Resti di Gaza: l’artista palestinese Yasmine Aljarba presenta le sue opere al MICRO di Roma

Resti di Gaza

Il 16 gennaio 2024 gli spazi di Micro Arti Visive di Roma di Paola Valori hanno ospitato Resti di Gaza, una mostra evento che celebra la creatività e la resilienza della giovane artista visiva palestinese Yasmine Aljarba. Questo evento, della durata di un giorno (dalle 15:30 alle 21:00), ha proposto una selezione di opere che raccontano l’intensa esperienza dell’artista, cresciuta in un campo profughi di Gaza.

Fulcro dell’esposizione il dipinto Perché hai lasciato il cavallo da solo, ispirato alla poesia di Mahmoud Darwish, che Yasmine Aljarba ha portato con sé nel suo viaggio da Gaza all’Italia. Questo cavallo solitario, simbolo di dignità, racconta una storia personale per Yasmine Aljarba. L’opera, realizzata a Gaza, evoca la Nakba palestinese del 1948, un evento che ha profondamente segnato l’anima del popolo palestinese. Durante il lungo e difficile viaggio da Gaza all’Italia, il dipinto ha subito danni, ma queste imperfezioni hanno aggiunto cicatrici alla sua bellezza. L’opera simboleggia non solo la sofferenza quotidiana, ma riflette anche il tentativo di preservare un’eredità culturale e identitaria. I traumi del 1948 continuano a ripetersi a Gaza, in un ciclo infinito di dolore e resistenza. Yasmine Aljarba porta a Roma questo quadro come documento storico, raccontando la sua personale esperienza del viaggio. Pur non essendo tecnicamente perfetto, il dipinto racchiude una narrativa potente, diventando un’importante testimonianza della resilienza palestinese.

Il percorso espositivo è stato arricchito con i toccanti scatti fotografici e un video documentario di Leonbattista Scacchetti, accompagnato da un’intervista a Yasmine Aljarba registrata il 12 maggio 2024 a Milano. Le immagini e il video sono stati realizzati da Leonbattista Scacchetti, mentre la musica è a cura di Tommaso Salvadori.

Alle 18:30 Yasmine Aljarba ha inoltre raccontato la sua storia e presentato le creazioni della mostra Resti di Gaza in un momento prezioso di dialogo aperto al pubblico.

"Perché hai lasciato il cavallo da solo", Yasmine Aljarba - Ufficio Stampa
“Perché hai lasciato il cavallo da solo”, Yasmine Aljarba – Ufficio Stampa

L’evento si inserisce nel più ampio progetto Project Karim, un’iniziativa che unisce blockchain e sostegno sociale per la ricostruzione della comunità di Gaza, attraverso progetti concreti come la costruzione di serbatoi idrici e strutture sanitarie.

Attraverso Project Karim, e grazie al sistema di governance decentralizzato, gli ideatori del progetto danno alla community il potere di decidere come destinare le risorse, trasformando ogni transazione in un’azione concreta di aiuto. Gaza Coin non è solo una criptovaluta, ma un simbolo di collaborazione globale e speranza per il futuro di Gaza e oltre.

Resti di Gaza: la storia di Yasmine Aljarba

Yasmine Aljarba, classe 1989, è nata nel cuore del campo profughi di Al-Bureij e attualmente risiede a Milano. Specializzata in pittura a olio e acrilico, fotografia concettuale e video arte, il suo lavoro riflette la cultura e la causa palestinese. Ha inoltre partecipato a varie mostre e festival, tra cui la Mostra del Patrimonio Palestinese presso il Villaggio delle Arti e Mestieri a Gaza nel 2019, la mostra Me Before You presso l’Università Al-Azhar nel 2018, la Mostra d’Arte per il Giorno del Prigioniero Palestinese, la Giornata Internazionale della Donna e la Mostra d’Arte Corona, tutte tenute presso il Villaggio delle Arti e Mestieri a Gaza nel 2020.

