Agamennone ed Achille: un confronto tra due eroi dell’Iliade

Agamennone ed Achille personaggi a confronto

Agamennone ed Achille sono due personaggi spesso messi a confronto, sui quali si dibatte ancora oggi, con lavori di ricerca ed analisi da parte di storici, linguisti ed appassionati.

Lo scontro tra Agamennone e Achille: l’ira funesta

Lo scontro tra Agamennone e Achille e la famosa ira funesta di quest’ultimo è raccontato nell’Iliade di Omero.
Nel proemio è descritta la sua ira nei confronti di Agamennone, capo della spedizione, il cui scopo è quello di avere per sé la schiava di Achille, poiché egli deve restituire la propria (Criseide) al padre Crise, sacerdote di Apollo, per placare gli dei. Per dispetto, quindi, Achille decide di non combattere più.
Patroclo, suo grande amico, si ritira anch’egli dai combattimenti, ma vedendo l’esercito greco soccombere sotto i Troiani, chiede di poter tornare sul campo di battaglia, dove combatte coraggiosamente ma viene ucciso da Ettore. Achille, figlio di Peleo, re di Ftia e della ninfa Teti, è il protagonista dell’Iliade e può essere considerato quasi invulnerabile, ha infatti solo un punto debole: il tallone.

Achille, l’eroe virtuoso e la sua vulnerabilità

Le uniche analogie dei due personaggi Agamennone ed Achille, due personaggi a confronto, sono: la provenienza da famiglie rinomate e di notevole spessore sociale, dunque ricche, ma anche quella continua voglia di lottare, che sembra non abbandonarli mai. Nell’ambito delle virtù, Achille conosce l’amore per la patria e la lealtà, mentre Agamennone è simbolo di prepotenza e avidità. Sia Agamennone che Achille dimostrano di essere due personaggi dal carattere forte e determinato. L’eroe è spesso descritto come avido, prepotente e facilmente irascibile.

Achille: l’eroe dell’istinto e della virtù assoluta

La differenza principale tra i due eroi è riscontrabile nella narrazione stessa: Achille infatti è onnipresente, il più forte e glorioso di tutti, anche se spesso agisce secondo il proprio istinto, facendosi trasportare dall’ira piuttosto che ragionare. Achille è l’eroe della virtù assoluta, avvalorato dalla gloria assoluta: non può concepire l’esistenza di livelli intermedi di rischio.

Agamennone: un carattere complesso e una “dolcezza” nascosta

Per quanto concerne Agamennone, il lettore scoprirà, procedendo nella lettura, che il personaggio designato da Omero nasconde in realtà qualcosa di estremamente dolce; un sentimento di “tenerezza” che lo fa piangere senza timore e senza nascondersi, alla vista del fratello Menelao ferito, e che gli fa riconoscere, pur senza qualche difficoltà, di aver sbagliato con Achille perché accecato dalla rabbia.

A differenza di Agamennone, Achille non si lascia convincere dalle parole di Ulisse, che giudica un ipocrita, infatti a tal proposito in un passaggio importantissimo della celebre opera, si legge:“Odio al par della porte atre di Pluto colui ch’altro ha sul labbro, altro nel core: ma ben io dirò netto il mio pensiero”. Achille odia sopra ogni cosa la morte e al pari di questa l’ipocrisia, alla quale controbatte con la sua schiettezza.

Agamennone vs Achille: l’analisi di Leopardi e le diverse “icone”

Il confronto tra Agamennone ed Achille fu descritta già da Giacomo Leopardi, il quale sottolinea una vera e propria opposizione binaria tra i caratteri dei due eroi; si tratta, dal punto di vista etico di due “icone”, ma al contempo anche di due alternative culturali e in qualche modo sociali, volte a costruire una narrazione di spessore o un mito. In questa visione, Achille è considerato avvincente, dal comportamento corroborato da valori propriamente eroici, intesi in quella che può essere considerata un’ancestrale brutalità, come il coraggio e la forza. il personaggio si configura come una icona,  eroe della guerra di Troia (e del coraggio) moltiplica le sue manifestazioni e metamorfosi al contrario di Ulisse, eroe del viaggio (e della conoscenza). Agamennone è un personaggio amato e soprattutto dal carattere piuttosto “variegato”, una sorta di stratificazione comportamentale che sarà ben presto compresa e alla quale il lettore si affezionerà.

L’importanza dello studio dell’epica classica

Lo studio dell’epica classica e della mitologia greca è importantissimo, non solo perché derivando dalla cultura romana ha attinto tantissimo da quella greca, ma soprattutto poiché studiando i poemi è possibile scoprire analogie e differenze tra le componenti caratteriali di determinate gesta, usi, tradizioni, valori ed imprese epiche.

Immagine in evidenza: Pixabay

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