Andromaca, il cui nome in greco antico è Ἀνδρομάχη (Andromáchē, “colei che combatte gli uomini”), occupa un ruolo di spicco nella mitologia greca, essendo stata una principessa di Tebe Ipoplacia e la moglie dell‘eroe greco Ettore.
Una figura struggente
I miti e la tradizione hanno tracciato un ritratto struggente di Andromaca, una figura eternamente segnata dalla tristezza e dalla perdita dei suoi cari. La sua vicenda personale è permeata da un’aura di sconsolata tragedia che la rende una delle figure più commoventi della mitologia greca.
Andromaca ed Ettore, storia di un amore tragico
Ma di gran pianto Andromaca bagnata
Accostossi al marito, e per la mano
Strignendolo, e per nome in dolce suono
Chiamandolo, proruppe: Oh troppo ardito!
Contrariamente alla tumultuosa relazione tra Elena e Paride, l’amore tra Andromaca ed Ettore rappresenta l’incarnazione dell’ideale greco di un matrimonio basato su amore, felicità e reciproca fedeltà. Questo profondo legame coniugale intensifica la tragedia che li attende. Andromaca è venerata dai troiani per la sua fedeltà coniugale, la sua sincerità e la sua bontà d’animo. È una figura che, di fronte alle avversità, cerca sempre di trovare soluzioni razionali e realistiche.
Meraviglioso anche questo passaggio, che dimostra l’amore della donna e dell’eroe per il figlio Astianatte:
Tra le braccia portando il pargoletto
Unico figlio dell’eroe troiano,
Bambin leggiadro come stella. Il padre
Scamandrio lo nomava, il vulgo tutto
Astïanatte, perchè il padre ei solo
Era dell’alta Troia il difensore.
Sorrise Ettorre nel vederlo, e tacque.
Ma di gran pianto Andromaca bagnata
Accostossi al marito, e per la mano
Strignendolo, e per nome in dolce suono
Chiamandolo, proruppe: Oh troppo ardito!
Andromaca, la storia
Figlia di Eezione, sposò Ettore ed ebbe tre figli: Astianatte, Laodamante e Ossinio. In seguito, divenne madre di Molosso, Pielo e Pergamo come concubina di Neottolemo. Da Eleno, ebbe un figlio di nome Cestrino.
Secondo la mitologia, fu inizialmente mandata dal padre a Troia per sposare Ettore in un matrimonio combinato, ma presto si innamorò perdutamente di lui. Alcune fonti narrano che Ettore stesso si recò a Tebe, portando doni preziosi e chiedendo la sua mano in matrimonio.
La figura di Andromaca nell’Iliade
La figura di Andromaca appare per la prima volta nell’Iliade, nel libro VI, mentre scongiura il marito Ettore di combattere in modo difensivo contro Achille e di prendersi cura della famiglia. Ettore, pur comprendendo le sue preoccupazioni, ricorda il suo dovere di principe ereditario e il suo impegno nella guerra.
Andromaca, dopo al caduta di Troia
La vita di Andromaca è segnata da tragedie successive alla caduta di Troia. Dopo aver perso Eezìone e tutti i suoi fratelli maschi in un’incursione achea, subisce ulteriori perdite devastanti. Ettore muore per mano di Achille, mentre il loro figlio Astianatte viene strappato da Neottolemo e gettato dalle mura di Troia per impedire la sopravvivenza della stirpe di Priamo.
Dopo la caduta di Troia, Andromaca diventa schiava di Neottolemo, suscitando la gelosia di Ermione, la promessa sposa del suo padrone. Abbandonata da Neottolemo, sposa infine Eleno e diventa madre di Cestrino.
Il rifugio e la pace in Eneide
Nell’Eneide di Virgilio, Andromaca trova pace ed eleva un cenotafio per Ettore prima di sposare in terze nozze Eleno, fratello indovino di Ettore, regnante sulla rocca di Butrinto. Gli esuli troiani cercano di ricostruire una nuova Troia per ritrovare la loro patria e la famiglia dalla quale la guerra li aveva separati con violenza.