«Sono venuta qui in Italia per un progetto universitario, una settimana prima che la guerra iniziasse. Ho ottenuto una borsa di studio alla NABA di Milano. Ho appena finito la Magistrale, ma ho dipinto per la mia gente e per il mio popolo sin dall’inizio»: ha spiegato Yasmine Aljarba durante la presentazione. «Quando ho lasciato Gaza ho deciso di portare con me i miei dipinti perché era giusto che tutto il mondo li vedesse. È stato molto difficile portarli qua, per gli artisti palestinesi è difficile mostrare la propria arte. Alcuni dipinti sembrano veramente vecchi, ma non lo sono. Semplicemente hanno dovuto affrontare un viaggio molto lungo. A Gaza non c’è l’aeroporto, per cui sono dovuti passare dall’Egitto».

Opera della mostra "Resti di Gaza", Yasmine Aljarba - Ufficio Stampa
Opera della mostra “Resti di Gaza”, Yasmine Aljarba – Ufficio Stampa

«Per me, da artista, è complicato esprimere le mie emozioni con le mie opere. Quando è iniziato il genocidio a Gaza ho smesso di creare arte, l’unica cosa che mi importava davvero era capire cosa stesse accadendo nel mio Paese. Il 2023 è stato un anno difficile, è stato un anno di cambiamento per tutto il mondo. È stato difficile accettare che esistessero delle leggi internazionali per proteggere i diritti umani, ma che non stessero proteggendo noi. Ho deciso di ricominciare a dipingere per far capire alle persone cosa stesse succedendo al mio popolo, e cosa stesse succedendo dentro di me».

L’esposizione è intitolata Resti di Gaza perché «quella che vedete [nel video-documentario, n.d.r.] non è Gaza, ma ciò che rimane di Gaza». «Non state vedendo Gaza, perché tutte le case sono state distrutte. Ma non hanno distrutto solo le case o ucciso le persone, hanno distrutto anche i sogni delle persone e i simboli delle loro vite che quelle case contenevano»: ha concluso Yasmine Aljarba.

Project Karim e Gaza Coin

«Project Karim nasce a luglio da un’idea mia e di mia moglie Angelina, dopo che ci siamo sposati. Volevamo fare qualcosa per le persone a Gaza. Abbiamo scelto il nome ‘Karim’ perché ci è sembrato che potesse simboleggiare una rinascita» ha spiegato Marco Salvadori durante la presentazione, illustrando brevemente il progetto e il funzionamento di Gaza Coin.

Come descritto sul sito projectkarim.com: «Gaza Coin rappresenta molto più di una semplice criptovaluta, è un simbolo di una nuova economia sovranazionale che combina tecnologia e solidarietà. Al centro di questo sistema si trova Project Karim, una piattaforma di governance democratica basata su DAO, dove i possessori di Gaza Coin operano come un vero e proprio governo. Grazie a votazioni trasparenti, la comunità ha la possibilità di decidere come destinare i fondi a progetti umanitari e infrastrutture, trasformando ogni transazione in un contributo tangibile per il futuro di Gaza».

Il logo che rappresenta Karim, il personaggio simbolo del progetto umanitario di Gaza Coin - Ufficio Stampa
Il logo che rappresenta Karim, il personaggio simbolo del progetto umanitario di Gaza Coin – Ufficio Stampa

Il progetto, in collaborazione con Yasmine Aljarba stessa e con suo fratello (tuttora a Gaza), ha l’obiettivo di far arrivare aiuti in tempo reale a chi ne ha bisogno senza la necessità di intermediari e associazioni, unendo il mondo di Internet e della blockchain all’impatto umanitario e sociale.

«Con Yasmine siamo riusciti a fare dei lavori all’interno di Gaza, come per esempio aiutare i bambini con l’acqua. Quindi cisterne da 2000 litri che forniscono acqua per 12 giorni consecutivi. Un aspetto fondamentale per la vita quotidiana di queste persone. E poi anche aiuti a 100 famiglie per tutto ciò che riguarda i generi alimentari di prima necessità, olio, farina, quello che può servire a sfamarsi».

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