Camminando a ritroso nella storia è possibile individuare con grande facilità quelle che sono le analogie tra la cultura greca e la cultura latina. Senza dubbio, infatti, gli autori latini sono stati influenzati da quelli greci e, quando non ne subivano influenze positive, se ne distaccavano completamente. Si possono categorizzare queste somiglianze se si analizzano principalmente i generi letterari che hanno messo a paragone più volte questi due mondi così ricchi di cultura e di storia. Tra i principali generi, ricordiamo su tutti la commedia e la tragedia.
Autori greci e latini a confronto: Commedia
La commedia latina, anche nota come “commedia palliata” e derivante dalla Commedia Nuova greca. Ha tra i suoi massimi esponenti Plauto e Terenzio, due personaggi tra loro molto differenti in quanto Plauto puntava principalmente sul riso immediato, sui colpi di scena e sul meravigliare lo spettatore, mentre le commedie di Terenzio, in numero minore rispetto a quelle di Plauto, erano l’opposto in quanto bisognava prima riflettere e poi la battuta suscitava una qualche ilarità. Proprio per questo motivo le opere terenziane, non furono subito apprezzate dal pubblico, ma solo dopo numerose rappresentazioni. Da ricordare inoltre che a Roma ebbe molto più successo la palliata anziché la togata in quanto la palliata aveva costumi greci. Tra i principali autori di commedia greca ricordiamo invece Menandro. Menandro è molto più innovativo rispetto ai suoi predecessori e fa parte di quella corrente di autori greci che maggiormente influenzò i latini e che si distaccava dalla commedia originaria, ad esempio quella di Aristofane, che era considerata “primitiva” e che non praticava l’uso delle maschere che furono inserite solo successivamente. Nei costumi come nella maschera, nella caratterizzazione dei personaggi che di solito erano fissi (il vecchio, il giovane, la meretrice), vediamo che i latini raccolsero dai greci numerosi spunti.
Tragedia
La tragedia latina di influenza greca, anche nota come fabula cothurnata (che prende il nome dai “cothurni”, gli stivali indossati dagli attori greci durante le rappresentazioni), insieme alla fabula praetexta (tragedia latina di ambientazione latina), sono i due pilastri del genere romano. Tra i principali autori di tragedie ricordiamo, su tutti, Livio Andronico, Nevio, Ennio, Pacuvio, Accio (di cui solo gli ultimi due scrissero, nella loro vita, esclusivamente tragedie, mentre gli altri furono anche autori di commedie). Le opere latine, nascevano da una rielaborazione delle opere greche tra cui i massimi esponenti ricordiamo Eschilo, Sofocle ed Euripide. Seppur molto simili a quelle greche, sia per i temi che per le ambientazioni e altre caratteristiche principali, le opere latine tendevano però ad adattarsi al pubblico per cui si esibivano che prediligeva, su tutto, il gusto per il macabro e per l’orrido.
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