Alessandra Sorrentino è la giovane ballerina e insegnante dell’accademia Vulcania Swan che danzò a Pompei nella Villa dei Misteri.
Alessandra Sorrentino è una giovane ballerina di danza classica e maestra dell’accademia Vulcania Swan di Pompei che partecipò alla realizzazione di Reliving at Pompeii, una pellicola documentaristica dedicata al film-concerto della band britannica Pink Floyd che si svolse nel Parco archeologico di Pompei. Il film è chiamato Pink Floyd: Live at Pompeii e venne distribuito nelle sale cinematografiche nel 1972.
In questo speciale dedicato al rapporto tra il luogo di cultura e i Pink Floyd; Alessandra Sorrentino danzò nella Villa dei Misteri davanti gli affreschi raffiguranti alcuni individui iniziati ai riti misterici provenienti dall’Oriente e dalla Grecia (diffusi nella società romana dopo le guerre contro i regni ellenistici).
Lei ha partecipato al docufilm Reliving at Pompeii, trasmesso sulla piattaforma del Mibact il giorno 28 ottobre 2021. Come si è avvicinata al progetto e perché ha scelto di parteciparvi?
Si ho interpretato Gradiva, “colei che intercede e risplendere nel camminare” una figura rappresentata su un altorilievo, archetipo femminile per moltissimi. Mi sono avvicinata al progetto grazie a Ernesta Rizzo, pilastro del parco archeologico che ha pensato subito di segnalarmi alla produzione. Sono molto grata ad Ernesta per la fiducia che ha avuto in me.
Le sue scene nel docufilm mostrano una fanciulla vestita con un lungo abito bianco danzare nelle stanze della Villa dei Misteri. Cosa rappresenta questa esibizione?
Il mio personaggio Gradiva ha accompagnato Adrian Maben in un viaggio onirico nel suo passato. La danza sulle rovine ha riportato indietro momenti importanti nei ricordi di Adrian, insieme a Gradiva lui ripercorre passo passo lo stesso identico momento di 50 anni prima, così da potercelo raccontare ancora una volta. Adrian è il regista di un pezzo di storia musicale , il concerto più famoso realizzato in un sito archeologico.
Quale sensazione si prova a danzare in una delle ville più suggestive di Pompei?
L’emozione più grande è stata danzare a Villa dei Misteri, una delle ville più belle che esistono al mondo. Il rosso Pompeiano è luminoso e acceso e le scene riportate sugli affreschi fanno pensare a quanto fosse importante il mito e la creatività nei nostri avi. Tutto è in frammenti e danza.
Oltre a danzare nella Villa dei Misteri lei si è anche esibita nella sala del Toro farnese nel Museo Archeologico nazionale di Napoli. Secondo il suo parere bisogna incentivare il dialogo tra medium artistici diversi? Potrebbe trattarsi di una perfetta occasione per ampliare il bacino di interessati alla danza classica oppure per attirare visitatori nei musei?
Sono originaria di Pompei , questo destino spesso ha fortificato il mio senso di appartenenza a un popolo antico e allo stesso tempo spazzato via dalla storia tanto da interessarmi ai luoghi archeologici. Ho danzato al Museo archeologico , al cimitero degli uomini illustri , alla chiesa del Gesù Nuovo, e tanti altri luoghi intensi. La danzatrice non ha il compito di attirare persone al museo, il corpo va ad esprimere ancora meglio un concetto che è già nella struttura stessa. È il corpo che fa danzare il sito? O è il sito che fa danzare il corpo!? Questo è un quesito interessante che spesso mi pongo.
Oltre a Pompei e al Mann quale sarà il prossimo sito storico-archeologico dove potremo assistere ad una sua esibizione?
Il 17 luglio mi sono esibita durante la presentazione dell’album del pianista Luigi Esposito all’ interno della grotta di Seano al Parco archeologico di Posillipo. Un’ emozione unica.
Se dovesse scegliere un luogo di interesse paesaggistico o storico-culturale, dove danzare davanti al pubblico o per le riprese di qualche docufilm, quale sceglierebbe?
Desidero danzare in Egitto , nei pressi delle piramidi, a volte immagino di danzare nel deserto spero di riuscire in questo mio progetto.
Fonte immagine di copertina: si ringrazia la pagina Facebook del Parco archeologico di Pompei