Con l’avanzamento dell’architettura sostenibile, è in atto una vera e propria “rivoluzione del verde”.
Inquinamento atmosferico, biodiversità, sostanze chimiche nocive per l’ambiente, cambiamenti climatici, sfruttamento del suolo e delle risorse naturali sono tutte tematiche ambientali che, negli ultimi anni, dilagano nel mondo dell’edilizia, occupando un posto centrale nelle preoccupazioni e nelle agende delle imprese nazionali ed internazionali.
L’architettura sostenibile rappresenta il migliore e maggiore alleato delle imprese per limitare l’impatto ambientale attraverso la progettazione e la costruzione di edifici attraverso l’utilizzo tecniche specifiche e materiali ecosostenibili.
La sua origine viene, per convenzione, individuata nella nascita della bioedilizia in Germania durante gli anni ’70 del 1900, con la cosiddetta Baubiologie. Per riferirsi all’architettura sostenibile si possono utilizzare anche i termini bioarchitettura o architettura bioecologica.
L’architettura sostenibile punta, in primo luogo, riutilizzo totale degli spazi e dei materiali evitando, di conseguenza, l’inquinamento, lo spreco e lo sfruttamento eccessivo delle risorse che ci fornisce la Terra.
Sono diverse le iniziative introdotte dalle varie aziende ed imprese per cercare di limitare l’impatto sull’ambiente. Certamente, una delle primarie e principali preoccupazioni consiste nel risparmio dell’energia elettrica. Le aziende, in questo caso, vedono nella domotica, la loro primaria fonte di soccorso nel tentativo di conseguire il proprio obiettivo. La domotica non fa altro che rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi (i cosiddetti dispositivi smart), conducendo ad un’ottimizzazione dei consumi, ad una diminuzione degli sprechi e, non ultimo, ad un risparmio sui costi energetici.
Un esempio di domotica è la termoregolazione intelligente che fa sì che un ambiente rimanga immerso in una temperatura ottimale senza ulteriori e superflui sprechi.
L’architettura sostenibile, negli ultimi anni, sta facendo passi da gigante e, addirittura, è riuscita a proporre carte da parati sostenibili. La carta da parati è, senza alcun dubbio, tra i rivestimenti per pareti più utilizzati nelle abitazioni contemporanee e, quindi, è importante prestare attenzione alla provenienza dei materiali che la costituiscono. Una carta davvero sostenibile, è certificata FSC, ovvero proviene da foreste che sono gestite nel massimo e totale rispetto dell’ambiente, è economicamente sostenibile egli inchiostri utilizzati per le stampe devono essere a basso impatto ambientale.
Anche in Italia è possibile individuare gli esempi di bioarchitettura ma l’esempio più eclatante è rappresentato dal Bosco Verticale, un progetto realizzato da Stefano Boeri a Milano. Il Bosco Verticale non è altro che un complesso costituito da due edifici, di rispettivamente 28 e 26 piani, sulle cui facciate è possibile trovare l’equivalente di due ettari di bosco sotto forma di 900 alberi, 5.000 arbusti e 11.000 piante e fiori perennemente presenti. La sua finalità è quella di ampliare la presenza di spazi verdi in città. Un altro esempio italiano è la Fiorita Passive House a Cesena, un edificio che si poggia esclusivamente su un sistema di ventilazione meccanico.
La rivoluzione verde è, pertanto, in atto, occorre solo attenderne gli sviluppi.
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