ROMA, 24 marzo 2025. L’aula 5 di Villa Mirafiori, nel cuore del campus della Sapienza Università di Roma, ha ospitato uno degli appuntamenti più attesi della quarta edizione della Settimana del Podcast, organizzata da ASSIPOD – Associazione Italiana Podcasting, in programma dal 24 al 29 marzo 2025: il Podcast come strumento pedagogico.
La Tavola Rotonda dal titolo “Podcast come strumento pedagogico: esperienze e metodologie per innovare la didattica e l’apprendimento” ha riunito insegnanti, esperti di comunicazione digitale, psicologi e operatori del settore educativo, invitando studenti e docenti a riflettere sul valore dell’audio come leva formativa.
Podcast come strumento pedagogico: saluti istituzionali e obiettivi dell’incontro
In apertura, il prof. Fiorenzo Laghi, Direttore del Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione della Sapienza, ha espresso l’auspicio che il podcast diventi «uno strumento innovativo per la didattica e per una scuola davvero inclusiva, attenta ai diversi bisogni educativi». L’evento, sottolinea Laghi, è frutto di un lavoro di ricerca e sperimentazione che mira a far sì che il podcast non sia solo un formato ‘di moda’, ma un vero e proprio supporto didattico capace di coinvolgere, motivare e formare.
Voci in dialogo: tavola rotonda e laboratorio
La discussione è stata moderata da Laura Eisenstein (fondatrice di Good Dramma e socia ASSIPOD) ed Emiliane Rubat du Mérac (docente di Pedagogia Sperimentale alla Sapienza). Al tavolo, si sono alternati interventi e testimonianze di:
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Barbara Bonazzelli, insegnante e referente del BiblioPoint Lucas, ideatrice del podcast scolastico Pezzettini
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Antonio Organtini, Amministratore Unico di Fondazione Contatto – ASP S. Alessio MDS, impegnata nell’educazione di persone con deficit visivo
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Gabriele Vittorio Di Maio, psicologo ed esperto di comunicazione digitale, curatore del podcast Neuromance
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Clizia Riva, docente di Italiano e Storia presso l’Istituto Silvio d’Arzo
Nel corso della tavola rotonda, i relatori hanno illustrato come la creazione di un podcast in ambito scolastico o accademico possa:
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Favorire l’inclusione: la forma audio consente a tutti, anche a chi ha difficoltà di lettura o disabilità visiva, di accedere ai contenuti, promuovendo una didattica personalizzata e la riscoperta dei sensi.
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Sviluppare competenze trasversali: attraverso la progettazione, la scrittura dei testi, la registrazione e il montaggio, studenti e docenti mettono in gioco capacità creative, linguistiche, digitali e di public speaking.
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Rilanciare l’ascolto attivo: in un mondo “ipervisivo”, l’audio diventa un canale privilegiato per apprendere, raccontare e instaurare un dialogo profondo con se stessi e con gli altri. In definitiva, creare insieme.
Esperienze concrete: dalla scuola primaria alla formazione degli adulti
Nel suo intervento, Barbara Bonazzelli ha spiegato come il podcast Pezzettini, realizzato dai ragazzi del BiblioPoint Lucas, nasca dal desiderio di creare “un luogo” di condivisione per i giovani lettori: «La lettura non diventa un obbligo, ma un piacere collettivo: ogni bambino o ragazzo è libero di scegliere, confrontarsi, perfino di ammettere di non aver finito il libro. Nel podcast, poi, ha la possibilità di condividere la sua esperienza e il suo punto di vista».
Clizia Riva, invece, ha portato l’esempio di un istituto superiore emiliano in cui i docenti – formati a loro volta tramite corsi specifici – hanno inserito il podcast all’interno di attività laboratoriali. Con una formazione che ha coinvolto ben 23 docenti, i quali hanno imparato a realizzare un podcast (dalla progettazione iniziale, alla scrittura, all’editing della traccia audio). Da interviste impossibili a personaggi letterari, fino a riflessioni poetiche multilingue e su discipline STEM, i ragazzi imparano a fare ricerca, a gestire la voce e a confrontarsi in modo attivo sui contenuti.
Sul versante dell’inclusione, Antonio Organtini ha sottolineato l’importanza della narrazione vocale per gli studenti ciechi e ipovedenti: «L’ascolto attivo abbatte barriere, riduce le distanze, valorizza la voce come strumento di apprendimento e di racconto di sé. Descrivere un quadro, un ambiente o un’esperienza aiuta a sviluppare capacità descrittive e abilità linguistiche preziose per tutti».
Infine, Gabriele Vittorio Di Maio, psicologo e podcaster, ha mostrato come l’adulto possa vedere nel podcast un’opportunità di formazione continua: «In un contesto di sovraccarico di informazioni, il podcast e la selezione dei contenuti diventano un atto di cura verso se stessi: imparare a riconoscere fonti attendibili e ascoltare per approfondire, persino mentre si svolgono altre attività, può essere per gli adulti un’occasione di rinascita culturale».
Podcast come strumento pedagogico: un incontro-laboratorio per imparare “sul campo”
Dopo la tavola rotonda, l’evento è proseguito con un laboratorio pratico dedicato agli studenti di Antropologia Culturale della Sapienza, per sperimentare la creazione di un mini-podcast in tempo reale. Dalla scelta del tema e la definizione dell’obiettivo, passando per l’impostazione editoriale e la registrazione, i partecipanti hanno constatato quante competenze “nascoste” entrino in gioco: dal pensiero critico alla capacità di parlare in pubblico, dalla cooperazione di gruppo alle tecniche di montaggio audio.
Non è necessario aspirare a produzioni professionali – hanno spiegato le moderatrici – ma capire come usare la voce e la parola per trasformare un’idea in un contenuto coinvolgente, accessibile e utile all’apprendimento.
La settimana del podcast prosegue
Il workshop è stato salutato con entusiasmo da docenti e studenti, molti dei quali decisi a sperimentare la realizzazione di podcast come strumento pedagogico. La Settimana del Podcast 2025 continua a Roma con masterclass, incontri, podcast dal vivo e momenti di networking, fino a sabato 29 marzo.
Per consultare il programma completo e i materiali, è possibile seguire i canali ufficiali di ASSIPOD. Nel frattempo, a Villa Mirafiori rimangono i frutti di un pomeriggio di confronto e creatività: voci che risuonano nell’etere digitale, pronte a mostrare il grande potere formativo dell’audio e del racconto condiviso.