Con il termine avanguardie artistiche ci si riferisce a movimenti e gruppi rinnovatori con una nuova visione dell’arte che si affermano in Europa nel 900.
Il termine avanguardia deriva dal lessico militare, infatti secondo l’Enciclopedia Treccani l’avanguardia è: “un reparto che precede, in genere a scopo di sicurezza, truppe in movimento”. Difatti, le avanguardie artistiche rappresentano una forza rinnovatrice che si pone in contrasto con la società e la tradizione e promuove idee nuove e moderne, anche con uno spirito di ribellione e trasgressione. Distaccandosi dall’arte accademica del tempo (e disprezzandola), il loro linguaggio artistico si basa sullo sperimentalismo. Queste avanguardie tra di loro sono molto diverse, ma il punto in comune è la voglia di porsi in avanti e rinnovare l’idea dell’arte. Le avanguardie erano chiamate artistiche o storiche perché gli artisti criticarono anche l’ordine sociale. Le caratteristiche peculiari delle avanguardie artistiche sono:
- Gruppi organizzati di artisti e intellettuali.
- Stesura di manifesti (spesso permeati anche di idee politiche).
- Un periodo di sviluppo breve.
- Intensa attività editoriale, in particolar modo le riviste.
- Multidisciplinarità, dato che queste avanguardie sperimentano il rapporto tra varie forme di arte, anche diverse tra loro.
Ecco una lista delle principali avanguardie artistiche:
Espressionismo
L’espressionismo è la prima avanguardia ad emergere, raccoglie diversi gruppi che si sviluppano in Nord Europa, in particolar modo quello tedesco denominato Die Brücke e quello francese dei Fauves. I pittori espressionisti dipingono ciò che sentono, quindi il loro stato d’animo interiore, e non ciò che vedono. Le emozioni si traducono in maniera drammatica attraverso violenza cromatica e deformazione caricaturale. Le pennellate sono violente e i colori molto forti. Gli esponenti di quest’avanguardia sono Matisse e Munch. Tra i principali precursori citiamo Vincent Van Gogh e Edvard Munch.
Cubismo
I fondatori di quest’avanguardia sono Pablo Picasso e Georges Braque e la data di inizio risale al 1907, anno in cui Picasso dipinse “Les demoiselles d’Avignon”. Attraverso il cubismo c’è una nuova visione della realtà, insolita per quel periodo, in quanto si scompone la realtà in volumi elementari e la si rappresenta da più punti di vista, quindi non più il punto di vista frontale tradizionale. Il cubismo si divide in 3 fasi:
– Protocubismo: semplifica le forme in volumi elementari.
– Cubismo analitico: rappresenta il soggetto da più punti di vista contemporaneamente.
– Cubismo sintetico: ricompone leggermente le forme.
Futurismo
Questa è probabilmente l’avanguardia più ribelle e critica. È un movimento letterario, culturale, artistico e musicale che produce anche un manifesto letterario, pubblicato su “Le Figaro” da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909. Il futurismo (con i suoi quadri futuristi e poesie futuriste) rigetta la tradizione e la società borghese, enfatizzando la velocità, la macchina, la guerra e la distruzione. Il loro obbiettivo è rinnovare, distruggere biblioteche, scuole e musei lasciando spazio alle grandi città industrializzate. Gli esponenti di quest’avanguardia sono provocatori, dinamici, ribelli e chiassosi.
Astrattismo
L’astrattismo ha come modello la stagione artistica iniziata da Vasilij Kandinskij e Franz Marc che nel 1911 fondarono a Monaco il movimento Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro). I pittori di quest’avanguardia rifiutano la rappresentazione fedele della realtà orientandosi verso una direzione non figurativa. Si tende a destrutturare il soggetto e geometrizzarlo. È un’arte che deve elevare la spiritualità di ogni individuo, per questo motivo si rappresentano esperienze che provocano piacere spirituale: musica, religione e arte, non si dà importanza alla natura e la figura umana.
Dadaismo
Il dadaismo è una delle più importanti avanguardie artistiche. Nata a Zurigo che dura dal 1916 al 1924 durante gli anni della Prima guerra mondiale e nasce come avanguardia antibellica. Dopo l’esperienza traumatica della guerra si arriva alla consapevolezza della storia come un susseguirsi di eventi caotici; quindi, utilizzano il caos anche nelle loro opere. Rifiuta gli standard artistici e la ragione, promuovendo la libertà espressiva e l’umorismo. Gli artisti, irrispettosi e stravaganti, affermano la loro libertà attraverso l’uso di qualsiasi tipologia di materiali e forme. I dadaisti utilizzano spesso come soggetti delle loro opere oggetti banali che decontestualizzati dal loro contesto assumevano valore di opera d’arte. Discorso analogo vale, chiaramente, anche per il Neo – Dada.
Surrealismo
Il surrealismo nasce in Francia nel 1924, gli esponenti principali sono: René Magritte, Salvador Dalì e André Breton. I suoi precursori, da cui attinge, sono il Dadaismo e la metafisica. Il Surrealismo esprime il pensiero dell’artista senza il controllo della ragione, ma solo guidato dall’automatismo: bisogna lasciare agire il pennello senza pensare. Nelle opere si esalta il subconscio dell’uomo, lo spettatore è costretto a non fermarsi a ciò che vede ma interpretarlo e vedere l’opera o nell’ottica di un sogno o con gli occhi di un bambino. I temi più rappresentati sono: il sogno, la follia, la liberazione dai vincoli sociali e l’amore.
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