tolstoj (Voland), cui Barbero ha scritto la prefazione, hanno fatto sì che a La Nuvola si creasse l’effetto Barbero, ovvero ore di code per riuscire ad entrare in sala e poterlo ascoltare. 

Ha suscitato un effetto simile la presenza di Zerocalcare che,  pur avendo rinunciato all’incontro sull’editoria con Chiara Valerio, per prendere posizione sulla polemica creatasi dall’invito di Leonardo Caffo, sotto processo per violenza ai danni della compagna, si è reso disponibile allo stand di Bao Publishing per il firmacopie, in nome dell’impegno preso con la casa editrice e i suoi lettori. 

Tra gli incontri culturali con le sale traboccanti di pubblico ricordiamo: Primo Battito, dedicato alle storie degli esordi con la piccola e media editoria di Donatella Di Pietrantonio, Diego De Silva e Antonio Pascale; Fare e far fare: essere autori ed essere in una redazione di autori a partire da Propaganda e Lucy con Diego Bianchi e Nicola Lagioia; Donne che parlano di soldi (dopo aver corso coi lupi) in cui si è trattato il tema della violenza economica, e, a chiudere, non solo questo elenco, ma anche l’edizione 2024 di Più libri più liberi, Dedicato a Michela Murgia, un momento per ricordare alcune delle sue molte sfaccettature e per ascoltare un testo inedito dall’evidente marchio Murgia: «Se fosse per me, a dire la verità, i libri manco ce lo avrebbero un titolo, per legge i libri dovrebbero essere liberi. Liberi da orpelli, guide, spiegazioni, introduzioni, liberi anche dalle copertine. Persino liberi, vorrei azzardare, dai loro autori; niente di niente, solo storie». 

Calamita per il pubblico abituale, quest’anno il forte magnetismo dell’edizione 2024 è riuscito a raggiungere e ad attirare anche un numero significativo di nuovi appassionati, seppur qualcuno abbia deciso all’ultimo di rinunciare, compresi alcuni autori e autrici.

Edizione 2024 di Più libri più liberi: un traguardo senza precedenti nonostante le polemiche

La fiera (qui temi e programma) è stata dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, la cui storia è diventata simbolo per la lotta al femminicidio, e a Giacomo Gobbato, morto in difesa di una donna aggredita, per diffondere il messaggio che la violenza sulle donne è un problema che riguarda tutti, senza eccezioni di sorta. In questo clima è sembrato contradditorio e fuori luogo l’invito da parte della curatrice della fiera, Chiara Valerio, a Leonardo Caffo, che sabato 7 dicembre avrebbe presentato in fiera il suo libro Anarchia – Il ritorno del pensiero selvaggio, edito da Raffaello Cortina Editore. Il polverone, creatosi sui social, ha scatenato molte polemiche, costringendo Caffo alla ritirata, ma anche tante domande e spunti di riflessione.

Se per molti la manifestazione rimane, in qualsiasi caso, un’occasione di dibattito e dialogo, da cercare e non sfuggire, in favore della promozione della crescita personale e collettiva, per altri è stata l’occasione per poter manifestare il proprio dissenso assentandosi dall’evento, nel principio del boicottaggio. Entrambe le cause appaiono lecite, per tal ragione, a volte e per qualcuno, schierarsi è una vera impresa.

Da un lato, quando si vuol dare una tale rilevanza politica ad un evento così maestoso, si può e si deve approfittare di quei fari puntati addosso, soprattutto per fare la guastafeste, citando Sara Ahmed, che venerdì 6 dicembre avrebbe dovuto essere presente per parlare del suo libro The Feminist Killijoy Handbook (Il manuale della femminista guastafeste). Con un post di Instagram della casa editrice Fandango, l’autrice ha declinato l’invito, ricordando ai propri lettori e lettrici che vivere una vita femminista – ed essere una femminista guastafeste – significa opporsi, e parlare contro tutte le forme di violenza, inclusa quella istituzionale.

Dall’altro lato, la fiera rappresenta un tempo e un luogo in cui poter inalare tutta l’energia, la passione, la forza delle idee dei piccoli e medi editori italiani, costituiti da tantissime persone, che con impegno cercano di emergere, portando come bandiera il pluralismo culturale. «Una varietà di voci che altrimenti farebbero fatica a trovare ascolto» ha spiegato Lorenzo Armando, presidente del Gruppo Piccoli editori di AIE, e un patrimonio che merita di essere sostenuto.

Il bello è che se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi, seppur il contesto gattopardiano di Tomasi Di Lampedusa sia ben diverso, perché nel conflitto c’è dinamismo e dal dibattito sorge il cambiamento. Nella scelta di andare o meno alla fiera e nel confrontarsi su questo tema, si muove il pensiero critico, l’elasticità mentale, la consapevolezza, cosa che i libri, da sempre, ne sono il motore embrionale.

Più libri più liberi tutto l’anno in attesa della prossima edizione

Più libri più liberi tutto l’anno, nato nel 2023 per dar spazio alla piccola e media editoria, è un ciclo di incontri in preparazione alla fiera che si susseguono con cadenza mensile, per avere l’opportunità di trovarsi e di ritrovarsi anche al di fuori delle mura trasparenti della Nuvola, luogo che si fa metafora del mondo dei libri dove ci si può rifugiare, ma aprono ad infiniti sguardi su noi stessi e sull’altro da sé.

In questo luogo privilegiato si conferma già la prossima edizione di Più libri più liberi, fissata dal 4 all’8 dicembre 2025, con il tema, anticipato da Chiara Valerio, Ragioni e sentimenti, nel celebrare i 250 anni dalla nascita di Jane Austen.

Fonte immagini per l’articolo sull’edizione 2024 di Più libri più liberi: ufficio stampa

 

 

 

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