Amico immaginario: segno di normalità o di disagio?

Amico immaginario: segno di normalità o di disagio?

Da piccoli giocare è una delle attività principali ed è essenziale perché contribuisce al benessere cognitivo, fisico ed emotivo dei bambini. É una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni e consente al bambino di trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori, relazionandosi talvolta al famoso amico immaginario. Averne uno, però, é segno di normalità o di disagio?

Chi è un amico immaginario? 

Il termine amico immaginario si riferisce ad un personaggio invisibile dotato di un nome e di caratteristiche fisico-comportamentali a cui i bambini fanno riferimento nella conversazione con altre persone o a cui ci si rapporta direttamente. L’invenzione dell’amico immaginario è stata oggetto di numerosi studi e può avere molti significati: può essere interpretata come una semplice espressione creativa o come riflesso di conflitti interiori più profondi, infatti, molti genitori si chiedono se avere un amico immaginario sia un segno di normalità o di disagio. 

Secondo il dottor Humberto Nager, uno psichiatra, il bambino manifesta il sentimento di solitudine proprio con l’invenzione di un compagno immaginario, che può essere scatenato dalla nascita di un fratellino o di una sorellina o di una crisi familiare.  Dall’altra parte Otto Sperling, un psicoanalista, offre uno sguardo interessante sul modo in cui i bambini possono usare la fantasia per rapportarsi con l’altro. Per Donald Winnicott, invece, l’amico immaginario è un rifugio per pensare, giocare e sentirsi al sicuro in assenza dei genitori, nei momenti di svago, come una forma di normalità spontanea e non di disagio di alcun tipo.

Quindi avere un compagno immaginario è una forma di normalità o di disagio? La risposta è sicuramente rasserenante per i genitori. Quest’ultimo è uno dei tanti prodotti dell’immaginazione ed è una sorta di alter ego del bambino stesso e può aiutarlo ad esprimere le proprie emozioni. Si tende a sottolineare che, se il bambino ha la capacità di stimolare la sua fantasia con l’invenzione di un personaggio e di averlo sotto controllo, non presuppone alcun tipo di disturbo. É solo una fase della crescita di un bambino.

É raccomandabile ai genitori di non preoccuparsi perché avere un compagno immaginario non è un segno di disagio, quindi non bisogna vietare al bambino di parlare con questo amico immaginario, ma di ascoltarlo durante le conversazioni, così da capire meglio.  

L’amico immaginario è una parte preziosa dell’infanzia perché offrono l’opportunità di esplorare vari campi di esperienza, come paura, ansia e desideri anche senza timori e aiuta ad avere consapevolezza di sé e dell’altro. Quando il bambino inizierà ad esplorare il mondo immaginario, l’amico immaginario scomparirà gradualmente, lasciando spazio alle relazioni significative, frequentando ambienti e persone diverse. Bisogna soltanto supportare il bambino e non indurlo a sfatare l’esistenza dell’amico immaginario, quindi, finché è presente, anche i genitori devono esserlo, perché non c’è da preoccuparsi.

Gli amici immaginari sono soltanto un prezioso supporto dell’infanzia!

Fonte immagine: Freepik

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